Andy Diouf all’Inter: la storia, la carriera e il futuro del nuovo talento francese

Andy Diouf, il nuovo talento dell’Inter: la storia di un sogno chiamato calcio

“Già a undici anni non volevo più tornare indietro: era o calcio o niente”. Una frase che descrive meglio di qualsiasi altra l’essenza di Andy Diouf, il nuovo rinforzo dell’Inter guidata da Cristian Chivu. L’estate che lo ha visto protagonista sul mercato è stata sorprendente: prima il Burnley a giugno, poi il Napoli a luglio e infine l’Inter ad agosto. L’intervento decisivo è arrivato dal direttore sportivo Ausilio, capace di chiudere l’operazione con un blitz da 25 milioni di euro bonus inclusi.

Con i suoi 22 anni e un fisico imponente da 187 centimetri, Diouf rappresenta il prototipo del centrocampista moderno: potente nel portare palla, dinamico negli inserimenti, abile nel dribbling e nel costruire occasioni. È la mezzala di movimento che mancava a Chivu, un giocatore che sa essere incisivo in fase offensiva e che, al tempo stesso, rientra perfettamente nei parametri stabiliti da Oaktree: giovane, strutturato, con grandi margini di crescita. Un investimento per il presente e per il futuro, che offre nuove soluzioni all’allenatore nerazzurro, soprattutto dopo la decisione di abbandonare la pista Lookman. Se l’attaccante nigeriano è ormai passato, Diouf è la nuova scommessa da vincere.

Una passione nata in famiglia

Nato a Neuilly-sur-Seine, alle porte di Parigi, lo scorso maggio ha compiuto 22 anni. Nella famiglia Diouf il calcio è sempre stato una questione centrale: due fratelli calciatori, un padre ex giocatore e grande appassionato. Andy stesso ha raccontato che i genitori hanno fatto di tutto per permettere ai figli di inseguire i propri sogni, sostenendoli al cento per cento.

A sei anni ha iniziato a giocare a La Garenne-Colombes, dove è rimasto tre stagioni prima di trasferirsi nelle giovanili del PSG. Con i parigini ha mostrato subito le sue qualità, ma dopo tre anni ha scelto l’ACBB Boulogne Billancourt, più vicino a casa. Parallelamente è entrato nell’INF Clairefontaine, la prestigiosa accademia che ha formato campioni come Mbappé, Henry e Maignan.

Ricorda ancora oggi quanto fosse chiaro, già allora, il suo destino: “A undici o dodici anni giocavo tornei in Portogallo o in Spagna. Non tutti hanno queste opportunità. Sapevo che sarebbe stata la mia vita: o il calcio o niente”.

Rennes, il primo trampolino

A quindici anni ha compiuto una scelta importante: unirsi al Rennes. L’impatto non è stato facile, un brutto infortunio lo ha tenuto fermo per mesi. Ma una volta recuperato ha iniziato a mostrare le sue qualità, arrivando fino alla Youth League. E, ironia della sorte, la sua prima presenza europea è stata proprio contro l’Inter: entrato all’83’, poco dopo il gol decisivo di Casadei che eliminò i francesi.

Nel 2021 ha firmato il primo contratto da professionista con il Rennes ed esordito in Ligue 1 contro il PSG. Tuttavia, nella stagione seguente lo spazio è stato limitato e il club ha deciso di mandarlo in prestito.

L’esperienza al Basilea e il gol alla Fiorentina

Nel luglio 2022 il trasferimento al Basilea, in prestito con diritto di riscatto. Una scelta accolta con entusiasmo da Diouf, che si è inserito subito: 57 partite giocate, una semifinale di Conference League e un gol indimenticabile alla Fiorentina al “Franchi”. Un’azione personale iniziata con un colpo di tacco e conclusa con un sinistro preciso all’angolino, che ha lasciato il segno nonostante l’eliminazione.

A fine stagione il Basilea lo ha riscattato per 5,5 milioni, ma la sua avventura in Svizzera è durata poco: il Lens lo ha riportato in Francia per 14 milioni.

La scelta Lens e la consacrazione

“Ho scelto il Lens perché mi volevano davvero”, ha spiegato in un’intervista. E lì ha trovato la sua dimensione: una prima stagione di adattamento e una seconda in cui ha mostrato il suo valore, collezionando 68 presenze complessive con due gol e due assist.

Il sogno nazionale

Diouf avrebbe potuto scegliere il Senegal, terra d’origine del padre, ma ha deciso di indossare la maglia della Francia. Dall’Under 17 fino alla nazionale olimpica di Parigi 2024, ha percorso tutte le tappe. L’esordio con la nazionale maggiore è il prossimo grande obiettivo, e passare dall’Inter potrebbe essere la chiave per arrivarci.

Si descrive come un ragazzo umile, con i piedi per terra, che preferisce parlare sul campo piuttosto che davanti ai microfoni. E i fatti, finora, gli hanno dato ragione. Ora tocca a lui convincere San Siro che la sua scelta di vita – “calcio o niente” – era davvero quella giusta.

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