Delitto di Garlasco: il Papillare 10 potrebbe svelare l’assassino di Chiara Poggi

Il caso di Garlasco continua a suscitare grande attenzione in tutta Italia, anche a distanza di anni dall’omicidio di Chiara Poggi. Grazie alle nuove tecnologie scientifiche e ai recenti sviluppi giudiziari, si riaccendono i riflettori su un dettaglio mai chiarito del tutto: il cosiddetto “contatto papillare numero 10”. Si tratta di una traccia lasciata sulla scena del crimine, rimasta per lungo tempo senza una precisa interpretazione e che oggi potrebbe rappresentare la chiave per arrivare finalmente alla verità.

Il delitto di Chiara Poggi, avvenuto nella tranquilla cittadina di Garlasco, è da sempre oggetto di attenzione mediatica e giudiziaria. Le indagini, condotte in più fasi, non hanno mai portato a una conclusione definitiva che ponesse fine ai dubbi dell’opinione pubblica. Ora, però, un nuovo filone investigativo punta ad analizzare nuovamente alcuni reperti, mai studiati fino in fondo o lasciati da parte per la mancanza di strumenti adeguati all’epoca.

Tra gli elementi di maggiore interesse vi è proprio il contatto papillare numero 10, una traccia visibile sul lato interno dello stipite della porta d’ingresso della casa della famiglia Poggi. Questa impronta, all’apparenza lasciata da una mano sporca, non fu oggetto di accertamenti biologici nel momento del ritrovamento. Oggi, grazie alle avanzate tecnologie di analisi genetica e biologica, potrebbe finalmente essere sottoposta a un esame approfondito.

Secondo le informazioni emerse, l’impronta presenta otto caratteristiche identificabili, un numero inferiore alle sedici solitamente richieste per effettuare un confronto papilloscopico standard. Tuttavia, la Procura di Pavia, diretta dal magistrato Fabio Napoleone, ha deciso di procedere con una nuova perizia. L’obiettivo è quello di estrarre eventuale materiale organico, in particolare DNA, per cercare di risalire all’identità di chi ha lasciato quella traccia.

Gli esperti della Polizia Scientifica di Milano saranno incaricati di condurre l’incidente probatorio, che prenderà il via il 17 giugno. Durante questa fase, saranno analizzati anche altri reperti e impronte raccolti in precedenza ma mai confrontati in maniera scientifica adeguata. In particolare, sei impronte palmari rinvenute sulle pareti della scala interna continuano a non avere un’identità e saranno anch’esse oggetto di studio.

Un altro dettaglio importante riguarda l’impronta numero 33, già attribuita con certezza ad Andrea Sempio. Questa era presente sulla parete che porta alla cantina, a pochi metri dal luogo in cui è stato ritrovato il corpo senza vita di Chiara Poggi. Anche questa traccia sarà probabilmente reintegrata nel quadro probatorio complessivo, per verificare eventuali corrispondenze o collegamenti con le nuove analisi in programma.

La possibilità che nella traccia papillare numero 10 sia presente sangue umano potrebbe rappresentare una svolta decisiva. Se confermata, e se il sangue risultasse riconducibile a uno degli indagati o a una persona collegata al caso, ci si troverebbe di fronte a una prova potenzialmente determinante. All’epoca, la traccia fu evidenziata con polveri e fotografata grazie all’utilizzo di luce UV dai RIS di Parma, ma non si procedette ad ulteriori accertamenti biologici. Oggi, questa omissione potrebbe essere in parte colmata.

Il maxi incidente probatorio rappresenta quindi una nuova occasione per la giustizia di fare chiarezza su uno dei casi più discussi della cronaca nera italiana. Non è la prima volta che nuove tecnologie permettono di riesaminare vecchi casi sotto una luce diversa, ma in questo caso la speranza è che si possa finalmente dare una risposta concreta ai dubbi ancora presenti, soprattutto nel cuore della famiglia Poggi e dell’opinione pubblica.

Il cammino verso la verità, sebbene lungo e complesso, passa anche da piccoli dettagli mai del tutto chiariti. E il contatto papillare numero 10, fino ad ora considerato un indizio minore, potrebbe rivelarsi invece il tassello mancante per ricomporre il puzzle dell’omicidio di Chiara Poggi.

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