Addio a Pippo Baudo: Militello saluta il suo figlio più illustre tra lacrime, applausi e ricordi indelebili
Si è chiusa una pagina importante della storia della televisione italiana con i funerali di Pippo Baudo, celebrati a Militello, il paese natale del conduttore che ha segnato più di mezzo secolo di intrattenimento. La sua scomparsa, avvenuta lo scorso 16 agosto, ha lasciato un vuoto profondo non soltanto nel cuore dei suoi concittadini, ma anche in quello di milioni di italiani cresciuti con la sua voce, il suo garbo e la sua professionalità. La cerimonia, partecipata e commossa, ha visto la presenza di migliaia di persone e di numerosi volti noti dello spettacolo, venuti a tributargli l’ultimo saluto.
Tra i presenti non poteva mancare Dina Minna, la storica assistente che ha condiviso con Baudo ben 36 anni di vita professionale e personale. Visibilmente scossa, Dina ha espresso il proprio dolore con parole che hanno commosso l’intera assemblea:
«Ho perso un papà. Pippo mi ha insegnato tutto: come comportarsi sul lavoro, la correttezza, il rispetto per gli altri, il rigore. Con lui non era solo questione di televisione, ma di vita. Mi ha trasmesso valori che custodirò per sempre».
Queste parole hanno testimoniato non solo il legame professionale, ma anche il rapporto umano profondo che la legava al conduttore. Dina non è stata soltanto un’assistente, ma una figura di fiducia, quasi una figlia adottiva, che con lui ha vissuto trionfi, difficoltà e momenti indimenticabili.
L’emozione incontenibile di Al Bano
Grande amico di Baudo, anche Al Bano ha voluto essere presente per accompagnarlo nel suo ultimo viaggio terreno. All’arrivo al Santuario della Madonna della Stella, il cantante pugliese non è riuscito a trattenere le lacrime. Ha ricordato il 1974, quando Pippo lo invitò a cantare a Militello:
«Io sono stato qui tanti anni fa, Pippo voleva che io venissi a esibirmi nel suo paese e io accettai subito. Tornare oggi è una tripla emozione: rivivo i momenti condivisi, le tante esperienze fatte insieme. Pippo era un uomo unico».
Il dolore era così forte che Al Bano non è riuscito a terminare la frase, lasciando che le lacrime parlassero al suo posto. La sua presenza ha reso evidente quanto Baudo avesse lasciato un segno indelebile anche nella vita degli artisti che ha accompagnato e valorizzato.
Gigi D’Alessio e il ricordo di un amico–maestro
Non poteva mancare neppure Gigi D’Alessio, che a Baudo era legato da un’amicizia lunga oltre 25 anni. Davanti ai giornalisti ha raccontato episodi privati che hanno fatto comprendere il valore di Pippo anche fuori dagli studi televisivi:
«Era una presenza costante. Non c’era giorno che non ci sentissimo. A volte era una telefonata, altre volte una cena insieme. Mi mancherà la sua voce che diceva: “Qui hai fatto bene, qui fai attenzione”. Pippo era come un timbro sul passaporto: quando ricevevi la sua approvazione, potevi andare ovunque».
Parole che descrivono un uomo che sapeva unire rigore e affetto, capace di sostenere e consigliare, lasciando un’impronta indelebile su chiunque avesse la fortuna di incrociare la sua strada.
Militello, un intero paese in lutto
Le strade di Militello si sono riempite di silenzio, applausi e commozione. Il paese che ha dato i natali a Pippo Baudo ha voluto stringersi intorno al suo figlio più celebre, quello che non ha mai dimenticato le sue origini e che, ovunque andasse, portava con sé l’orgoglio della sua terra. La celebrazione religiosa ha unito volti noti e persone comuni, tutti legati dal medesimo sentimento di gratitudine verso un uomo che ha rappresentato un pezzo di storia italiana.
Il feretro, accolto da applausi scroscianti, è stato accompagnato lungo le vie del centro storico, mentre centinaia di persone innalzavano cartelli e fotografie in ricordo dei suoi programmi e delle sue apparizioni televisive. Una testimonianza di affetto sincero, che ha reso evidente quanto Pippo fosse entrato nelle case e nei cuori di tutti.
L’eredità di un gigante della televisione
La morte di Pippo Baudo non è soltanto la fine di un capitolo personale, ma segna anche la chiusura di un’epoca per la televisione italiana. Con la sua competenza, il suo stile unico e la capacità di unire generazioni diverse davanti allo schermo, Baudo ha fatto scuola. Non era soltanto un conduttore, ma un maestro di televisione, che sapeva valorizzare i talenti emergenti e al tempo stesso rispettare le tradizioni dello spettacolo.
Molti tra i presenti hanno sottolineato come Baudo non fosse un uomo comune: era un faro, una guida, una figura che con il suo carisma ha saputo mantenere alto il livello culturale e artistico della televisione. La sua eredità vivrà non solo nei ricordi di chi lo ha conosciuto, ma anche nelle generazioni future, che potranno scoprire la sua grandezza attraverso i programmi e le registrazioni rimaste.