Martina Carbonaro uccisa ad Afragola: l’ex fidanzato confessa il delitto e viene arrestato

Tragedia ad Afragola: Martina Carbonaro, 14 anni, trovata morta in un casolare abbandonato. L’ex fidanzato confessa il delitto

Una tragedia immane ha scosso la comunità di Afragola: Martina Carbonaro, la ragazza di 14 anni scomparsa nel tardo pomeriggio del 26 maggio, è stata trovata senza vita in un edificio abbandonato nei pressi dell’ex stadio “Moccia”. Dopo ore di ricerche intense e l’angoscia di parenti e amici, la scoperta del suo corpo ha lasciato tutti attoniti e senza parole.

Le ricerche sono iniziate non appena è stata denunciata la scomparsa della giovane. L’ultima traccia concreta di Martina era rappresentata da alcune immagini delle telecamere di sorveglianza installate nei pressi dell’area sportiva, che la ritraevano per l’ultima volta in vita. A partire da quel momento, si è messa in moto un’operazione di ricerca su vasta scala, con la partecipazione di carabinieri, polizia, vigili del fuoco e unità cinofile, coordinati dalla Procura di Napoli Nord.

È stato durante la notte che le forze dell’ordine hanno fatto la terribile scoperta: il corpo senza vita di Martina giaceva all’interno di un armadio, in un edificio fatiscente situato accanto allo stadio. La scena che si è presentata agli investigatori ha subito indirizzato le indagini verso la pista dell’omicidio.

Il sindaco di Afragola, Antonio Pannone, ha espresso parole di profondo dolore e vicinanza alla famiglia della giovane: “Siamo sconvolti di fronte a un orrore così inaccettabile. A Martina è stato strappato il diritto di vivere, e la nostra comunità è in lutto per una violenza che colpisce non solo una ragazza, ma anche la dignità di tutte le donne. Confidiamo nel lavoro degli inquirenti affinché venga fatta piena luce su questo efferato crimine”.

Le prime indagini hanno portato rapidamente a un sospettato: l’ex fidanzato di Martina, Alessio Tucci, un giovane di 19 anni residente nella stessa zona. Il suo comportamento e alcune incongruenze nelle dichiarazioni rese durante l’interrogatorio hanno subito destato sospetti. Le sue versioni non coincidevano con le immagini delle telecamere, che avevano immortalato Martina in compagnia del ragazzo poco prima della sua scomparsa, nei pressi del centro commerciale “I Pini”.

Secondo le prime ricostruzioni, sarebbe stato proprio Alessio Tucci a colpire brutalmente Martina con un oggetto contundente, forse un bastone o una pietra. Dopo il delitto, avrebbe nascosto il corpo nell’armadio di un’abitazione in disuso che un tempo apparteneva al custode dello stadio. La violenza dell’aggressione e il tentativo di occultare il cadavere indicano un gesto premeditato e particolarmente crudele.

Durante l’interrogatorio, il ragazzo avrebbe ammesso le proprie responsabilità, spiegando di aver agito spinto dalla rabbia per essere stato lasciato da Martina. “L’ho uccisa perché mi aveva lasciato”, avrebbe confessato agli inquirenti, secondo quanto riportato da alcune fonti giornalistiche. Parole che aggiungono ulteriore dolore a una vicenda già straziante.

Alessio Tucci è stato fermato con l’accusa di omicidio aggravato e occultamento di cadavere. Le indagini proseguono per definire ogni dettaglio di ciò che è accaduto nelle ultime ore di vita della giovane, mentre la comunità di Afragola si stringe attorno alla famiglia Carbonaro con affetto e solidarietà.

Nel frattempo, i cittadini esprimono indignazione e dolore per una vita spezzata troppo presto, chiedendo giustizia e maggiore attenzione al tema della violenza giovanile e al rispetto delle donne, anche e soprattutto tra i più giovani. La vicenda di Martina ha toccato il cuore di tutti, diventando un simbolo doloroso di quanto ancora ci sia da fare per proteggere i nostri figli.

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