Addio a Ozzy Osbourne: l’ultimo concerto a Birmingham e la fine di un’era nell’heavy metal

Il mondo della musica piange una delle sue icone più rivoluzionarie e controverse: Ozzy Osbourne, voce storica dei Black Sabbath e simbolo intramontabile dell’heavy metal, si è spento all’età di 76 anni. Con lui se ne va non solo un cantante dalla voce inconfondibile, ma anche una figura che ha saputo incarnare come pochi l’anima ribelle, cupa e visionaria del rock.

Conosciuto in tutto il mondo come il “Principe delle Tenebre”, Ozzy ha attraversato oltre mezzo secolo di carriera tra trionfi, scandali, cadute e rinascite. Ma è sempre riuscito a restare sulla cresta dell’onda, conquistando generazioni di fan con la sua presenza scenica, la sua voce graffiante e il suo spirito indomabile.

L’ultimo, indimenticabile capitolo della sua carriera si è scritto il 5 luglio 2025, quando Ozzy Osbourne è salito per l’ultima volta su un palco nella sua amata Birmingham, al Villa Park Stadium. Lo spettacolo, intitolato Back To The Beginning, ha rappresentato molto più di un semplice concerto: è stato un vero e proprio ritorno alle origini, una celebrazione della storia della band che, nel 1968, aveva dato inizio a una rivoluzione musicale proprio da quella città inglese.

Per l’occasione, si è ricostituita la formazione originale dei Black Sabbath: Ozzy, Tony Iommi, Geezer Butler e Bill Ward. Un evento epocale, atteso da decenni, reso ancora più speciale dalla direzione musicale di Tom Morello, ex chitarrista dei Rage Against The Machine, che ha definito lo show come “il più grande evento heavy metal della storia”.

I biglietti, nonostante i costi elevati, sono andati esauriti in pochi minuti. Il ricavato dell’evento è stato destinato alla ricerca sul morbo di Parkinson, malattia contro cui Ozzy stava combattendo da anni, e al supporto dei bambini malati di Birmingham. Un gesto che ha confermato, ancora una volta, la generosità e l’impegno dell’artista, anche nei momenti più difficili della sua vita.

Tra fuochi d’artificio e cori infiniti, le oltre 40.000 persone presenti hanno accompagnato Ozzy in un saluto carico di emozione. L’ultimo brano in scaletta, Paranoid, è stato un addio struggente: la sua voce, spezzata dalla commozione, ha riempito lo stadio mentre i fan, tra lacrime e applausi, assistevano alla chiusura di un’epoca.

“Questo è il mio regalo a Birmingham. Mi sento in pace”, aveva dichiarato Osbourne quella sera, con parole che oggi risuonano come un testamento artistico e personale. Era come se sapesse che quello sarebbe stato il suo ultimo abbraccio al pubblico, il suo congedo definitivo da un mondo che lui stesso aveva contribuito a plasmare.

La notizia della sua morte è arrivata pochi giorni dopo, lasciando un vuoto immenso nel cuore di milioni di fan. A comunicarlo è stata la sua famiglia con una nota ufficiale:
“È con dolore immenso che vi informiamo della scomparsa del nostro amato Ozzy. Se n’è andato serenamente, circondato dall’affetto dei suoi cari. Chiediamo rispetto per la nostra privacy in questo momento così delicato”.

Negli ultimi anni, le sue condizioni di salute si erano aggravate. Colpito dal morbo di Parkinson, Ozzy aveva intrapreso un percorso riabilitativo molto intenso, con un unico obiettivo: salire sul palco almeno un’ultima volta. E così è stato. Il concerto di luglio non è stato solo una celebrazione, ma anche il compimento di un desiderio profondo, un ultimo atto di amore verso la musica e verso il suo pubblico.

La sua scomparsa segna la fine di una leggenda, ma la sua eredità continuerà a vivere nei riff oscuri dei Black Sabbath, nei testi tormentati e nella voce che ha attraversato il tempo con forza e passione. Ozzy Osbourne non era solo un artista: era un simbolo, un rivoluzionario, un uomo capace di trasformare dolore e follia in arte immortale.

Addio, Ozzy. La tua ombra rimarrà per sempre impressa sulla storia del rock.

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