Ostuni saluta l’eroe Carlo Legrottaglie: l’ultimo commosso addio al carabiniere caduto in servizio
Un’intera città si è fermata per rendere omaggio a un uomo che ha incarnato fino all’ultimo il senso più alto del dovere e del sacrificio. A Ostuni si sono svolti i funerali solenni del brigadiere dei carabinieri Carlo Legrottaglie, ucciso tragicamente durante un conflitto a fuoco mentre svolgeva il proprio servizio. Una cerimonia toccante, partecipata da migliaia di persone, che ha trasformato il dolore di una famiglia in un lutto collettivo che ha scosso l’intera comunità pugliese e il Paese.
Carlo Legrottaglie, 59 anni, originario di Cisternino ma da anni residente a Ostuni, prestava servizio a Francavilla Fontana presso il nucleo radiomobile del Comando Compagnia. Proprio quel giorno, il destino ha voluto che la sua ultima pattuglia si trasformasse in tragedia. Manca poco alla pensione: luglio sarebbe stato il mese in cui avrebbe potuto finalmente riposarsi, dopo una carriera spesa interamente al servizio dello Stato.
La bara, avvolta nel tricolore, è stata portata a spalla da otto colleghi in alta uniforme, attraversando un picchetto d’onore composto da militari immobili e silenziosi. Un lungo, sincero applauso ha accolto l’arrivo del feretro davanti alla chiesa madre di Ostuni, gremita fino all’inverosimile. All’esterno, migliaia di cittadini si sono stretti in un commosso silenzio, mentre il dolore si mischiava alla gratitudine per un uomo che ha dato la vita per la sicurezza di tutti.
Durante l’omelia, l’ordinario militare per l’Italia, monsignor Gian Franco Saba, ha voluto ricordare la figura di Carlo non solo come carabiniere, ma come uomo giusto, dedito al bene comune. «Viviamo in un mondo segnato da divisioni e conflitti», ha detto, «ma esistono ancora uomini che scelgono il bene, il servizio, la protezione degli altri. In questo si trova la vera felicità». E ha poi aggiunto: «La felicità terrena di Carlo si è interrotta bruscamente, ma egli ha raggiunto quella eterna, indissolubile, che solo il sacrificio puro può meritare».
La cerimonia ha visto la presenza delle più alte cariche dello Stato. In prima fila, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha voluto personalmente rendere omaggio al brigadiere e stringere in un abbraccio silenzioso e commosso la moglie e le due figlie dell’uomo. Presenti anche i ministri Matteo Piantedosi, Guido Crosetto e Marina Calderone, il commissario europeo Raffaele Fitto, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, e numerosi sindaci e rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali.
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha ricordato Legrottaglie con parole intense affidate ai social: «Gli ultimi giorni di servizio, di solito, sono giorni di saluti, pacche sulle spalle, bilanci e sogni per una nuova vita. Ma per Carlo non è stato così. Quel giorno non era in ufficio a sistemare scartoffie. Era sulla strada, a fare ciò che ha sempre fatto: servire il Paese». E ha sottolineato: «Per uomini come lui, il giuramento non è una formula. È una missione che dura fino all’ultimo giorno».
Crosetto ha poi rivolto un pensiero alla famiglia del brigadiere: «Non ho parole per lenire il dolore. Ma posso fare una promessa: la famiglia di Carlo sarà anche la nostra famiglia. Come lo sono tutte le famiglie di coloro che hanno dato la vita per l’Italia».
Alla fine della celebrazione, il Presidente Mattarella si è trattenuto ancora qualche istante con i familiari, in un gesto silenzioso ma profondamente umano. Gli occhi lucidi dei genitori, della moglie e delle due figlie di Carlo raccontavano il dolore di una perdita immensa, ma anche l’orgoglio per un uomo che ha onorato fino alla fine la divisa che indossava.
Oggi Ostuni piange, ma anche ringrazia. Piange un figlio, un marito, un padre, un collega. E ringrazia un servitore dello Stato che ha messo il bene degli altri sopra ogni cosa. Il ricordo di Carlo Legrottaglie resterà vivo, nelle istituzioni e nei cuori di chi lo ha conosciuto e di chi, anche solo per un giorno, lo ha sentito come parte della propria famiglia.