👉 Referendum su cittadinanza e lavoro: affluenza bassa, ballottaggi decisivi in molte città italiane

Gli italiani sono stati chiamati alle urne per un importante appuntamento elettorale che abbraccia due temi fondamentali per il futuro del Paese: la cittadinanza e il lavoro. Il referendum, al centro del dibattito politico e sociale degli ultimi mesi, mira a ridefinire i diritti e le tutele, con particolare attenzione all’inclusione sociale, all’accesso alla cittadinanza e alle condizioni occupazionali, soprattutto per le nuove generazioni, i lavoratori precari e le comunitĂ  straniere.

Le votazioni si svolgono in due giornate: domenica 8 giugno fino alle ore 23 e lunedì 9 giugno fino alle 15. In concomitanza con il referendum si tengono anche i ballottaggi delle elezioni amministrative, che coinvolgono numerosi comuni italiani, con particolare rilievo a Matera e Taranto. In Sardegna, invece, si vota per il primo turno delle amministrative, con Nuoro al centro dell’attenzione.

Per esprimere il proprio voto è necessario presentarsi con la tessera elettorale e un documento d’identità. Ogni quesito referendario ha una scheda di colore differente per facilitare la consultazione:

  • Verde: reintegro in caso di licenziamento illegittimo

  • Arancione: licenziamenti nelle piccole imprese

  • Grigio: precarietĂ  lavorativa

  • Rosso: sicurezza sul lavoro

  • Giallo: cittadinanza italiana

Alle 12 di domenica sono stati diffusi i primi dati relativi all’affluenza, con una partecipazione pari al 7,41% su 61.591 sezioni. I dati tra i quesiti risultano simili:

  • Quesito 1 (licenziamenti illegittimi): 7,41%

  • Quesito 2 (licenziamenti e indennitĂ ): 7,41%

  • Quesito 3 (contratti a termine): 7,43%

  • Quesito 4 (infortuni sul lavoro): 7,42%

  • Quesito 5 (cittadinanza): 7,42%

Emilia-Romagna guida la partecipazione con il 10,9% alle 12, seguita da Bologna (14,3%), Modena (13,3%) e Reggio Emilia (13%). All’opposto, Calabria e Sicilia registrano le affluenze più basse: rispettivamente 4,38% e 4,47%, con Agrigento fanalino di coda al 3,23%.

Sul fronte dei ballottaggi, sempre alle 12, l’affluenza nazionale si attesta all’11,88%, leggermente in calo rispetto al 14,05% registrato nello stesso orario al primo turno. A Matera e Taranto, città simbolo del secondo turno, le affluenze sono rispettivamente dell’11,76% e dell’11,42%.

Nel dettaglio, tra i comuni:

  • Cernusco sul Naviglio: 15,43% (in crescita rispetto al 14,88%)

  • Fiano Romano: 13,58% (in calo dal 14,92%)

  • Lamezia Terme: 9,82% (giĂą dal 13,58%)

  • Massafra: 12,38% (in calo dal 16,72%)

  • Saronno: unico caso di aumento, da 12,47% a 14,05%

Alle 19:00, l’affluenza referendaria nazionale raggiunge il 16,16%, con differenze minime tra i cinque quesiti. Le regioni con maggiore partecipazione risultano Toscana (22,18%), Emilia-Romagna, Piemonte e Liguria, tutte sopra il 20%. Calabria e Sicilia si confermano le meno attive, con percentuali attorno al 10%.

Per i ballottaggi, l’affluenza alle 19 scende al 24,59%, rispetto al 34,54% del primo turno. A Matera, l’affluenza è del 24,66%, mentre a Taranto si ferma al 22,18%.

Nei singoli comuni, i dati delle 19 mostrano:

  • Bisegna: 37,78% (primo turno: 38,07%)

  • Cernusco sul Naviglio: 35,58% (primo turno: 39,27%)

  • Lamezia Terme: 20,28% (primo turno: 35,10%)

  • Orta Nova: 22,33% (primo turno: 34,42%)

  • Triggiano: 23,57% (primo turno: 33,65%)

In Sardegna, i dati delle 57 sezioni mostrano una progressione di affluenza: dal 18,38% delle 12 al 32,08% delle 19. Nonostante questa crescita, il raggiungimento del quorum resta ancora lontano.

Infine, i dati delle 23 – alla chiusura della prima giornata – riportano un’affluenza al 21,93% su 48.032 sezioni scrutinate su 61.591, segno di una partecipazione ancora contenuta rispetto alle aspettative.

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