Liviu Apetrei ha 38 anni, viene dalla Romania e vive da anni in Veneto. Fa l’autista di camion, un lavoro faticoso che lo porta spesso lontano da casa, ma quella sera era rientrato prima. Porta ancora addosso un vistoso livido su un fianco e, soprattutto, una grande paura nel cuore. Perché pochi giorni fa si è trovato faccia a faccia con tre ladri incappucciati, entrati nel suo appartamento di Colfrancui, una frazione di Oderzo, in provincia di Treviso. Nonostante il panico, ha reagito con forza: li ha affrontati e spinti giù dal terrazzo, mettendo in fuga il commando che aveva preso di mira la sua abitazione.
Era una tranquilla serata di settembre, poco dopo le 22. La sua casa è semplice, senza particolari lussi, ma ciò non ha fermato i malviventi. Prima di introdursi, avevano disattivato la luce esterna e lasciato la zona completamente al buio. Poi si sono arrampicati sul retro, puntando dritti alla portafinestra. Ma i loro piani sono stati stravolti dalla prontezza di Liviu.
Il camionista, raccontando la vicenda a Il Gazzettino, spiega: «Ho sentito dei rumori strani. All’inizio ho pensato fosse il mio vicino, ma quando ho capito che continuavano, sono uscito sul terrazzo. Me li sono trovati davanti, tutti e tre». L’uomo non ha esitato: «Mi sono scagliato contro il primo e l’ho fatto volare giù. Gli altri due mi hanno spinto con forza contro il muro, tanto che ho ancora un livido sul fianco. Ma in quel momento ho sentito che la mia famiglia era in pericolo: mia moglie e le mie tre figlie erano dentro casa. Questo pensiero mi ha dato una forza incredibile. Con le mani nude sono riuscito a respingerli e a spingerli giù dal balcone. Sono atterrati in piedi e sono scappati verso un’auto nera, molto rumorosa, con uno spoiler posteriore. Un vicino ha visto tutto, ma non è riuscito a riconoscere con certezza la marca della macchina».
I ladri sono spariti in pochi istanti, ma la paura è rimasta. La moglie di Liviu è sotto shock, fatica a dormire e teme che possano tornare. Per questo motivo l’uomo ha chiesto al suo datore di lavoro di non dover più affrontare viaggi notturni: vuole restare accanto alla sua famiglia. «Sono convinto che ci stessero osservando – racconta –. Hanno visto che il camion non era parcheggiato sotto casa e hanno pensato che mia moglie fosse sola. Questa è la cosa più spaventosa».
Quando gli chiedono se si sente un eroe, Liviu scuote la testa: «No, non mi considero un eroe. Ho agito d’istinto, perché sentivo che la mia famiglia era minacciata. Io sono una persona tranquilla, ma guai a chi tocca le mie figlie. Se dovesse succedere ancora, reagirei nello stesso modo». Poi lancia un monito importante: «Io sono un uomo robusto e cerco di tenermi in forma. Ma se al posto mio ci fosse stata una donna, un anziano o una persona normale, il mio consiglio è di non reagire. A mia moglie ho sempre detto: se entrano i ladri, girati dall’altra parte e fai finta di dormire».
La prontezza di Liviu e la sua forza fisica hanno evitato conseguenze peggiori, ma l’episodio ha lasciato il segno. I carabinieri, arrivati poco dopo l’accaduto, stanno indagando per identificare la banda. Intanto, in paese, si parla di questo episodio con un misto di ammirazione e preoccupazione. Da un lato, il coraggio di un padre che ha difeso la propria famiglia suscita rispetto. Dall’altro, resta l’angoscia per una criminalità sempre più aggressiva, capace di colpire anche in zone residenziali apparentemente tranquille.
Il caso di Liviu è l’ennesima conferma di quanto la sicurezza domestica sia diventata una priorità per molte famiglie. Non si tratta solo di beni materiali, ma della paura che il proprio spazio, il luogo che dovrebbe essere sinonimo di protezione, venga violato. «La cosa peggiore – conclude Liviu – è pensare che qualcuno ci abbia studiati, osservati, e abbia deciso di entrare proprio quando pensava che fossimo più vulnerabili. Questa idea mi fa rabbrividire ancora oggi».
Colfrancui non dimenticherà facilmente quella notte. E Liviu, pur non volendo indossare i panni dell’eroe, resta per tutti l’uomo che, mosso solo dall’istinto e dall’amore per la sua famiglia, ha trovato la forza di ribellarsi a tre malviventi armati solo di spregiudicatezza e violenza. Una storia che fa riflettere e che ricorda quanto, in certe circostanze, l’istinto di protezione possa trasformarsi in un atto di coraggio estremo.