Un gravissimo incidente stradale ha sconvolto la tranquillità del pomeriggio di sabato 7 giugno a Veggia di Casalgrande, in provincia di Reggio Emilia. Il sinistro si è verificato lungo la Strada Provinciale 486, nei pressi dell’incrocio con via Turati, un tratto di strada spesso trafficato e già noto per la sua pericolosità. Il bilancio è drammatico: un uomo di 62 anni, in sella al suo scooter, ha perso la vita dopo un violento scontro con un’automobile.
La dinamica dell’incidente è ancora in fase di accertamento, ma dalle prime ricostruzioni emerge che entrambi i veicoli – lo scooter e l’auto – stavano viaggiando nella stessa direzione, verso Sassuolo. La vittima, un residente di Fiorano Modenese, stava percorrendo la SP486 quando, all’altezza di via Turati, si è improvvisamente verificato l’impatto con un’auto condotta da un uomo di 82 anni, residente a Castellarano. Le circostanze esatte dello scontro sono attualmente oggetto di indagine da parte della Polizia Locale dell’Unione Tresinaro Secchia, giunta prontamente sul posto per effettuare i rilievi.
Secondo quanto riferito dai soccorritori, l’impatto è stato estremamente violento. Il motociclista è stato sbalzato dal veicolo per diversi metri, rovinando a terra con tale forza da riportare lesioni gravissime, risultate purtroppo fatali. L’uomo è deceduto praticamente sul colpo, nonostante l’immediato intervento dei mezzi di soccorso. Sul posto sono giunti un’ambulanza, un’automedica e anche l’elisoccorso decollato da Pavullo, ma ogni tentativo di rianimazione si è rivelato vano.
Il conducente dell’automobile coinvolta, un anziano del luogo, è invece rimasto illeso fisicamente, ma profondamente scosso dall’accaduto. Non si esclude che nei prossimi giorni possa essere ascoltato dagli inquirenti per chiarire la sua versione dei fatti e contribuire alla ricostruzione della dinamica dell’incidente. La Procura di Reggio Emilia ha già annunciato l’apertura di un fascicolo, come da prassi in casi del genere, per fare piena luce sulle responsabilità e accertare eventuali violazioni al Codice della Strada.
La notizia ha rapidamente fatto il giro della zona, lasciando sgomente le comunità di Casalgrande e Fiorano Modenese. Numerosi i messaggi di cordoglio apparsi sui social e le parole di vicinanza rivolte alla famiglia della vittima, conosciuta e benvoluta in paese. Il sessantaduenne, stando a quanto riportano alcuni conoscenti, era una persona tranquilla, amante della moto e spesso percorreva quella tratta per motivi personali o lavorativi.
L’incidente ha riacceso il dibattito sulla sicurezza stradale lungo la SP486, una strada che, nonostante i numerosi interventi di manutenzione e segnaletica, continua a essere teatro di gravi sinistri. Gli abitanti della zona lamentano da tempo la scarsa visibilità in alcuni punti, l’alta velocità di molti automobilisti e la mancanza di adeguate misure per proteggere motociclisti e ciclisti.
Molti chiedono ora interventi più incisivi: maggiore sorveglianza, installazione di autovelox, dissuasori di velocità e una migliore illuminazione in prossimità degli incroci più pericolosi. L’obiettivo è evitare che tragedie come quella di sabato possano ripetersi in futuro.
Intanto, la salma del sessantaduenne è stata trasferita presso l’obitorio in attesa di eventuali disposizioni da parte dell’autorità giudiziaria, che potrebbe decidere di disporre l’autopsia per accertare le cause del decesso. I funerali verranno fissati nei prossimi giorni, non appena conclusi gli accertamenti di rito.
Quello avvenuto a Veggia di Casalgrande è solo l’ultimo di una serie di episodi drammatici che stanno interessando le strade della provincia nelle ultime settimane. Le autorità locali invitano tutti gli utenti della strada alla massima prudenza, in particolare nelle ore serali e nei fine settimana, quando il traffico aumenta e i rischi si moltiplicano.
Il dolore per la perdita di una vita umana così improvvisa e tragica è profondo e condiviso da tutta la comunità. Le indagini proseguono nel tentativo di fare piena chiarezza e garantire giustizia, affinché quanto accaduto non resti impunito e possa servire da monito per prevenire ulteriori tragedie.