Tragedia a Giugliano: cane muore legato sotto il sole, indagini per maltrattamento animale

A Giugliano in Campania si è consumata una vicenda tanto dolorosa quanto inaccettabile, che ha scosso nel profondo la sensibilità della comunità locale e di tutti coloro che amano e rispettano gli animali. Un cane è morto dopo essere stato lasciato per giorni interi senza cibo né acqua, esposto al sole cocente e alle temperature torride di luglio. Un episodio che riapre, ancora una volta, il dibattito sull’urgenza di tutelare concretamente gli animali e di prevenire tragedie simili con controlli più serrati e pene più severe.

La sofferenza patita da questa povera creatura è lo specchio di una realtà che, purtroppo, continua a colpire troppe vite innocenti. Nonostante le campagne di sensibilizzazione, i casi di abbandono e maltrattamento restano frequenti, soprattutto nei mesi estivi, quando la leggerezza o l’indifferenza di alcuni proprietari sfocia in veri e propri atti di crudeltà.

Il caso di Giugliano richiama alla mente un’altra vicenda recente: quella di Diego, un pitbull di Fabbrico, in provincia di Reggio Emilia. Il 18 luglio 2025 Diego è stato ritrovato agonizzante all’interno di un garage, dove era stato rinchiuso dal suo proprietario partito per le vacanze. Privo di acqua e cibo, in condizioni estreme, nonostante l’intervento immediato dei veterinari, il cane non ce l’ha fatta. Immagini diffuse dalla Lega Italiana Difesa Animali e dell’Ambiente hanno documentato il triste destino di Diego, mostrando come fosse stato precedentemente confinato su un balcone prima di essere chiuso nel garage. Due storie diverse, ma unite da un comune denominatore: la negligenza e l’egoismo umano che si traducono in condanne a morte per chi non può difendersi.

A Giugliano, la tragedia ha assunto contorni particolarmente agghiaccianti. La proprietaria, partita in vacanza, aveva lasciato i suoi due cani in un cortile privo di qualsiasi riparo dal sole. Uno dei due animali era stato legato con una catena corta a una cyclette, impedendogli qualsiasi movimento utile a cercare ombra o sollievo. Dopo due giorni di caldo asfissiante, senza cibo né acqua, il cane è morto per colpo di calore, una condizione tanto rapida quanto letale. L’altro cane, fortunatamente non legato, è riuscito a sopravvivere ed è stato salvato grazie all’intervento tempestivo delle Guardie Zoofile dell’Oipa e della Polizia Municipale.

La segnalazione è partita dall’attivista animalista Enrico Rizzi, che ha portato il deputato di Alleanza Verdi–Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, a verificare personalmente la situazione. Secondo quanto ricostruito, la proprietaria avrebbe incaricato un uomo, pagato in nero, di occuparsi di dare cibo e acqua ai cani. All’arrivo delle autorità, però, gli animali erano in condizioni igieniche gravissime e privi di qualsiasi sostentamento.

La proprietaria, informata della morte di uno dei cani, dovrà ora rispondere penalmente per maltrattamento animale. Un’accusa che, secondo Borrelli, dovrebbe rappresentare solo il primo passo verso un inasprimento delle pene e una maggiore attenzione da parte delle istituzioni. “Una crudeltà disumana” – ha dichiarato il deputato – “che deve spingerci a non voltare mai lo sguardo e a denunciare ogni situazione di pericolo o maltrattamento”.

A sottolineare la gravità dell’accaduto è intervenuto anche Nando Cirella, delle Guardie Zoofile dell’Oipa, ricordando come il colpo di calore nei cani sia una vera emergenza veterinaria. Può insorgere in pochi minuti e, se non trattato immediatamente, conduce alla morte. I sintomi includono respiro affannoso, debolezza estrema, perdita di coscienza e, nei casi più gravi, arresto cardiaco. Cirella ha ribadito l’obbligo morale e legale di ogni proprietario di garantire ai propri animali riparo dal sole, acqua fresca in abbondanza e libertà di movimento, evitando in ogni modo di lasciarli legati o confinati in spazi senza ombra.

Il rappresentante dell’Oipa ha poi rivolto un appello a tutti i cittadini affinché, in caso di impossibilità a prendersi cura del proprio animale durante le vacanze, ci si affidi a strutture qualificate o a persone di fiducia che possano garantire un’assistenza continua e adeguata. L’estate, con le sue temperature elevate, rappresenta un periodo ad altissimo rischio per cani e gatti, soprattutto per quelli lasciati soli in cortili, balconi o auto.

L’episodio di Giugliano, come quello di Diego a Fabbrico, non è solo un fatto di cronaca nera: è una ferita aperta che interroga le coscienze e che dovrebbe spingere tutti a una riflessione profonda sul rapporto che la nostra società ha con gli animali. Non bastano leggi severe se non c’è una cultura diffusa del rispetto e della responsabilità. Solo attraverso l’educazione, la prevenzione e la prontezza nel denunciare si potranno evitare altre vite spezzate dall’indifferenza umana.

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