È una storia a lieto fine quella che ha scosso e poi commosso l’Italia intera: Allen Bernard Ganao, il bambino di 5 anni affetto da disturbi cognitivi, è stato finalmente ritrovato sano e salvo dopo 36 ore di angoscia e ricerche ininterrotte. Il piccolo era scomparso nel pomeriggio di venerdì 11 luglio 2025 dal campeggio “Por Lo Mar” di Ventimiglia, dove si trovava in vacanza con la sua famiglia.
Subito è scattato l’allarme e si sono attivati centinaia di volontari, forze dell’ordine, unità cinofile, droni e soccorritori. La zona è stata perlustrata in ogni angolo, soprattutto intorno alla frazione di Latte, dove Allen era stato visto per l’ultima volta.
All’inizio delle indagini, un testimone aveva dichiarato di aver visto Allen e di averlo aiutato ad attraversare la strada. Ma questo dettaglio si è presto rivelato poco credibile. I cani molecolari, utilizzati per seguire le tracce del bambino, non avevano dato alcun riscontro utile lungo il percorso indicato dall’uomo. Questo ha spinto gli investigatori ad approfondire il racconto, portando il testimone a cambiare versione: ha infatti ammesso di aver accompagnato Allen in macchina. A quel punto, i Carabinieri hanno deciso di sequestrare l’auto dell’uomo, una Fiat Uno, per effettuare analisi accurate e chiarire ogni possibile coinvolgimento nella vicenda.
Nonostante le ombre che avevano cominciato a infittirsi intorno al caso, la mattina del 13 luglio è arrivata la notizia che tutti speravano: Allen è stato ritrovato vivo! Il bambino è stato individuato su una collina, a poche centinaia di metri dalla frazione di Latte, nascosto all’interno di un casolare abbandonato. Si pensa che vi si sia rifugiato spontaneamente, forse per paura, dopo aver camminato per circa tre chilometri.
A ritrovarlo, esausto ma cosciente, sono stati i soccorritori che hanno subito lanciato un grido di gioia. Uno di loro lo ha preso in braccio e lo ha portato giù dalla collina tra gli applausi, le lacrime e la commozione generale delle decine di persone radunate nella piazza di Latte. Una scena toccante, che ha segnato la fine di un incubo lungo un giorno e mezzo.
Il bambino, visibilmente provato ma in condizioni fisiche complessivamente buone, è stato immediatamente affidato alle cure dei sanitari. Saranno gli specialisti a valutare con attenzione il suo stato psicofisico dopo ore di solitudine e disorientamento.
Anche il testimone, coinvolto nei primi momenti dell’inchiesta, è stato visto piangere all’annuncio del ritrovamento. La sua posizione resta al vaglio degli inquirenti, ma il suo sollievo sembrava sincero. L’attenzione rimane comunque alta, e gli accertamenti sull’auto e sulle dichiarazioni rilasciate proseguiranno nei prossimi giorni per escludere ogni ipotesi di dolo o di negligenza.
Il prefetto Fabio Ciciliano, Capo Dipartimento della Protezione Civile, ha rilasciato un comunicato ufficiale per esprimere il proprio ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito al lieto fine. “Un grande grazie ai volontari della Protezione Civile, alle forze dell’ordine e a tutte le persone che hanno preso parte alle operazioni di ricerca. Questo risultato è frutto di una straordinaria sinergia umana e professionale”, ha dichiarato Ciciliano.
Il caso del piccolo Allen ha messo in luce ancora una volta quanto la collaborazione tra istituzioni, cittadini e tecnologie avanzate possa fare la differenza nei momenti di emergenza. Senza il prezioso aiuto dei cani molecolari, dei droni e dell’instancabile lavoro dei soccorritori, forse oggi staremmo raccontando una storia molto diversa.
La comunità di Ventimiglia e dell’intera Riviera tira finalmente un sospiro di sollievo. E mentre Allen viene coccolato e protetto dalla sua famiglia, resta un messaggio forte e chiaro: l’unione fa la forza, soprattutto quando c’è in gioco la vita di un bambino.