Alessandra Mussolini lascia Forza Italia: nuovo inizio politico nella Lega di Salvini
Colpo di scena nel panorama politico italiano: Alessandra Mussolini ha deciso di rompere con Forza Italia, partito con cui aveva condiviso una lunga parte del suo percorso politico, e si prepara a intraprendere una nuova avventura sotto le insegne della Lega. Una scelta che non passa inosservata, sia per il personaggio coinvolto che per le ripercussioni che potrebbe avere sugli equilibri interni alla coalizione di centrodestra.
La Mussolini, figura storica ma spesso divisiva, ha ufficialmente salutato Forza Italia senza rilasciare dichiarazioni pubbliche, almeno per ora. La notizia è stata comunicata attraverso una nota diffusa dal direttivo regionale della Lega Lazio, che ha annunciato il suo ingresso imminente nel partito guidato da Matteo Salvini. L’adesione dovrebbe essere formalizzata nei prossimi giorni, ma già oggi fa rumore in ambienti politici e mediatici.
Una lunga carriera tra continuità e rotture
Alessandra Mussolini ha iniziato la sua carriera politica negli anni Novanta, lasciandosi alle spalle un breve passato nel mondo dello spettacolo. Nata in una famiglia dal cognome ingombrante, ha mosso i primi passi con il Movimento Sociale Italiano, per poi proseguire in Alleanza Nazionale, partito erede della destra storica. Nel 2003 ha fondato il proprio movimento, Azione Sociale, che si caratterizzava per una linea conservatrice, netta e senza compromessi.
Successivamente, la sua adesione a Forza Italia ha segnato una fase di maggiore esposizione nazionale, culminata con l’elezione sia alla Camera dei Deputati che al Parlamento Europeo. Sempre combattiva, diretta e talvolta sopra le righe, Alessandra Mussolini è diventata un volto riconoscibile, capace di accendere il dibattito con prese di posizione forti e talvolta controcorrente. Una politica che non ha mai avuto paura di esporsi, anche a costo di dividere.
Addio a Forza Italia: arriva il passaggio alla Lega
La sua decisione di lasciare Forza Italia arriva in un periodo particolarmente turbolento per il centrodestra. Dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi, il partito azzurro ha dovuto fare i conti con defezioni, nuovi ingressi e tentativi di ricollocamento. È proprio in questo contesto che si inserisce la mossa di Alessandra Mussolini: un passaggio strategico alla Lega, che potrebbe ridare slancio alla sua figura politica.
A confermare tutto è stato Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro e punto di riferimento del partito nel Lazio, durante un incontro a Roma del direttivo regionale. In quell’occasione, è stato annunciato non solo l’ingresso della Mussolini, ma anche quello di Roberto Cantiani, consigliere comunale di lungo corso nella Capitale. Due nomi che portano peso, esperienza e visibilità.
Secondo fonti interne, l’ingresso di Alessandra Mussolini è stato valutato anche alla luce delle recenti perdite subite dalla Lega in Regione Lazio, dove i consiglieri regionali Giuseppe Cangemi e Angelo Tripodi sono passati a Forza Italia, indebolendo la compagine salviniana. Con questo doppio colpo – Mussolini e Cantiani – la Lega punta a rilanciare la sua presenza e a riequilibrare le forze nella coalizione.
Un nuovo equilibrio nel centrodestra?
La mossa di Alessandra Mussolini potrebbe segnare un punto di svolta anche nei rapporti interni al centrodestra. Il suo ingresso nella Lega potrebbe rafforzare l’asse con Matteo Salvini, creando nuove dinamiche nei rapporti con Fratelli d’Italia e con lo stesso partito che ha appena lasciato.
Non è escluso che, nei prossimi giorni, arrivino dichiarazioni pubbliche dalla diretta interessata, magari con una conferenza stampa per chiarire le ragioni della scelta e delineare i prossimi obiettivi. Intanto, il suo ritorno sotto i riflettori è già un tema caldo tra analisti politici e osservatori della scena parlamentare.
Se da un lato la sua adesione alla Lega potrebbe essere vista come un naturale approdo, dati i suoi valori conservatori e la sua attenzione ai temi della famiglia e dell’identità, dall’altro rappresenta una nuova scommessa in un momento di grande fluidità per l’intero sistema politico italiano.