Comunione con incendio: fuochi d’artificio scatenano il panico a Santa Maria la Carità, denunciato un 46enne
Ciò che doveva essere una giornata di festa e gioia si è trasformata in un pomeriggio di paura e interventi d’emergenza. È successo a Santa Maria la Carità, in provincia di Napoli, lo scorso 29 giugno, quando un evento privato organizzato per celebrare la prima comunione di una bambina si è concluso con un vasto incendio che ha messo a rischio abitazioni, terreni agricoli e l’incolumità dei residenti.
Tutto è iniziato in via Canneto, dove era in corso una festa per una comunione. Come da tradizione, è stato previsto uno spettacolo pirotecnico per rendere ancora più memorabile la giornata. Tuttavia, il gesto festoso si è rivelato pericolosamente incauto: alcune batterie di fuochi d’artificio hanno deviato dal loro percorso, andando a colpire un terreno confinante. L’area in questione era ricca di vegetazione, e la combinazione di caldo, erba secca e vento ha innescato un incendio dalle proporzioni considerevoli.
Le fiamme si sono propagate con impressionante rapidità, alimentate dalla presenza di circa 250 alberi di eucalipto, oltre 10mila piante di vario tipo e una serra agricola. In pochi minuti, l’intera area ha iniziato a bruciare, generando una colonna di fumo visibile anche a diversi chilometri di distanza. La situazione ha generato grande allarme tra i residenti della zona, molti dei quali hanno dovuto abbandonare temporaneamente le proprie abitazioni per precauzione.
L’incendio non ha coinvolto solo la vegetazione, ma ha rappresentato una minaccia concreta per le abitazioni limitrofe, richiedendo l’intervento urgente dei vigili del fuoco, che sono giunti sul posto con più squadre per domare le fiamme. L’intervento si è protratto per ore, con l’obiettivo di circoscrivere il rogo e impedire che raggiungesse le case e altri immobili presenti nella zona.
Contestualmente, sono intervenuti anche i carabinieri della stazione di Sant’Antonio Abate, incaricati di effettuare gli accertamenti necessari per comprendere l’origine dell’incendio. Dopo aver ascoltato i testimoni e analizzato la dinamica degli eventi, le forze dell’ordine hanno identificato il presunto responsabile: si tratta di un uomo di 46 anni, padre della bambina che stava celebrando la comunione.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’uomo avrebbe acceso personalmente le batterie di fuochi d’artificio per animare i festeggiamenti, senza alcuna autorizzazione e senza adottare le misure di sicurezza minime richieste in situazioni simili. Un gesto avventato che ha avuto conseguenze potenzialmente disastrose.
Il 46enne è stato denunciato con le accuse di incendio colposo e accensione ed esplosioni pericolose. Rischia ora una condanna penale e pesanti sanzioni economiche, oltre alla responsabilità per gli eventuali danni causati ai privati e al patrimonio ambientale.
L’episodio riporta all’attenzione il tema delicato dell’uso improprio dei fuochi d’artificio, soprattutto in contesti privati e non regolamentati. Sebbene siano spesso percepiti come un elemento tradizionale delle feste – dalle comunioni ai matrimoni, passando per compleanni e ricorrenze – i fuochi pirotecnici non sono mai innocui e possono causare danni gravi a cose, persone e ambiente, se usati in modo irresponsabile.
Numerosi comuni italiani, soprattutto in periodi di forte siccità, vietano l’uso di fuochi non autorizzati, proprio per prevenire episodi come quello avvenuto a Santa Maria la Carità. È fondamentale che i cittadini comprendano i rischi legati a queste pratiche e si affidino esclusivamente a professionisti autorizzati, dotati delle competenze e delle attrezzature adatte per garantire la sicurezza di tutti.
Per fortuna, in questo caso, l’intervento tempestivo dei vigili del fuoco ha evitato il peggio, ma l’incendio ha comunque causato danni ambientali ingenti, la distruzione di centinaia di piante e ha lasciato un segno tangibile in una giornata che avrebbe dovuto essere soltanto di festa.
Un monito per tutti: anche i momenti di gioia devono essere vissuti con responsabilità e consapevolezza, per evitare che un gesto superficiale possa trasformarsi in tragedia.