Mattarella alza la voce su Gaza e Ucraina: “Serve subito la pace, basta logiche di potere”
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in visita ufficiale in Lussemburgo, ha colto l’occasione per lanciare un forte appello alla comunità internazionale riguardo alle crisi in atto a Gaza e in Ucraina. Durante gli incontri istituzionali con il primo ministro lussemburghese Luc Frieden e il presidente della Camera dei deputati Claude Wiseler, il Capo dello Stato ha toccato con fermezza i temi più delicati dello scenario geopolitico mondiale, evidenziando quanto queste guerre stiano mettendo a dura prova non solo la stabilità internazionale, ma anche la coscienza collettiva delle democrazie.
In merito alla crisi in Medio Oriente, Mattarella ha espresso parole dure e inequivocabili: “La situazione a Gaza è diventata inaccettabile. Le sofferenze della popolazione civile, il continuo spargimento di sangue, i bombardamenti incessanti non possono più essere tollerati. È urgente raggiungere un cessate il fuoco e ottenere il rilascio immediato degli ostaggi nelle mani di Hamas.”
Il Presidente ha ribadito la storica amicizia dell’Italia sia con il popolo palestinese sia con Israele, sottolineando però che questa neutralità non può essere motivo di silenzio davanti alle ingiustizie e alle violazioni dei diritti umani. “È tempo di tornare alla diplomazia e alla politica. La soluzione dei due Stati, oggi forse offuscata dalla violenza, resta l’unica via percorribile per una pace stabile e duratura nella regione. Bisogna ridare speranza e prospettiva ai palestinesi, garantendo allo stesso tempo la sicurezza dello Stato di Israele.”
Il capo dello Stato ha inoltre invitato i Paesi arabi a svolgere un ruolo attivo e costruttivo nel processo di pace, sottolineando che non è più il tempo delle ambiguità o delle strategie attendiste. Serve, ha detto, “una riflessione profonda, collettiva e immediata, che coinvolga tutti gli attori regionali e internazionali”.
Passando al conflitto in Ucraina, Mattarella ha voluto chiarire che l’Europa non intende umiliare la Russia, ma che non si può accettare una pace imposta dalla forza. “Nessuno vuole sminuire la Russia o cancellarne il ruolo nel mondo. Tuttavia, la pace deve poggiare su giustizia e diritto. Una tregua fondata sull’ingiustizia o sulla sopraffazione non durerebbe nel tempo e rischierebbe di alimentare nuovi conflitti.”
Con un richiamo alla storia e all’esperienza dell’Unione Europea, Mattarella ha evidenziato come il modello del secolo scorso, in cui le potenze imponevano la loro volontà ai più deboli, debba essere definitivamente superato. “Non possiamo accettare un ritorno alla politica delle sfere d’influenza. Il futuro si costruisce sulla cooperazione, sul dialogo tra pari e sul rispetto reciproco.”
Nel corso dei colloqui bilaterali, il Presidente della Repubblica ha poi messo in guardia l’Unione Europea contro il rischio dell’immobilismo. Ha ribadito la necessità di dotarsi di meccanismi decisionali più rapidi, capaci di affrontare le crisi globali con tempestività ed efficacia. “Se l’Europa resta spettatrice, altri attori decideranno al suo posto. Non possiamo permettercelo.”
Infine, Mattarella ha chiuso con un messaggio carico di significato simbolico e politico: “L’Unione Europea è un luogo unico al mondo. Ovunque si vada, ci si sente a casa. Non perdiamo questa occasione storica per rafforzare la nostra unità, perché solo un’Europa coesa potrà parlare con voce autorevole nei contesti internazionali.”
Con queste parole, Mattarella ha lanciato un appello forte non solo alla politica, ma anche all’opinione pubblica europea: la pace non è un’utopia, ma una responsabilità condivisa. Di fronte a tragedie umanitarie come quelle che si stanno consumando a Gaza e in Ucraina, il silenzio non è più un’opzione. Serve coraggio, visione e, soprattutto, una vera volontà di cambiamento.