Tragedia a Ostuni: carabiniere ucciso in servizio a un passo dalla pensione
Giovedì 12 giugno 2025 resterà per sempre impresso nella memoria della comunità di Ostuni, in provincia di Brindisi. In quella che doveva essere una giornata di routine, segnata dal conto alla rovescia verso la pensione, si è consumata una tragedia che ha sconvolto l’intero Paese. Il brigadiere capo Carlo Legrottaglie, 59 anni, è stato ucciso in un violento agguato da parte di due rapinatori in fuga. Mentre prestava servizio per l’ultima volta nella sua lunga carriera al fianco dei colleghi della compagnia dei carabinieri di Francavilla Fontana, ha trovato la morte in circostanze drammatiche.
Il carabiniere, originario di Ostuni, sarebbe dovuto andare ufficialmente in pensione il 7 luglio, tra meno di un mese. Dopo oltre trent’anni di servizio alle istituzioni, sempre in prima linea nel garantire sicurezza e giustizia, il destino ha deciso diversamente. Durante un intervento per fermare due malviventi in fuga dopo una rapina, Legrottaglie è stato raggiunto da colpi di arma da fuoco che si sono rivelati fatali. È morto da servitore dello Stato, con la divisa addosso e il senso del dovere intatto fino all’ultimo respiro.
La notizia della sua morte ha subito fatto il giro dei media locali e nazionali, scatenando un’ondata di commozione e indignazione. A piangerlo non è soltanto la famiglia – la moglie e le due figlie – ma anche l’intera comunità ostunese, i colleghi dell’Arma e i tanti cittadini che in lui vedevano un esempio di rettitudine, impegno e umanità. Il suo collega più stretto lo ha ricordato come “un uomo buono, riservato ma sempre presente, capace di ispirare fiducia anche nei momenti più complessi”.
Le autorità hanno reagito con prontezza. Il Ministro dell’Interno ha espresso il proprio cordoglio alla famiglia e ha promesso massimo impegno per assicurare i colpevoli alla giustizia. Le indagini, coordinate dalla procura di Brindisi, sono state affidate a una task force interforze, composta da carabinieri, polizia e unità speciali. Già nelle prime ore successive all’agguato, è stato possibile identificare i responsabili grazie alle immagini delle videocamere di sorveglianza e alle testimonianze raccolte sul posto.
Nel frattempo, Ostuni ha scelto di reagire nel segno della memoria e della dignità. Sono state organizzate fiaccolate, momenti di raccoglimento e cerimonie religiose per ricordare Carlo Legrottaglie. In una piazza gremita di cittadini, il sindaco ha proclamato il lutto cittadino e ha annunciato l’intitolazione di una via in suo onore, affinché il suo sacrificio non venga dimenticato. Le scuole hanno osservato un minuto di silenzio, e perfino i commercianti hanno abbassato le serrande in segno di rispetto.
Questa tragica vicenda riporta l’attenzione sulla pericolosità del mestiere di chi indossa una divisa. Ogni giorno, uomini e donne delle forze dell’ordine mettono a rischio la propria vita per proteggere quella degli altri. Spesso lo fanno in silenzio, senza clamore, ma con un coraggio che merita riconoscimento e gratitudine. Purtroppo, episodi come quello accaduto a Ostuni dimostrano quanto sia urgente rafforzare le tutele per chi svolge ruoli così delicati.
Numerosi esperti di sicurezza hanno sottolineato che, negli ultimi anni, si sta assistendo a una recrudescenza della criminalità violenta, con rapine sempre più aggressive e agguati sempre più frequenti. In tale contesto, occorre interrogarsi su cosa possa fare lo Stato per proteggere meglio i suoi servitori. Maggiori risorse, dotazioni più moderne, formazione costante e un contesto legislativo che riconosca il rischio reale del mestiere sono solo alcuni degli strumenti da potenziare.
Ma non basta. È fondamentale anche il ruolo della società civile. Il rispetto per chi opera nella legalità va promosso ogni giorno, a scuola, nei media, nelle famiglie. Solo con un’alleanza vera tra istituzioni e cittadini si potrà arginare la violenza e costruire un Paese più sicuro. Il sacrificio di Carlo Legrottaglie deve rappresentare un punto di partenza per una riflessione profonda: sulla sicurezza, sulla giustizia e sul valore del servizio pubblico.
L’Italia intera si stringe attorno alla famiglia Legrottaglie e onora un uomo che ha dato tutto, fino all’ultimo istante. Il suo nome resterà scolpito nella memoria collettiva come simbolo di dedizione e coraggio.