Champions League playoff: il Fenerbahçe di Mourinho fermato dal Benfica, goleada Bodø/Glimt e pari tra Basilea e Copenaghen

La serata europea di Champions League ha offerto emozioni, tensioni e qualche sorpresa, ma anche partite chiuse, dove la paura di sbagliare ha prevalso sulla voglia di osare. A Istanbul, il Fenerbahçe di José Mourinho non è riuscito ad andare oltre lo 0-0 contro il Benfica, nel primo atto dei playoff di qualificazione alla fase a gironi. Una sfida molto attesa, carica di significati e aspettative, che però non ha visto reti, lasciando aperto ogni discorso in vista della gara di ritorno.

L’arrivo di Mourinho sulla panchina del Fenerbahçe ha acceso grande entusiasmo in Turchia. Lo “Special One” è stato accolto come una vera star, con la speranza che potesse riportare il club gialloblù nell’élite del calcio europeo. Il primo banco di prova era di quelli complicati: affrontare un Benfica che negli ultimi anni ha saputo ritagliarsi un ruolo da protagonista costante sia in patria che in Europa. I portoghesi, allenati da un tecnico esperto e dotati di una rosa ricca di talento, sapevano di poter mettere in difficoltà i turchi, anche in un ambiente tradizionalmente caldo come quello dello stadio di Istanbul.

La partita, però, non ha regalato le emozioni che i tifosi si aspettavano. Mourinho, come da tradizione, ha impostato una gara molto accorta, cercando di limitare le iniziative offensive degli avversari e puntando più sull’organizzazione difensiva che sull’attacco. Il Benfica, dal canto suo, ha provato a prendere il controllo del gioco, ma non è riuscito a scardinare la retroguardia turca, sempre attenta e pronta a chiudere gli spazi. Ne è uscita una sfida intensa sul piano fisico e tattico, ma povera di occasioni realmente pericolose.

Lo 0-0 finale lascia tutto aperto in vista della sfida di ritorno, programmata per il 27 agosto in Portogallo. In quell’occasione, il Benfica potrà contare sul supporto del proprio pubblico e su un terreno più familiare, ma non dovrà sottovalutare un Fenerbahçe che con Mourinho in panchina ha sempre la capacità di sorprendere. Per entrambe le squadre, la posta in gioco è altissima: l’accesso alla fase a gironi di Champions significa prestigio, visibilità internazionale e introiti economici fondamentali.

Non solo Istanbul: la serata europea ha visto in campo anche altre sfide dei playoff. Una delle partite più sorprendenti si è giocata in Norvegia, dove il Bodø/Glimt ha letteralmente travolto lo Sturm Graz con un sonoro 5-0. Una vittoria netta e inequivocabile, che mette i norvegesi in una posizione di assoluto vantaggio in vista del ritorno. Lo Sturm, per ribaltare la situazione, avrà bisogno di un autentico miracolo calcistico, perché recuperare cinque reti è quasi un’impresa impossibile a questi livelli.

Più equilibrata invece la sfida tra Basilea e Copenaghen, terminata 1-1. Una partita combattuta, dove entrambe le squadre hanno mostrato qualità ma anche qualche limite, mantenendo viva una doppia sfida che si deciderà solo nei minuti finali del ritorno. L’equilibrio perfetto fa presagire una gara di ritorno ad alta tensione, con due club abituati a calcare i palcoscenici europei e desiderosi di riconfermare il proprio ruolo.

Un altro match che non ha visto reti è stato quello tra Celtic e Kairat Almaty, terminato anch’esso 0-0. I tifosi scozzesi speravano di vedere la loro squadra imporsi già nella gara di andata, soprattutto giocando in casa, ma il Kairat si è dimostrato avversario ostico e ben organizzato. Per il Celtic, il ritorno in Kazakistan sarà tutt’altro che semplice: dovrà affrontare un lungo viaggio e una partita che si preannuncia complicata sotto tutti i punti di vista, dal clima al sostegno caloroso del pubblico locale.

In sintesi, questa prima tornata di playoff ha confermato quanto sia sottile la linea tra successo e fallimento in Champions League. Le squadre più esperte sanno che in queste fasi la prudenza spesso prevale sull’audacia, perché un errore può compromettere l’intera qualificazione. Allo stesso tempo, ci sono club come il Bodø/Glimt che hanno dimostrato come con coraggio, organizzazione e mentalità offensiva si possano ottenere risultati clamorosi.

Tutti i verdetti saranno scritti nei giorni 26 e 27 agosto, quando andranno in scena le partite di ritorno. Saranno sfide decisive, dove ogni dettaglio potrà fare la differenza. Mourinho sogna di riportare il Fenerbahçe in Champions, ma dovrà superare il muro del Benfica. Il Celtic vuole confermare la propria tradizione europea, ma dovrà farlo lontano da Glasgow. Il Basilea e il Copenaghen si giocheranno tutto in 90 minuti, mentre lo Sturm Graz cercherà un’impresa titanica per ribaltare il pesantissimo 5-0 subito in Norvegia.

La Champions League non tradisce mai: anche quando mancano i gol, resta il fascino di una competizione che continua a rappresentare il massimo sogno per club, calciatori e tifosi di tutto il mondo.

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