Negli ultimi anni, il dibattito sull’uso dei telefoni cellulari all’interno delle aule scolastiche ha suscitato ampie discussioni tra docenti, studenti e genitori. La questione, centrale nel panorama educativo contemporaneo, tocca aspetti fondamentali come la qualità dell’apprendimento, la concentrazione degli studenti e la gestione dell’ambiente didattico. Per far fronte a queste criticità, il Ministero dell’Istruzione e del Merito, guidato da Giuseppe Valditara, ha recentemente firmato una nuova circolare che introduce importanti restrizioni all’uso dei dispositivi mobili nelle scuole secondarie di secondo grado.
La nuova misura, annunciata ufficialmente nei primi giorni di giugno 2025, estende il divieto di utilizzo degli smartphone anche agli studenti delle scuole superiori. Fino a oggi, il provvedimento riguardava esclusivamente gli alunni fino ai 14 anni. Da ora in avanti, invece, nessuno studente delle superiori potrà utilizzare il proprio cellulare durante l’orario scolastico, a meno che non ricorrano specifiche eccezioni. La circolare è stata inviata a tutti i dirigenti scolastici, che avranno il compito di applicarla e farla rispettare secondo le modalità ritenute più opportune.
Il divieto non si limita al tempo dedicato alle lezioni, ma copre l’intero arco dell’orario scolastico, dalla prima all’ultima ora. Gli studenti che violano la disposizione potranno essere soggetti a sanzioni disciplinari, decise a discrezione di ciascun istituto. Il ministro Valditara ha definito questa decisione “necessaria e urgente”, sottolineando come l’uso eccessivo dei telefoni mobili sia associato a una serie di problemi che vanno ben oltre la semplice distrazione in aula.
Infatti, la circolare fa riferimento a numerosi studi e rapporti redatti da enti autorevoli, tra cui l’OCSE, l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Istituto Superiore di Sanità. Questi documenti evidenziano come l’uso incontrollato dello smartphone possa generare disturbi del sonno, ridurre la capacità di concentrazione, aumentare l’isolamento sociale e causare vere e proprie forme di dipendenza, con un impatto diretto sul rendimento scolastico.
Uno degli studi citati è quello dell’OCSE intitolato “From decline to revival: Policies to unlock human capital and productivity”, pubblicato nel 2024. Il rapporto mette in luce la correlazione negativa tra l’uso dei social media e le performance scolastiche degli adolescenti. Tali evidenze hanno spinto sempre più Paesi europei e non solo ad adottare misure restrittive nei confronti dei dispositivi digitali all’interno degli ambienti educativi.
Tuttavia, la normativa non è priva di eccezioni. L’uso dei cellulari resta consentito in determinati casi ben specificati. Ad esempio, se l’alunno ha un Piano Educativo Individualizzato (PEI) o un Piano Didattico Personalizzato (PDP), lo smartphone potrà essere utilizzato come strumento di supporto, nel rispetto delle necessità educative speciali. Anche per esigenze personali adeguatamente documentate, sarà possibile ottenere un’autorizzazione all’uso del cellulare.
Inoltre, l’utilizzo del dispositivo mobile sarà permesso quando strettamente legato ad attività didattiche specifiche, in particolare in quegli indirizzi scolastici tecnici e professionali che si occupano di informatica, telecomunicazioni e nuove tecnologie. In tali contesti, lo smartphone può rappresentare uno strumento operativo funzionale allo svolgimento del programma scolastico.
Oltre ai telefoni cellulari, resta confermata la possibilità di utilizzare altri strumenti tecnologici per finalità esclusivamente didattiche. Tablet, PC, lavagne elettroniche e altri dispositivi digitali possono essere impiegati all’interno delle lezioni secondo i criteri definiti dall’autonomia didattica e organizzativa di ciascun istituto. Negli ultimi anni, le scuole italiane hanno beneficiato di importanti investimenti in tecnologia, che hanno permesso di digitalizzare molti aspetti dell’insegnamento. Il Ministero invita ora le scuole a valorizzare queste risorse, puntando a una didattica più moderna, inclusiva e interattiva, ma sempre consapevole dei rischi di un uso improprio della tecnologia.
In definitiva, la nuova circolare rappresenta un passo deciso verso un approccio più responsabile e consapevole all’uso dei dispositivi digitali nell’ambito scolastico. Il divieto non ha l’obiettivo di demonizzare la tecnologia, ma di proteggerne gli aspetti positivi e limitare quelli potenzialmente dannosi, salvaguardando così il benessere psicofisico degli studenti e garantendo un ambiente favorevole all’apprendimento.