Francesca Pascale si racconta: tra l’amore per Berlusconi, il dolore familiare e le ferite del pregiudizio
È stata un’intervista intensa, profonda e carica di emozioni quella di Francesca Pascale a UnoMattina Weekly. Con garbo e autenticità, l’ex compagna di Silvio Berlusconi ha condiviso frammenti intimi della sua vita privata e pubblica, affrontando con sincerità il legame affettivo che l’ha legata per anni al leader politico, ma anche le ferite lasciate dal passato, le incomprensioni e i giudizi subiti. Un racconto umano e sincero, tra affetto, dolore, crescita personale e consapevolezza.
Durante la conversazione con Lorella Boccia, Pascale ha aperto il suo cuore sul rapporto speciale con la madre Giuseppina, una donna descritta come amorevole, appassionata di canto e completamente devota alla famiglia. Un ricordo vivido e commosso quello che Francesca ha dedicato a sua madre, scomparsa nel 2007 dopo una lunga malattia. “Cantava ogni giorno,” ha raccontato, “aveva una voce straordinaria e forse, se la vita glielo avesse permesso, avrebbe intrapreso una carriera artistica.”
Uno dei momenti più toccanti dell’intervista è stato il ricordo degli ultimi giorni di vita della madre. Pascale ha spiegato che, pur senza mai parlarne apertamente, Giuseppina aveva compreso la relazione affettiva tra la figlia e Berlusconi. “Mia madre aveva capito tutto. Mi disse: ‘Stai attenta, può essere tuo padre, comportati bene, come ti ho cresciuta’. Quelle parole non le dimenticherò mai. Mi sono entrate nell’anima.”
Oltre alla figura materna, Francesca ha affrontato con grande sensibilità il tema dell’assenza del padre, una mancanza che ha segnato profondamente la sua vita e che ha avuto riflessi anche nelle sue relazioni sentimentali. Ha parlato del dolore provocato da quel vuoto e del lungo percorso di guarigione interiore intrapreso attraverso l’analisi e la ricerca di un punto di riferimento spirituale. “Ho dovuto perdonare mio padre per salvare me stessa,” ha detto con fermezza. “La sua assenza è stata una sua scelta, non una mia colpa. Ho visto soffrire mia madre, le mie sorelle, me stessa. Per questo, dico ai giovani: perdonate i vostri genitori, lasciateli andare con i loro errori.”
Poi, inevitabilmente, il discorso è tornato su Silvio Berlusconi. Pascale ha ribadito che la loro relazione non è mai stata un semplice rapporto di coppia. L’ex premier ha rappresentato per lei un insieme di ruoli profondi e intrecciati: non solo il compagno di vita, ma anche una figura paterna e un amico sincero. “È stato tutto per me. Il padre che avrei voluto, l’uomo che ho amato, l’amico fidato. Un mix complesso, forse confuso, ma in quella confusione ho trovato la mia stabilità.”
Con garbo e un pizzico di ironia, ha poi parlato delle imitazioni di Virginia Raffaele, che in passato aveva spesso vestito i panni di Francesca nei suoi sketch satirici. Pur riconoscendo che le imitazioni l’hanno fatta sorridere, Pascale ha ammesso di non essersi mai riconosciuta davvero in quelle caricature. “Non mi facevano ridere,” ha confessato, “perché non ero io. Attorno alla mia figura c’era un giudizio forte, spesso severo, e non sempre giustificato.”
Particolarmente critico è stato il passaggio in cui ha denunciato l’ipocrisia di certe frange del mondo progressista femminile, che a suo dire chiedono rispetto e inclusione, ma non l’hanno mai riconosciuta come interlocutrice valida, forse a causa della sua vicinanza a Berlusconi. “Il pregiudizio più forte,” ha detto, “non veniva dagli uomini, ma dalle donne, soprattutto quelle di sinistra. Donne che parlano di rispetto, ma poi ti escludono se non rientri nel loro schema.”
In conclusione, Francesca Pascale ha offerto al pubblico un ritratto autentico e profondo di sé: una donna che ha amato, sofferto, perdonato e imparato a conoscersi attraverso le difficoltà. Non solo “l’ex di Berlusconi”, ma una persona con una voce, una storia, una dignità tutta sua.