Oggi si apre ufficialmente a Kananaskis, in Alberta, il summit dei leader del G7, un appuntamento strategico che riunisce le principali potenze economiche del pianeta per affrontare le crisi globali più urgenti. Dal 13 al 17 giugno, l’attenzione sarà rivolta a una vasta gamma di temi cruciali, tra cui i conflitti internazionali, le tensioni geopolitiche, la sicurezza energetica e l’immigrazione. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è presente al vertice con un ruolo centrale, determinata a promuovere il dialogo diplomatico e a guidare un tentativo concreto di de-escalation, soprattutto rispetto all’escalation di tensione in Medio Oriente.
Il summit prevede una prima giornata dedicata al formato ristretto del G7, con sessioni focalizzate sull’economia globale, la sicurezza delle comunità, l’approvvigionamento energetico e la gestione dei materiali critici. In serata, i leader si riuniranno per una cena informale, in cui si affronteranno le questioni di politica estera, con un’attenzione particolare alla crisi tra Israele e Iran, al conflitto in Ucraina e alla situazione nell’Indo-Pacifico.
Martedì sarà invece la giornata dedicata all’outreach: il programma prevede una sessione sulla guerra in Ucraina con la partecipazione del presidente Volodymyr Zelensky – è molto probabile un incontro bilaterale con Giorgia Meloni – seguita da un dibattito sull’innovazione tecnologica e la sicurezza energetica. Il vertice si concluderà con una serie di dichiarazioni tematiche che toccheranno temi come l’intelligenza artificiale, la gestione dei materiali strategici, la repressione del crimine transnazionale e gli incendi, tema di particolare rilevanza per il paese ospitante, il Canada.
Dopo gli incontri bilaterali di domenica con il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il primo ministro britannico Keir Starmer, Meloni avrà oggi nuovi colloqui, a partire da quello con l’ospite canadese Mark Carney. Non è previsto un incontro formale con l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ma fonti diplomatiche parlano di contatti informali tra i due. Trump, nel frattempo, incontrerà a margine del summit il presidente ucraino Zelensky, come confermato da un funzionario della Casa Bianca, e avrà anche un colloquio bilaterale con la presidente del Messico, Claudia Sheinbaum.
Uno dei temi chiave dell’incontro sarà la gestione della crisi tra Israele e Iran. L’Italia, rappresentata da Giorgia Meloni, mantiene una posizione ferma in favore del dialogo e della riduzione della tensione, ribadendo il ruolo della diplomazia come unico strumento efficace per evitare un’escalation militare. Il governo italiano ha ribadito la propria intenzione di essere promotore di stabilità nell’area e sostenitore di una soluzione pacifica.
Un’altra questione centrale sarà quella dell’immigrazione. In continuità con la presidenza italiana del G7 nel 2024, il Canada ha previsto una sessione interamente dedicata alla gestione dei flussi migratori e alla sicurezza. Su iniziativa italiana, è attesa una dichiarazione specifica contro l’immigrazione illegale, in linea con l’impegno condiviso l’anno scorso a Borgo Egnazia.
Fonti diplomatiche anticipano che al termine del summit non verrà pubblicato un comunicato congiunto, a causa delle profonde divergenze tra gli Stati Uniti e gli altri membri del G7 su diversi dossier come Ucraina, Medio Oriente, politiche climatiche e cooperazione allo sviluppo. In alternativa, saranno diffuse sette dichiarazioni separate riguardanti: sviluppo globale, intelligenza artificiale, tecnologie quantistiche, incendi, risorse minerarie strategiche, lotta alla criminalità transnazionale e contrasto al traffico di esseri umani.
Il summit assume quest’anno anche un valore simbolico: si celebrano infatti i 50 anni dalla nascita del G7, creato in risposta alla crisi petrolifera degli anni ’70 per coordinare le strategie economiche globali tra le principali economie occidentali. Il contesto odierno non è meno complesso: la crisi in Medio Oriente, la guerra in Ucraina e la corsa all’innovazione tecnologica pongono nuove sfide urgenti da affrontare in modo coordinato.
Alla vigilia del summit, Giorgia Meloni ha intensificato i contatti con i partner internazionali. Secondo fonti di Palazzo Chigi, la premier ha avuto colloqui telefonici con l’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, e con il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa. Domenica sera, inoltre, Meloni ha incontrato il cancelliere tedesco Friedrich Merz per consolidare la cooperazione tra Roma e Berlino e discutere l’organizzazione di un nuovo vertice intergovernativo Italia-Germania previsto per l’inizio del 2026.
Il confronto ha permesso anche uno scambio di vedute sui principali conflitti in corso e ha ribadito l’impegno congiunto a rafforzare il coordinamento su temi fondamentali per il futuro dell’Europa, come l’immigrazione e la competitività economica.