Sanzioni record per chi getta rifiuti dall’auto: fino a 18.000 euro, sospensione patente e arresto

Gettare rifiuti dall’auto è un gesto di inciviltà che non solo deturpa l’ambiente, ma può rappresentare un serio pericolo per la sicurezza stradale. Questa pratica, purtroppo ancora diffusa, contribuisce al degrado del paesaggio e alla diffusione dell’inquinamento, oltre a causare possibili incidenti quando gli oggetti lanciati finiscono sulla carreggiata. Per contrastare il fenomeno, le autorità hanno deciso di inasprire le norme, introducendo sanzioni molto più severe rispetto al passato: multe salate, sospensione della patente, confisca del veicolo e, nei casi più gravi, persino l’arresto.

L’obiettivo dichiarato è duplice: da un lato, dissuadere chiunque dall’adottare comportamenti simili grazie alla minaccia di pene pesanti; dall’altro, promuovere una maggiore responsabilità civica e ambientale tra gli automobilisti, sensibilizzandoli sulle conseguenze delle proprie azioni.

Un decreto legge per fermare l’inciviltà su strada

Il punto di svolta è arrivato con il decreto-legge 8 agosto 2025, n. 116, mirato a combattere le attività illecite legate ai rifiuti e a proteggere in particolare zone già duramente compromesse, come la Terra dei Fuochi. Con questa normativa, chi getta rifiuti da un veicolo – sia esso in marcia o fermo – rischia conseguenze ben più pesanti di una semplice ramanzina.

Una delle novità più importanti è che non è più necessaria la presenza di una pattuglia sul luogo dell’infrazione: grazie alle telecamere di videosorveglianza, sia pubbliche che private, le autorità possono registrare l’atto, identificare il veicolo tramite la targa e recapitare la multa anche a distanza di giorni. Questo sistema di controllo continuo permette di ridurre al minimo le possibilità di farla franca e aumenta l’efficacia delle sanzioni.

Multe record e pene severe

Le sanzioni previste sono proporzionate alla gravità del gesto. Per infrazioni “minori”, come l’abbandono di mozziconi di sigaretta o fazzoletti, la multa può arrivare fino a 1.188 euro. Ma se l’oggetto lanciato è più ingombrante – ad esempio lattine, bottiglie o sacchetti di rifiuti – l’ammenda può variare da 1.500 a ben 18.000 euro, con segnalazione alla Procura della Repubblica.

La legge è particolarmente dura nei confronti di chi compie questi gesti in aree protette o vicino a corsi d’acqua, dove l’impatto ambientale è maggiore. In tali casi, se il gesto crea un pericolo concreto per persone o ambiente, è previsto anche l’arresto – che può avvenire fino a 48 ore dopo l’infrazione – con pene detentive che vanno da sei mesi a sette anni nei casi più gravi.

Sospensione della patente e confisca del veicolo

Le conseguenze non si fermano alle multe o all’arresto. La normativa prevede la sospensione della patente fino a sei mesi. Nei casi in cui l’infrazione venga commessa utilizzando un veicolo aziendale, è possibile la confisca del mezzo, a meno che questo appartenga a un soggetto estraneo all’illecito.

Per i rifiuti classificati come pericolosi – ad esempio sostanze chimiche, oli o materiali tossici – le pene diventano ancora più severe: reclusione da uno a sei anni, con la possibilità di estendere la responsabilità penale anche ai titolari di impresa, qualora venga dimostrata la mancanza di adeguata vigilanza.

La tecnologia come alleata nella lotta all’inciviltà

L’utilizzo delle telecamere di sorveglianza è una vera e propria rivoluzione nel campo dei controlli ambientali e stradali. Attive 24 ore su 24, anche nei giorni festivi, consentono di monitorare le strade in maniera costante, riducendo drasticamente la probabilità che un’infrazione passi inosservata. La semplice consapevolezza di essere “sotto osservazione” potrebbe già rappresentare un forte deterrente per molti automobilisti.

Il sostegno delle associazioni ambientaliste

Organizzazioni come Plastic Free Onlus hanno accolto con favore le nuove disposizioni. L’associazione ha sottolineato come l’inasprimento delle pene – con multe fino a 18.000 euro e arresto nei casi più gravi – rappresenti un passo fondamentale verso un cambiamento culturale. Secondo Plastic Free, la combinazione di sanzioni dure, controlli tecnologici e campagne di sensibilizzazione può finalmente portare a una riduzione significativa dell’abbandono dei rifiuti.

L’associazione evidenzia che questo fenomeno non è solo un problema estetico o di decoro urbano: si tratta di una questione ambientale e di salute pubblica. I rifiuti dispersi, infatti, possono contaminare terreni, corsi d’acqua e mari, con conseguenze dannose anche per la fauna. In più, oggetti abbandonati in strada o lanciati dai veicoli possono causare incidenti, mettendo in pericolo la vita degli automobilisti e dei pedoni.

Verso un cambiamento di mentalità

Questa nuova normativa non vuole limitarsi a punire, ma mira anche a educare. Il messaggio è chiaro: l’abbandono dei rifiuti è un comportamento inaccettabile, che deve essere contrastato con decisione. Allo stesso tempo, si punta a responsabilizzare i cittadini, affinché comprendano che il rispetto dell’ambiente è un dovere collettivo, e che ogni piccolo gesto ha un impatto reale.

Con l’applicazione rigorosa di queste norme, unita a un impegno diffuso da parte della società civile, si può sperare in un futuro in cui gettare un mozzicone o una lattina dal finestrino non sia più percepito come un gesto innocuo, ma come un atto grave e irresponsabile, da evitare a ogni costo.

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