“Elon Musk nella bufera: accuse di droga, addio al governo Trump e crollo di Tesla”

Elon Musk nella bufera: accuse di uso di droghe e l’addio al governo Trump

Una recente inchiesta condotta dal New York Times ha sollevato un nuovo e inquietante velo su Elon Musk, figura centrale dell’innovazione tecnologica mondiale. Secondo il noto quotidiano statunitense, l’imprenditore sudafricano sarebbe stato coinvolto in un uso ricorrente e potenzialmente dannoso di sostanze stupefacenti, tra cui ketamina, ecstasy e funghi allucinogeni. Le rivelazioni arrivano in un momento già delicato per Musk, alle prese con pressioni economiche sulle sue aziende e un’immagine pubblica sempre più controversa.

Il rapporto giornalistico si basa su testimonianze anonime di persone vicine a Musk e su messaggi riservati raccolti negli ultimi mesi. Le fonti parlano di una scatola, contenente circa venti pillole, che Musk portava abitualmente con sé. Il consumo di ketamina, in particolare, sarebbe stato talmente elevato da provocare danni alla vescica e altri effetti fisici preoccupanti. A questo si aggiungerebbe l’uso occasionale di ecstasy e funghi psichedelici, che potrebbe spiegare alcuni episodi di comportamento eccentrico avvenuti in contesti pubblici.

Uno degli episodi più discussi è accaduto durante una cena di raccolta fondi a sostegno di Donald Trump. In quell’occasione, Musk sarebbe stato visto compiere un gesto curioso: avrebbe fatto “levitare” delle forchette, una scena che al tempo fu interpretata come una bizzarria tipica del personaggio, ma che oggi viene riletta alla luce delle nuove accuse. La ketamina, è noto, può causare allucinazioni, perdita di controllo cognitivo e dipendenza. L’eventuale uso prolungato può compromettere seriamente il benessere mentale e fisico.

Parallelamente, Musk ha posto fine al suo controverso incarico nel governo Trump, dove aveva assunto il ruolo di consigliere speciale e responsabile del Department of Government Efficiency, noto con l’acronimo DOGE. Il suo compito era ambizioso: semplificare la burocrazia americana e ridurre la spesa pubblica. Durante il suo mandato, erano stati annunciati più di 200.000 tagli di posti di lavoro, con una previsione di risparmio di circa 2 trilioni di dollari. Tuttavia, i risultati effettivi si sono rivelati molto più contenuti, fermandosi a circa 175 miliardi.

Nonostante l’uscita ufficiale dal team governativo, Musk ha dichiarato di voler continuare a offrire il proprio supporto all’amministrazione Trump in qualità di consigliere informale. Tuttavia, il suo coinvolgimento politico e le continue controversie mediatiche stanno avendo un impatto significativo sulle sue aziende principali. Tesla, il colosso automobilistico, ha registrato un crollo del 71% nei profitti trimestrali. Anche SpaceX, leader del settore aerospaziale privato, ha subito un grave fallimento tecnico durante uno dei lanci più attesi dell’anno.

Secondo Bloomberg, l’immagine pubblica di Elon Musk sta attraversando una fase di declino. Se da un lato rimane una figura carismatica e visionaria per molti, dall’altro sta perdendo il sostegno di parte degli investitori, preoccupati non solo dalle scelte politiche e comunicative dell’imprenditore, ma anche dal presunto utilizzo di sostanze psicotrope.

Ciononostante, va sottolineato che Elon Musk non è mai stato ufficialmente indagato né arrestato per consumo di droghe. In diverse occasioni ha ammesso di aver fatto uso di sostanze leggere, ma ha sempre smentito con fermezza qualsiasi accusa di abuso o dipendenza. Non esistono, al momento, prove formali che confermino un comportamento illegale o pericoloso sotto il profilo giudiziario. Tuttavia, l’opinione pubblica si interroga sull’idoneità di una figura così influente a mantenere ruoli chiave nell’industria e nella politica, soprattutto in un contesto globale sempre più attento alla responsabilità personale e alla trasparenza.

Le prossime settimane saranno cruciali per capire se queste rivelazioni si tradurranno in conseguenze concrete, sia per Musk che per le sue aziende. Intanto, il dibattito resta aperto: può un genio dell’innovazione convivere con le ombre del proprio comportamento personale?

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