A pochi giorni dall’approvazione dell’ultimo pacchetto di misure restrittive, l’Unione Europea torna a colpire con forza la Russia sul piano economico. La Commissione Europea, guidata da Ursula von der Leyen, ha annunciato una nuova ondata di sanzioni, finalizzate a indebolire ulteriormente la capacità di Mosca di proseguire la guerra in Ucraina. L’obiettivo è costringerla a cessare le ostilità e ad accettare un vero negoziato di pace.
Secondo la presidente della Commissione, il messaggio che Bruxelles vuole inviare è inequivocabile: “Questa guerra deve finire. Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco reale. La Russia deve dimostrare volontà di trattativa presentando proposte concrete.” In assenza di segnali positivi da parte del Cremlino, la risposta europea non può che essere un ulteriore inasprimento delle misure punitive.
Sanzioni sempre più mirate: energia e banche nel mirino
Le nuove sanzioni colpiscono due settori strategici: quello energetico e quello finanziario. L’obiettivo è fermare qualsiasi flusso economico che possa alimentare lo sforzo bellico russo. Tra le proposte chiave figura il divieto totale di qualsiasi transazione connessa ai gasdotti Nord Stream 1 e 2, escludendo di fatto ogni coinvolgimento degli operatori europei in queste infrastrutture energetiche.
Non meno significativa è la proposta di abbassare il tetto massimo al prezzo del petrolio russo esportato via mare, portandolo da 60 a 45 dollari al barile. Una misura studiata per rendere nuovamente efficace il meccanismo, allineandolo ai prezzi di mercato attuali. La questione sarà discussa nei prossimi giorni al vertice G7 in Canada.
Lotta alla flotta ombra e nuovi divieti sulle importazioni
Per contrastare la cosiddetta “flotta ombra” utilizzata da Mosca per vendere il proprio petrolio aggirando le restrizioni, la Commissione propone di sanzionare altre 77 navi. Contestualmente, verrà introdotto un divieto totale all’ingresso nell’UE di prodotti petroliferi raffinati russi, allo scopo di impedire le importazioni tramite rotte secondarie.
Settore finanziario: ampliamento delle restrizioni SWIFT
Nel comparto bancario, le misure annunciate puntano all’estensione del blocco delle transazioni attraverso il sistema SWIFT. A essere coinvolte saranno 22 nuove banche russe, oltre a intermediari finanziari situati in Paesi terzi che facilitano l’elusione delle sanzioni. Colpito anche il Fondo di investimento diretto russo, considerato strategico per il rinnovamento dell’apparato economico-militare del Paese.
Stop all’export di tecnologie e beni industriali
Altro punto centrale del nuovo pacchetto riguarda l’export europeo verso la Russia. Bruxelles propone di vietare la vendita di beni industriali e tecnologici per un valore complessivo di oltre 2,5 miliardi di euro. Nella lista figurano macchinari avanzati, metalli speciali, prodotti chimici e tecnologie a doppio uso, ovvero quelle che possono servire sia per scopi civili che militari. L’intento è impedire l’ammodernamento dell’arsenale russo con componenti di provenienza europea.
Rafforzamento dell’applicazione delle sanzioni
Per evitare qualsiasi margine di aggiramento, l’UE rafforzerà i meccanismi di controllo sull’attuazione delle misure già in vigore. Verranno inserite nella blacklist altre 22 aziende russe, accusate di fornire supporto diretto e indiretto all’apparato militare-industriale del Paese. “Chi sostiene lo sforzo bellico russo – ha sottolineato Von der Leyen – si assume una responsabilità grave e diretta.”
L’impatto delle sanzioni sull’economia russa
Nel presentare le nuove misure, la presidente della Commissione ha ricordato gli effetti già devastanti delle sanzioni attualmente in vigore. Dall’inizio dell’invasione, sono stati congelati oltre 210 miliardi di euro in riserve valutarie della Russia. I ricavi derivanti da gas e petrolio sono diminuiti dell’80%, mentre il deficit pubblico è esploso. L’inflazione ha superato il 10% e i tassi d’interesse rimangono estremamente alti, erodendo il potere d’acquisto dei cittadini. I costi di importazione di beni industriali e tecnologie strategiche risultano oggi sei volte superiori rispetto ai livelli precedenti al conflitto.
Il messaggio dell’Europa
Con questo nuovo pacchetto di sanzioni, l’Unione Europea ribadisce il proprio impegno nel difendere la sovranità dell’Ucraina e nel contrastare le violazioni del diritto internazionale da parte della Russia. Le misure annunciate mirano a isolare ulteriormente il Cremlino, privandolo di risorse vitali e inviando un messaggio chiaro: l’aggressione non può restare impunita.