Mauro Coruzzi colpito da un secondo ictus: il racconto commovente e il testamento del celebre volto televisivo

Mauro Coruzzi, noto al grande pubblico con il nome di Platinette, è tornato al centro dell’attenzione mediatica per motivi legati alla sua salute. Dopo l’ictus che lo aveva già colpito nel marzo del 2023, l’amato personaggio televisivo ha subito un secondo grave episodio che lo ha costretto a ritirarsi momentaneamente dalla scena pubblica. Da febbraio, infatti, non è più apparso in alcun programma televisivo, alimentando la preoccupazione di fan e colleghi. Oggi, grazie a un’intervista rilasciata, Coruzzi ha deciso di condividere con sincerità il difficile momento vissuto, aprendo uno squarcio commovente sulla sua vita privata.

Il racconto dell’ictus e i momenti di paura

Come riportato dal sito Biccy.it, attraverso un articolo pubblicato su Di Più, Mauro ha ripercorso con lucidità ciò che è accaduto nei primi mesi dell’anno. Era a letto, come ogni mattina, ma al risveglio ha avvertito una strana sensazione di malessere. Un improvviso giramento di testa gli ha fatto perdere l’equilibrio e cadere, battendo la testa sul pavimento. Ha perso conoscenza e, in quelle ore di incoscienza, è rimasto solo in casa. È stata la collaboratrice domestica, arrivata ore dopo, a trovarlo e a dare immediatamente l’allarme.

Trasportato d’urgenza in ospedale, Coruzzi è stato ricoverato e sottoposto a tutte le cure necessarie. Fortunatamente, nonostante la gravità dell’episodio, oggi si sta lentamente riprendendo. Ha voluto ringraziare pubblicamente tutte le persone che gli sono state vicine in questi momenti difficili: dai fan che non hanno mai smesso di mandargli messaggi d’affetto, ai colleghi del mondo dello spettacolo che lo hanno sostenuto con parole di conforto e amicizia.

Una riflessione sulla vita… e sulla morte

Questo secondo ictus ha inevitabilmente spinto Mauro a riflettere più profondamente sul senso della vita e sulla propria esistenza. In un passaggio particolarmente toccante dell’intervista, ha rivelato di aver redatto il proprio testamento. Le sue parole, intense e sincere, sono una testimonianza autentica del suo modo di affrontare anche le situazioni più dure con onestà e realismo:

«Non essendo credente – ha detto – per me la morte è la fine di tutto. Voglio essere cremato e ho anche fatto testamento. Se guardo indietro, posso dire che nella mia vita, nonostante i momenti duri, ho avuto molto di più di quello che avrei anche solo potuto sognare».

Una frase che lascia trasparire sia la consapevolezza di un’esistenza piena, vissuta con passione e intensità, sia la serenità di chi ha saputo accettare ogni fase del proprio cammino. L’esperienza dell’ictus, infatti, ha segnato profondamente Coruzzi, non solo dal punto di vista fisico, ma anche sotto il profilo umano e psicologico.

La possibile fine della carriera televisiva?

Per molti, le parole di Mauro potrebbero segnare l’addio definitivo alla televisione. Sebbene lui stesso non abbia dichiarato ufficialmente un ritiro, la sua assenza dagli schermi da diversi mesi e il tono riflessivo delle sue dichiarazioni fanno ipotizzare che il celebre volto di Platinette possa aver deciso di chiudere un capitolo importante della sua vita professionale.

Platinette, con il suo stile inconfondibile e la capacità di affrontare argomenti anche delicati con ironia e intelligenza, ha segnato una lunga stagione della televisione italiana. Dalla radio alla TV, passando per i talk show e i talent, Mauro Coruzzi ha sempre saputo reinventarsi, mantenendo una forte identità e costruendo un legame autentico con il pubblico.

Un esempio di resilienza e verità

La testimonianza di Mauro Coruzzi rappresenta oggi un esempio di straordinaria resilienza. In un mondo dello spettacolo spesso legato all’apparenza, lui ha scelto di mostrarsi nella sua fragilità, parlando apertamente della malattia, del dolore e persino della morte. In questo gesto, c’è tutta la forza di un uomo che non ha mai avuto paura di dire ciò che pensa, anche quando si tratta di affrontare i lati più bui della vita.

Il suo racconto non è solo una cronaca di un momento difficile, ma una lezione di umanità per tutti. E se davvero dovesse scegliere di concludere la sua carriera pubblica, lo farebbe lasciando un’eredità fatta di coraggio, sincerità e profondo rispetto per sé stesso e per il pubblico che lo ha sempre seguito con affetto.

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