Tragedia in Tanzania: muoiono Suor Nerina e tre consorelle delle Carmelitane Missionarie

Tragedia in Tanzania: la comunità piange Suor Nerina e le consorelle delle Carmelitane Missionarie

Una tragedia stradale ha colpito profondamente la comunità religiosa e civile italiana, lasciando un segno di dolore che attraversa i confini nazionali. Il 15 settembre, nella regione di Mwanza, nel nord-ovest della Tanzania, un grave incidente automobilistico ha spezzato la vita di quattro religiose appartenenti alla Congregazione delle Suore Carmelitane Missionarie di Santa Teresa del Bambino Gesù, insieme all’autista del veicolo. Tra le vittime vi era anche Suor Maria Nerina De Simone, originaria di Castellammare di Stabia, figura amata e stimata non solo dalla sua città natale ma da tutta la famiglia religiosa di cui faceva parte.

Una missione interrotta improvvisamente

Le suore si stavano recando in aeroporto per far ritorno in Italia dopo un intenso periodo di missione in Africa. La loro attività pastorale e sociale era rivolta principalmente ai bambini e ai giovani più vulnerabili, a cui hanno dedicato anni di servizio instancabile. Il veicolo su cui viaggiavano si è scontrato improvvisamente con un mezzo pesante, interrompendo tragicamente il cammino di chi aveva fatto della vita un dono agli altri.

Le vittime sono state identificate come Suor Lilian Gladson Kapongo, superiora generale della Congregazione, Suor Maria Nerina De Simone, consigliera e segretaria generale, Suor Damaris Matheka, consigliera provinciale, e Suor Stellamaris Muthini. Con loro, ha perso la vita anche l’autista. Una sola religiosa, Suor Paulina Crisante Mipata, è sopravvissuta ma versa in gravi condizioni ed è ricoverata in ospedale.

Dolore e cordoglio tra Italia e Tanzania

La notizia ha immediatamente scosso non solo le comunità religiose tanzaniane, ma anche quelle italiane profondamente legate a queste missionarie. L’Ambasciata italiana a Dar es Salaam, in stretto coordinamento con la Farnesina, ha confermato di seguire da vicino l’evolversi della vicenda, mantenendo contatti costanti con l’ordine religioso e con le autorità locali per le procedure necessarie al rimpatrio e all’assistenza delle persone coinvolte.

In Italia, il dolore è stato particolarmente sentito nella diocesi di Porto-Santa Rufina, storicamente legata alla Congregazione fondata dalla beata Maria Crocifissa Curcio oltre un secolo fa. Anche Castellammare di Stabia, città natale di Suor Nerina, si è stretta attorno alla famiglia religiosa e civile per ricordare una donna che aveva scelto di dedicare la propria esistenza alla missione.

Le parole delle autorità civili e religiose

Il vescovo di Noto e il sindaco di Castellammare hanno espresso profonda vicinanza alla Congregazione e ai familiari delle vittime. Sono state rivolte preghiere per la guarigione di Suor Paulina, l’unica sopravvissuta all’incidente. Il sindaco stabiese, con commozione, ha dichiarato:

“Con profonda tristezza ho appreso la notizia della tragica scomparsa, in Tanzania, di Suor Maria Nerina De Simone, consigliera e segretaria generale delle Carmelitane Missionarie di Santa Teresina del Bambino Gesù, originaria della nostra Castellammare di Stabia. Suor Maria Nerina ha perso la vita insieme ad altre tre sorelle e all’autista mentre si stavano recando in aeroporto per far rientro in Italia dopo la loro missione in Africa. Alla Congregazione delle Suore Carmelitane, alla comunità scolastica di via Cicerone e a tutti coloro che hanno conosciuto e amato Suor Maria Nerina, a nome della Città di Castellammare di Stabia va il nostro pensiero in questo momento così triste”.

Queste parole hanno trovato eco nel cuore di tanti fedeli, che si sono uniti in preghiera e in gesti di vicinanza, ricordando l’impegno educativo e missionario delle Carmelitane, un faro di speranza per tante comunità nel mondo.

Un’eredità di fede e servizio

Le Carmelitane Missionarie hanno da sempre operato al servizio degli ultimi, portando istruzione, assistenza sanitaria e sostegno umano in contesti difficili. La perdita delle quattro religiose rappresenta non solo un lutto umano, ma anche una ferita profonda per la Chiesa e per tutti coloro che hanno beneficiato del loro operato.

Il contributo delle missionarie non si limitava alla dimensione religiosa: attraverso scuole, centri educativi e attività sociali, hanno offerto opportunità concrete di crescita e riscatto a migliaia di bambini e ragazzi in condizioni di povertà. La loro testimonianza di amore e dedizione resta un patrimonio spirituale che continuerà a vivere nonostante la tragedia.

Comunità unite nel dolore

In questi giorni di lutto, la preghiera e la solidarietà si fanno strumenti di conforto. Le comunità religiose e civili, dall’Italia alla Tanzania, si stringono attorno alla memoria delle vittime, trasformando il dolore in un atto di fede condivisa. L’eco di questa tragedia si estende ben oltre i confini geografici, diventando simbolo dell’unità e della fratellanza che lega chi sceglie di vivere al servizio del prossimo.

Il sacrificio di Suor Nerina e delle consorelle rimarrà scolpito nella memoria collettiva, un richiamo costante all’importanza del dono di sé, del coraggio di partire per terre lontane e della fedeltà alla propria vocazione.

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