Una tragedia straziante ha colpito la comunità di Mola di Bari, lasciando un’intera cittadinanza sconvolta e senza parole. Nella notte tra sabato 27 e domenica 28 luglio, un gravissimo incidente stradale avvenuto sulla statale 16, nei pressi dello svincolo per Mola di Bari, ha causato la morte di Sara Turzo, una donna di 33 anni originaria dell’Abruzzo, residente a Ortona, incinta al sesto mese. La donna stava rientrando da una cerimonia quando la sua auto è stata coinvolta in uno scontro mortale con un van Mercedes. L’impatto è stato così violento da non lasciare scampo né a lei né al bambino che portava in grembo.
Sara era alla guida di una Fiat Punto, accompagnata da due colleghi che sono rimasti feriti in modo serio. L’auto si stava immettendo sulla statale quando, per cause ancora oggetto di accertamenti, si è scontrata con un veicolo NCC, un van Mercedes guidato da un uomo di 60 anni. L’urto è stato devastante: la piccola utilitaria è stata ridotta a un cumulo di lamiere contorte. Per la donna, purtroppo, non c’è stato nulla da fare: è deceduta sul colpo, insieme al suo bambino non ancora nato.
Sul luogo del disastro sono prontamente intervenuti i Carabinieri, i Vigili del Fuoco e le ambulanze del 118. I soccorritori hanno lavorato a lungo per estrarre i feriti dalle lamiere e mettere in sicurezza l’area, mentre la strada è stata chiusa per diverse ore per consentire i rilievi tecnici e la rimozione dei veicoli coinvolti.
La notizia della scomparsa di Sara ha scosso profondamente non solo la comunità abruzzese, ma anche quella pugliese. Era una donna brillante, stimata sia dal punto di vista umano che professionale. Laureata con lode in Giurisprudenza all’Università di Bologna nel 2017, si era specializzata in tematiche legate alla corruzione e al conflitto di interessi. Dopo un tirocinio altamente formativo presso l’Autorità Nazionale Anticorruzione, aveva intrapreso la carriera forense con determinazione e passione. Era iscritta all’Ordine degli Avvocati di Chieti e lavorava presso lo studio legale “Mililli & Associati”, con sedi operative a Roma, Pescara e Ortona.
Sara era conosciuta per la sua dedizione, l’integrità morale e la grande umanità. Stava vivendo uno dei momenti più belli della vita: l’attesa del suo primo figlio. Una nuova vita che avrebbe dovuto nascere a breve è stata spazzata via in un istante, portando con sé un dolore incolmabile per la famiglia, gli amici e i colleghi che la stimavano profondamente.
Nel van Mercedes coinvolto nello scontro viaggiavano quattro persone: una coppia di cittadini ucraini e il loro figlio di 9 anni, oltre al conducente. Tutti sono stati trasportati d’urgenza negli ospedali di Bari, in condizioni critiche. Il bambino è stato ricoverato nel reparto pediatrico dell’ospedale Giovanni XXIII. Anche i due colleghi di Sara, rispettivamente di 29 e 59 anni, sono attualmente in codice rosso e ricoverati in prognosi riservata. Il conducente del van ha riportato una frattura alle costole ed è stato sottoposto, come previsto dalla legge, agli esami tossicologici di routine.
A seguito del sinistro, entrambi i veicoli sono stati posti sotto sequestro. La Procura di Bari ha immediatamente aperto un’inchiesta per omicidio stradale, al fine di chiarire con precisione la dinamica dell’incidente e valutare eventuali responsabilità. Gli inquirenti stanno raccogliendo testimonianze e analizzando i rilievi tecnici per ricostruire ogni dettaglio della tragedia.
L’intera comunità resta attonita davanti a un evento così drammatico. La morte improvvisa di una giovane donna in attesa di diventare madre, in circostanze tanto violente, è una ferita profonda per tutti. In segno di lutto, molte attività di Ortona hanno abbassato le serrande, mentre sui social si moltiplicano i messaggi di cordoglio e incredulità. Sara Turzo non era solo una professionista competente, ma una persona amata e rispettata. La sua scomparsa lascia un vuoto enorme e un dolore difficile da elaborare.
In un’Italia ancora troppo spesso segnata da gravi incidenti stradali, tragedie come questa pongono interrogativi profondi sulla sicurezza delle nostre strade, sull’importanza della prudenza alla guida e sulla necessità di accertamenti rigorosi in caso di trasporto passeggeri. Il dolore per la perdita di una giovane vita e di una maternità spezzata resta immenso e merita giustizia.