Alle ore 15:00 di lunedì 9 giugno 2025 si sono ufficialmente concluse le votazioni per i cinque referendum abrogativi riguardanti lavoro e cittadinanza. Come previsto, il quorum del 50% più uno degli aventi diritto non è stato raggiunto, decretando l’invalidità delle consultazioni. Già nella giornata di domenica, l’affluenza si era fermata al 22,73%, una percentuale nettamente inferiore a quella necessaria.
Il governo Meloni, che aveva esplicitamente invitato i cittadini a disertare le urne, ha accolto il risultato come una vittoria. La stessa premier si è recata al seggio senza ritirare le schede, equiparandosi di fatto agli astenuti. A livello nazionale, poco più di 11 milioni e 700 mila elettori hanno partecipato, confermando uno scarso coinvolgimento.
I dati registrati alle ore 23 per i cinque quesiti sono i seguenti:
- Quesito 1 (reintegro licenziamenti illegittimi): 22,73%
- Quesito 2 (licenziamenti e indennità): 22,73%
- Quesito 3 (contratti a termine): 22,73%
- Quesito 4 (infortuni sul lavoro): 22,74%
- Quesito 5 (cittadinanza): 22,73%
La Toscana è risultata la regione con la maggiore affluenza (29,99%), seguita da Emilia-Romagna (28,85%) e Piemonte (27,13%). Le più basse si sono registrate in Trentino-Alto Adige (16,13%), Calabria (16,23%) e Sicilia (16,32%).
Anche nei 13 comuni interessati dai ballottaggi delle amministrative si è rilevato un calo della partecipazione. L’affluenza complessiva si è attestata al 37,36%, rispetto al 48,51% del primo turno.
Dati aggiornati mostrano una leggera crescita della partecipazione ai referendum, con il 30,58% dei votanti. Tuttavia, nessun quesito ha superato il quorum. Toscana ed Emilia-Romagna si confermano le più attive (rispettivamente 39% e 38%). Al contrario, Trentino-Alto Adige, Calabria e Sicilia restano ferme poco sopra il 20%.
L’unico comune a raggiungere il quorum è stato Paciano (PG), con il 51,38% di affluenza. Anche alcuni piccoli comuni piemontesi come Massello (62%), Pramollo, Rorà e Vidracco hanno superato la soglia.
A Nuoro, grazie alla concomitanza con le comunali, l’affluenza ha toccato il 59,19%. In Lombardia, solo Cernusco sul Naviglio (50,7%) e Villa Biscossi (54,2%) hanno superato il quorum. Milano registra la partecipazione più alta tra i capoluoghi (36,8%).
Dal mondo politico arrivano le prime reazioni. Riccardo Magi (+Europa) ha parlato di “astensionismo organizzato”, ma ha rivendicato di aver riportato l’attenzione sulla riforma della cittadinanza. Antonio Tajani (Forza Italia) ha dichiarato che è stata una sconfitta per la sinistra e che il governo ne esce rafforzato. Matteo Salvini (Lega) ha definito la proposta sulla cittadinanza rapida “sbagliata” e ha esaltato il calo degli sbarchi e l’aumento delle espulsioni.
Matteo Renzi (Italia Viva) ha criticato la natura ideologica dei quesiti e ha sottolineato la necessità di un centrosinistra proiettato al futuro. Ignazio La Russa ha accusato Schlein e Bonelli di strumentalizzare il voto per attaccarlo personalmente. Tommaso Foti ha affermato che i promotori hanno anche sfruttato la questione di Gaza, senza però convincere gli italiani.
Roberto Vannacci (Lega) ha esultato per la difesa dell’identità italiana, mentre Maurizio Landini (CGIL) ha riconosciuto la mancata vittoria ma ha evidenziato l’importanza dei temi trattati e la partecipazione di oltre 14 milioni di italiani.
Per quanto riguarda i ballottaggi, l’affluenza ha raggiunto il 51,07% nelle 544 sezioni. Alcuni esempi:
- Matera: 56,90%
- Cernusco sul Naviglio: 58,79%
- Fiano Romano: 57,98%
- Lamezia Terme: 45,12%
- Massafra: 57,81%
- Orta Nova: 57,17%
- Saronno: 53,00%
- Taranto: 47,08%
In Sardegna, l’affluenza ha raggiunto il 61,90% con un andamento crescente durante tutta la giornata.