Sant’Angelo Lodigiano, autista di bus aggredito da un 17enne: la violenza sui mezzi pubblici allarma cittadini e istituzioni

Aggressione a Sant’Angelo Lodigiano: autista di bus picchiato da un minorenne dopo una richiesta di biglietti

La cronaca ci restituisce ancora una volta un episodio che lascia sgomenti e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori dei trasporti pubblici. Nel pomeriggio di lunedì 18 agosto 2025, a Sant’Angelo Lodigiano, in provincia di Lodi, un conducente di bus di linea è stato aggredito con violenza da un gruppo di ragazzi dopo aver semplicemente chiesto loro di mostrare i biglietti. Un gesto normale, parte del suo lavoro quotidiano, si è trasformato in pochi istanti in una scena di violenza gratuita che ha avuto come vittima un giovane lavoratore di 33 anni.

Secondo quanto ricostruito dalle prime testimonianze, l’autista, dipendente della società Star Mobility, stava effettuando la sua corsa regolare quando, arrivato alla fermata di via Cavour, ha chiesto a quattro ragazzi saliti a bordo di esibire i biglietti. Quella che avrebbe dovuto essere una prassi ordinaria si è invece trasformata in un momento di tensione. I ragazzi hanno reagito con insofferenza, protestando e opponendosi al controllo. La situazione è rapidamente degenerata e uno di loro, un minorenne di appena 17 anni, ha sferrato un pugno al volto del conducente.

L’aggressione ha immediatamente gettato nel panico gli altri passeggeri presenti sul mezzo. Alcuni hanno tentato di riportare la calma, cercando di allontanare i giovani dall’autista, mentre altri hanno prontamente contattato le forze dell’ordine e i soccorsi sanitari. In pochi minuti sul posto sono arrivati i carabinieri e un’ambulanza. L’autista, sotto shock e con contusioni al volto, è stato trasportato all’ospedale di Lodi per accertamenti. Fortunatamente non sarebbe in pericolo di vita, ma l’episodio ha lasciato un forte segno emotivo, oltre che fisico.

Le indagini sono state rapide: i carabinieri hanno subito individuato il responsabile dell’aggressione. Si tratta, come detto, di un ragazzo di 17 anni, ora fermato e portato in caserma. Il giovane rischia una denuncia pesante con accuse di lesioni a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio, reati che, nonostante la minore età, potrebbero avere conseguenze significative sul suo percorso giudiziario. Gli altri tre ragazzi che erano con lui sono stati identificati e riaffidati alle rispettive famiglie, ma restano sotto osservazione delle autorità per eventuali sviluppi.

L’episodio ha sollevato immediatamente un’ondata di indignazione tra cittadini e istituzioni locali. Non si tratta purtroppo di un caso isolato: negli ultimi anni si sono moltiplicati i racconti di aggressioni, verbali e fisiche, ai danni di conducenti di bus, controllori o personale ferroviario. Si tratta di professionisti che svolgono un servizio pubblico essenziale e che troppo spesso si trovano a dover affrontare situazioni di rischio, nonostante abbiano il solo compito di garantire il rispetto delle regole e la sicurezza di chi viaggia.

Le organizzazioni sindacali hanno espresso solidarietà all’autista colpito e hanno rilanciato l’allarme sulla necessità di misure più efficaci per prevenire tali episodi. C’è chi chiede l’installazione di telecamere aggiuntive sui mezzi, chi invoca la presenza costante di personale di sicurezza nelle ore e nelle tratte più delicate, e chi sottolinea l’importanza di una campagna educativa rivolta ai giovani sul rispetto delle regole e delle persone.

L’amministrazione comunale di Sant’Angelo Lodigiano, attraverso una nota, ha condannato duramente l’accaduto, definendolo un gesto intollerabile che non può essere minimizzato come una semplice bravata. “Un ragazzo che colpisce con un pugno un lavoratore che sta svolgendo il proprio dovere compie un atto di violenza gravissimo che deve essere perseguito con rigore” – ha dichiarato il sindaco, chiedendo maggiore attenzione alla sicurezza dei mezzi pubblici.

Anche i cittadini si interrogano su come sia possibile che episodi del genere avvengano con tanta frequenza. Sui social e nei bar della zona la notizia è stata accolta con rabbia e preoccupazione. Molti hanno espresso vicinanza al giovane autista, mentre altri hanno sottolineato la necessità di un cambiamento culturale che riporti al centro il rispetto delle regole di convivenza. “Pagare il biglietto è un dovere minimo – scrive un cittadino – ma aggredire chi chiede il rispetto di questa norma è un segnale inquietante di degrado sociale”.

La vicenda di Sant’Angelo Lodigiano diventa così un simbolo di un problema più ampio, che riguarda non solo la sicurezza sui mezzi pubblici, ma anche l’educazione dei più giovani e il rapporto con le figure di autorità. Un pugno a un autista non è solo un atto violento verso una persona: è un’offesa verso l’intera comunità che quel servizio pubblico lo sostiene e ne beneficia.

Il conducente, dimesso dall’ospedale dopo gli accertamenti, ha ricevuto numerosi messaggi di sostegno da colleghi e cittadini. Resta il trauma dell’aggressione, che difficilmente potrà dimenticare. E resta, soprattutto, l’urgenza di trovare soluzioni concrete affinché episodi simili non diventino la normalità ma restino un’eccezione da condannare senza esitazione.

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