Silvia Salis è la nuova sindaca di Genova: dalla carriera olimpica alla guida del capoluogo ligure

Silvia Salis è la nuova sindaca di Genova: dallo sport olimpico alla guida della città

Dalla pedana di lancio del martello al Palazzo Tursi: Silvia Salis è ufficialmente la nuova sindaca di Genova. Ex atleta olimpica e oggi vicepresidente del CONI, Salis ha conquistato la fiducia dei genovesi grazie al suo profilo innovativo e trasversale, che unisce sport, istituzioni e impegno civile. La sua elezione rappresenta un cambio di rotta importante per la città, che ha scelto una figura fuori dai consueti schemi della politica, ma profondamente legata al territorio.

Il successo di Salis è arrivato già al primo turno, un risultato significativo che conferma la coesione della coalizione di centrosinistra che l’ha sostenuta. Secondo i dati diffusi da Opinio per la Rai, con un campione del 58% scrutinato, Silvia Salis ha ottenuto il 52,3% delle preferenze, superando perfino il risultato complessivo della sua coalizione, ferma al 51%. Lo sfidante Pietro Piciocchi, candidato del centrodestra e vicesindaco uscente, si è fermato al 43,3%, con le sue liste che hanno raggiunto il 44,4%.

In un gesto di fair play istituzionale, lo stesso Piciocchi ha telefonato a Salis per congratularsi della vittoria, riconoscendo la legittimità e la chiarezza del verdetto elettorale.

Silvia Salis nasce a Genova nel 1985 e cresce con una forte passione per lo sport, che la porta a eccellere nel lancio del martello. La sua carriera sportiva è impressionante: dieci titoli italiani e la partecipazione a due Olimpiadi, Pechino 2008 e Londra 2012. Un grave infortunio nel 2016 la costringe a ritirarsi dalle competizioni, ma non a lasciare il mondo dello sport: si reinventa come dirigente sportiva, assumendo ruoli di spicco prima nelle Fiamme Azzurre, poi nella Federazione di atletica leggera, fino a diventare vicepresidente del CONI nel 2021.

Ma Salis è anche il volto di una nuova generazione di amministratori locali, capaci di coniugare competenza, visione e valori. La sua famiglia ha radici profonde nella tradizione della sinistra genovese: il padre, Eugenio Salis, è storico custode dell’impianto sportivo di Villa Gentile. Un’eredità che Silvia ha fatto propria, portandola nel cuore della sua proposta politica.

Nel corso della sua campagna elettorale, Salis ha più volte sottolineato l’importanza di riformare i servizi sociali, sostenere il lavoro e l’occupazione, ampliare gli spazi culturali e rafforzare il ruolo delle università. Particolare attenzione è stata riservata ai municipi, considerati da lei come strumenti fondamentali per migliorare concretamente la qualità della vita nei quartieri. “Il mio primo atto da sindaca sarà quello di restituire potere e dignità ai municipi”, aveva dichiarato a pochi giorni dal voto.

Il suo programma è stato sostenuto da un’ampia coalizione: Italia Viva, Alleanza Verdi e Sinistra, Movimento 5 Stelle, Linea Condivisa e Azione. Nonostante le numerose critiche ricevute durante la campagna – tra cui attacchi sessisti e insinuazioni sulla sua preparazione politica – Silvia Salis ha mantenuto un atteggiamento sereno e determinato, rispondendo sempre con fermezza e competenza.

Durante la conferenza stampa successiva alla proclamazione, le sue prime parole sono state rivolte alla necessità di una politica dal linguaggio più rispettoso e inclusivo. “Dedico questa vittoria a mio padre”, ha detto emozionata, sottolineando il valore affettivo e simbolico di questo risultato.

Un dettaglio della sua vita privata ha attirato anche l’attenzione del pubblico: dal 2020 Silvia Salis è sposata con il noto regista Fausto Brizzi, che le è stato accanto per tutta la durata della campagna elettorale, sostenendola con discrezione e affetto.

L’elezione di Silvia Salis apre una nuova fase per Genova. Una fase che si prospetta orientata all’ascolto, alla partecipazione e al rilancio sociale e culturale della città. La sua storia personale, intrecciata con quella della comunità genovese, rappresenta un esempio di resilienza, dedizione e impegno civico che molti cittadini hanno riconosciuto e premiato con il loro voto.

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