Una tragedia improvvisa ha colpito il cuore della Sardegna, lasciando sgomenta un’intera comunità. A Orgosolo, un piccolo centro della provincia di Nuoro, immerso nella suggestiva Barbagia, è venuto a mancare Battista Mele, allevatore di 42 anni, dopo essere stato colpito violentemente alla testa da un calcio del proprio cavallo. Il fatto è avvenuto nel tardo pomeriggio del 18 maggio 2025, nelle campagne che si estendono tra i territori di Galtellì e Lula.
L’incidente si è verificato in un’area isolata, dove Battista stava probabilmente svolgendo le sue consuete attività legate alla cura degli animali. Non vedendolo rincasare, i familiari, allarmati, hanno dato subito l’allerta. Purtroppo, all’arrivo dei soccorritori e dei Carabinieri, l’uomo era già privo di vita. Le prime ricostruzioni parlano di un tragico incidente: il cavallo, forse spaventato o innervosito, avrebbe reagito improvvisamente sferrando il colpo fatale. La dinamica esatta è ancora sotto esame, e per questo motivo la salma è stata trasferita per ulteriori accertamenti medico-legali.
Battista Mele non era un uomo qualunque nella sua comunità. Era un punto di riferimento, un lavoratore instancabile che aveva dedicato la sua vita all’allevamento, con passione e dedizione. Era conosciuto da tutti non solo per la sua attività zootecnica, ma anche per il suo carattere mite, il sorriso sempre pronto e l’attaccamento profondo alla terra natia. Era sposato e padre di due figli piccoli, ai quali era profondamente legato.
Il suo nome era anche legato a una figura storica e molto amata del paese: era infatti il nipote di Don Antonio Maria Cossu, meglio conosciuto da tutti come Don Tototni, sacerdote che ha lasciato un’impronta profonda nella vita religiosa e sociale di Orgosolo. Il legame tra Battista e la comunità era quindi ancora più forte, radicato in una tradizione familiare fatta di valori, spiritualità e senso di appartenenza.
La notizia della sua morte ha lasciato un vuoto immenso. Numerosi sono stati i messaggi di cordoglio giunti non solo da Orgosolo, ma anche da altri centri della Barbagia e della Sardegna intera. In un territorio in cui l’allevamento rappresenta una parte fondamentale dell’identità locale, la figura di Battista Mele incarnava perfettamente i valori della ruralità, della fatica quotidiana, dell’amore per gli animali e per la natura. La sua scomparsa rappresenta una perdita non solo personale per la famiglia, ma collettiva per l’intero tessuto sociale del paese.
In molti ricordano Battista come un uomo generoso, sempre pronto ad aiutare, con una parola buona per tutti. La sua figura era benvoluta e rispettata, anche tra i giovani allevatori, per i quali rappresentava un esempio concreto di impegno e serietà. Nei pascoli, nei recinti, tra i cavalli e le pecore, Battista trovava la sua dimensione: lì dove il silenzio della campagna incontra il ritmo della vita contadina.
Il comune di Orgosolo, noto in tutta Italia per i suoi murales di forte impatto sociale e politico, piange oggi un figlio amato e stimato. La tragedia di Battista Mele riporta l’attenzione anche sui rischi, spesso sottovalutati, del lavoro in ambito agricolo e zootecnico. Un mestiere antico, nobile, ma non privo di pericoli. L’incidente è un triste promemoria di quanto possa essere fragile il confine tra la vita quotidiana e l’imprevisto.
I funerali si terranno nei prossimi giorni, probabilmente nella chiesa parrocchiale di Orgosolo, dove amici, parenti e concittadini potranno rendere omaggio a un uomo che ha dato tanto alla sua terra. Non sarà solo un momento di dolore, ma anche di memoria collettiva e gratitudine. La comunità si stringerà attorno alla famiglia Mele, offrendo conforto e presenza in un momento così difficile.
Nel silenzio delle campagne sarde, il nome di Battista continuerà a vivere: nei racconti, nei ricordi, nei valori che ha saputo trasmettere. La sua storia, seppur interrotta bruscamente, rimarrà un esempio di dedizione e amore per la propria terra. Una vita semplice, ma profondamente significativa.