Bianca Balti denuncia le aziende farmaceutiche: “Farmaci oncologici introvabili, è inaccettabile”

Bianca Balti, la celebre modella italiana, ha recentemente sollevato un grido d’allarme sui social riguardo una questione che tocca profondamente la sua vita e quella di molti altri pazienti oncologici: la difficoltà nel reperire i farmaci essenziali contro il cancro. La sua denuncia pubblica è un atto di coraggio e di responsabilità, ma anche un’accusa diretta nei confronti delle aziende farmaceutiche, che – secondo le sue parole – starebbero venendo meno proprio nel momento in cui i pazienti hanno più bisogno di cure.

La denuncia sui social: “Questi farmaci mi salvano la vita”

Con un tono diretto e carico di frustrazione, Bianca Balti ha affidato a Instagram il suo sfogo, rivolgendosi in modo esplicito all’industria farmaceutica. “Sono una paziente oncologica. I farmaci che sto aspettando non sono facoltativi, mi salvano la vita. Ho una carriera, una vita, delle responsabilità.” Queste parole racchiudono tutta la tensione e la paura vissute da chi, come lei, sta lottando contro una malattia tanto seria quanto imprevedibile.

La modella ha ricordato ai suoi follower che solo pochi mesi fa, nel settembre scorso, aveva annunciato pubblicamente di avere un tumore ovarico. Un annuncio che aveva scosso i fan e suscitato grande solidarietà. Dopo aver affrontato un intervento chirurgico e un ciclo di chemioterapia, Bianca ha potuto dichiarare che il tumore è in remissione. Un sollievo temporaneo, però, perché il percorso oncologico non si esaurisce con l’intervento: richiede costanza, monitoraggio continuo e, soprattutto, l’assunzione regolare di farmaci specifici.

La rabbia di Bianca: “Nessuno si assume le responsabilità”

Il problema principale, come spiegato da Bianca Balti, è legato all’indisponibilità dei farmaci oncologici di cui ha bisogno. “Di solito non lo faccio, ma ho esaurito la pazienza e il tempo. Ho bisogno che vi diate una mossa.” La modella sottolinea di aver speso ore al telefono, contattando vari enti, ospedali e farmacie, senza però ricevere risposte concrete. “Nessuno si assume le responsabilità, nessuno se ne occupa,” ha scritto, rivelando un profondo senso di abbandono e impotenza.

Il tono delle sue parole è duro, ma comprensibile. Bianca accusa apertamente le aziende farmaceutiche di non essere all’altezza delle proprie responsabilità: “State fallendo proprio quando c’è più bisogno di voi. Ed è inaccettabile.” In queste dichiarazioni, si avverte tutta la fragilità di chi sta cercando disperatamente di sopravvivere, ma anche la determinazione di una donna che non vuole arrendersi al silenzio e all’indifferenza.

“Non posso viaggiare in sicurezza senza le mie pillole”

Uno degli aspetti che la modella mette in evidenza riguarda l’impatto concreto che la mancanza dei farmaci ha sulla sua quotidianità. Bianca, che per lavoro è spesso costretta a spostarsi tra diverse città o paesi, afferma chiaramente che, senza le pillole che le vengono negate, non può viaggiare in sicurezza. “Devo viaggiare per lavoro, ma non posso farlo in sicurezza senza le pillole,” scrive, ponendo l’accento non solo sul disagio personale, ma anche su un diritto fondamentale: quello di continuare a vivere una vita dignitosa e produttiva, nonostante la malattia.

Una denuncia che riguarda tutti

Le parole di Bianca Balti non sono soltanto un appello personale. Sono la voce di tante persone che si trovano nella stessa condizione, ma che non hanno la visibilità o la forza di denunciare pubblicamente le proprie difficoltà. Il suo intervento porta alla luce un problema sistemico: la scarsità o la cattiva distribuzione di farmaci salvavita, un’emergenza che può avere conseguenze drammatiche per chi è affetto da patologie gravi.

La vicenda sollevata da Bianca ci invita a riflettere sul ruolo dell’industria farmaceutica e sull’accesso equo alle cure. È inaccettabile che, nel 2025, pazienti oncologici debbano lottare non solo contro il cancro, ma anche contro la burocrazia, l’indifferenza e le carenze del sistema sanitario e industriale.

Conclusione

Bianca Balti ha trasformato la propria sofferenza in un messaggio potente, usando la sua notorietà per dare voce a un’emergenza che coinvolge migliaia di persone. La sua denuncia è un atto d’amore verso se stessa e verso tutti i pazienti che combattono ogni giorno per un futuro migliore. Ora la speranza è che le sue parole non restino inascoltate, ma portino a un cambiamento concreto.

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