In Italia cresce l’allerta per il virus West Nile, che continua a colpire soprattutto durante i mesi estivi, complice la proliferazione delle zanzare, principali vettori dell’infezione. L’attenzione è aumentata significativamente dopo l’annuncio ufficiale di 15 decessi legati al virus, con il settimo caso mortale recentemente confermato nel Lazio. Sebbene la situazione venga considerata dagli esperti sotto controllo e in linea con gli anni precedenti, le autorità sanitarie raccomandano massima cautela, invitando la popolazione a rispettare le misure preventive per contenere la diffusione.
Casi in aumento: 173 infezioni confermate nel 2025
Secondo quanto riportato dal quarto bollettino di sorveglianza diffuso dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), i casi umani confermati di infezione da West Nile dall’inizio dell’anno sono saliti a 173. Di questi, 72 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva, ovvero la forma più grave dell’infezione, che può colpire il sistema nervoso centrale. Le regioni maggiormente coinvolte sono il Lazio, con 37 casi, e la Campania, con 21.
Il tasso di letalità stimato per la forma neuro-invasiva del virus è attualmente del 15%, un valore che ricalca l’andamento degli scorsi anni e che conferma la pericolosità del virus per le fasce più deboli della popolazione, in particolare gli anziani e le persone con patologie pregresse. L’ISS, attraverso il Dipartimento di Malattie Infettive, fa sapere che la situazione è oggetto di costante monitoraggio sia a livello nazionale che locale. Al momento, tuttavia, non emergono segnali di una diffusione fuori controllo o di un peggioramento inaspettato del quadro epidemiologico.
Due nuovi decessi nel Lazio: 7 le vittime nella regione
La regione Lazio si conferma tra le più colpite. Gli ultimi dati indicano due nuovi decessi riconducibili al virus. Il primo caso riguarda una donna di 83 anni residente a Pontinia, ricoverata in condizioni critiche presso l’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina il 24 luglio scorso. Nonostante le cure intensive, la paziente – affetta da gravi patologie pregresse – è deceduta nel reparto di terapia intensiva dopo alcuni giorni di ricovero.
Il secondo decesso, sempre nel Lazio, è stato registrato presso l’Ospedale Isola Tiberina Gemelli Isola di Roma. La vittima è un uomo di 77 anni che si trovava in dialisi e che era stato ricoverato il 26 luglio. Anche lui è spirato nel reparto di terapia intensiva. Entrambi i casi evidenziano ancora una volta quanto la presenza di condizioni di salute già compromesse rappresenti un fattore di rischio determinante per le complicazioni legate al West Nile.
Con questi due nuovi decessi, il totale delle vittime nella regione sale a 7, rendendola una delle aree più colpite a livello nazionale. Gli altri casi mortali si sono verificati in Piemonte (1) e in Campania (7), a testimonianza di una diffusione del virus prevalentemente concentrata in alcune zone dell’Italia centro-meridionale.
Sorveglianza attiva e prevenzione: le indicazioni delle autorità sanitarie
Nonostante i numeri in aumento, l’andamento complessivo delle infezioni non presenta anomalie rispetto agli scorsi anni, come sottolineano gli esperti dell’ISS. Tuttavia, resta fondamentale mantenere alta l’attenzione, specialmente nei territori dove il virus è già stato individuato. Le zanzare del genere Culex, responsabili della trasmissione del virus, sono attive soprattutto nelle ore serali e notturne, in prossimità di aree umide e stagnanti.
Le autorità sanitarie ribadiscono l’importanza delle misure preventive: proteggersi con repellenti adeguati, evitare l’accumulo di acqua stagnante nei giardini e nei vasi, installare zanzariere alle finestre e prestare particolare attenzione ai soggetti fragili, come anziani e immunodepressi. Inoltre, nei territori considerati a rischio, sono stati attivati protocolli di sorveglianza veterinaria per monitorare anche la diffusione del virus tra gli animali, in particolare gli uccelli, considerati serbatoi naturali dell’infezione.
Conclusione
Il virus West Nile, pur non rappresentando una minaccia generalizzata per tutta la popolazione, continua a mietere vittime tra i più vulnerabili. La situazione, sebbene sotto controllo, impone un comportamento prudente e responsabile. La collaborazione tra istituzioni sanitarie, medici, cittadini e amministrazioni locali è fondamentale per contenere la diffusione e salvaguardare la salute pubblica. Come sempre, la prevenzione resta l’arma più efficace contro la diffusione delle malattie trasmesse da vettori.