Meloni smentisce l’invio di 40 miliardi agli USA: “È un calcolo inventato, la sicurezza è per noi, non per loro”

Durante l’ultima sessione di question time al Senato, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è trovata a rispondere a un’interrogazione dell’opposizione riguardante una presunta promessa di 40 miliardi di euro di denaro pubblico italiano destinati agli Stati Uniti. Un’accusa che ha sollevato dubbi, discussioni e richiesto un chiarimento formale da parte del governo. La risposta di Meloni non si è fatta attendere ed è stata netta, precisa, con toni critici nei confronti di chi ha diffuso la notizia.

Nel dettaglio, la premier ha dichiarato: «Che il governo italiano abbia garantito agli Stati Uniti 40 miliardi di euro provenienti dalle tasche dei cittadini italiani, temo che sia una cifra completamente inventata. Faccio fatica persino a ricostruire le basi che vi hanno portato a questo calcolo». Un’affermazione che ha l’obiettivo di smontare alla radice la narrazione secondo cui l’Italia si starebbe impegnando economicamente a favore degli USA senza un ritorno strategico per il Paese.

Ma cosa c’è dietro questa cifra? Secondo quanto ipotizzato da alcuni esponenti dell’opposizione, il governo avrebbe incluso nel presunto calcolo i fondi destinati all’aumento delle spese militari in ambito NATO, con l’obiettivo di raggiungere il 2% del PIL in investimenti per la difesa. Un impegno, va precisato, che non è stato assunto dal governo Meloni, bensì risale a decisioni prese anni fa da altri esecutivi nell’ambito delle politiche comuni dell’Alleanza Atlantica.

Meloni ha colto l’occasione per puntualizzare proprio questo aspetto: «Devo dedurre che in questo bizzarro calcolo siate partiti da un impegno preso in passato in sede NATO, ovvero il raggiungimento del 2% del PIL lordo in spese militari. Ma non si tratta di una decisione di questo governo. E aggiungo che garantire la sicurezza dell’Italia e dell’Europa non rappresenta un favore agli americani, ma un dovere nei confronti della nostra stessa nazione e dei nostri cittadini».

La Premier ha dunque respinto categoricamente l’idea che ci siano 40 miliardi promessi agli USA, sottolineando che gli investimenti nella difesa nazionale e nell’ambito NATO rientrano in una logica di protezione e stabilità condivisa tra i Paesi membri, e non in una forma di sostegno finanziario unilaterale agli Stati Uniti. In questo senso, ha ribadito che rafforzare la capacità difensiva dell’Italia è una scelta strategica, tanto più in un contesto geopolitico sempre più instabile.

La questione tocca un punto delicato: quanto l’Italia debba contribuire al mantenimento degli impegni NATO e quanto di questo impegno venga percepito dall’opinione pubblica come un sacrificio economico, piuttosto che come un investimento nella propria sicurezza. Il dibattito su questo fronte è aperto da anni e riguarda tutti i Paesi europei. La richiesta americana di maggiore partecipazione economica alle spese dell’Alleanza è nota, ma ogni Stato ha la propria autonomia nel definire modalità e tempi.

Non è un caso che la premier abbia voluto rafforzare il concetto che l’impegno in ambito NATO non equivale a uno “sconto” o una “donazione” agli USA, ma rappresenta una responsabilità condivisa. E se l’Italia deciderà in futuro di aumentare la propria spesa per la difesa, sarà per tutelare i propri interessi e la propria sicurezza interna, non per rispondere a pressioni esterne.

In un momento storico in cui le relazioni internazionali sono tese e il tema della difesa comune europea è sempre più centrale, le parole di Giorgia Meloni segnano una posizione chiara. Nessuna cifra è stata promessa agli Stati Uniti, e le eventuali risorse impiegate per la sicurezza collettiva verranno valutate nel rispetto degli impegni internazionali già sottoscritti, ma soprattutto nel rispetto del popolo italiano.

La polemica, come spesso accade in ambito politico, ha suscitato un vivace confronto tra maggioranza e opposizione, ma ha anche offerto l’opportunità di chiarire la posizione del governo su un tema tanto delicato quanto strategico. Meloni, con fermezza, ha ribadito che la priorità resta l’interesse nazionale, e che ogni azione del suo esecutivo sarà orientata alla tutela della sovranità, della sicurezza e della trasparenza nei confronti dei cittadini.

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