Un drammatico incidente ha sconvolto il mondo del motociclismo durante una delle tappe più attese del campionato British Supersport, tenutasi sul circuito di Oulton Park. In pochi secondi, una gara che doveva essere una celebrazione della velocità e della passione per le due ruote si è trasformata in una tragedia che ha lasciato un segno profondo nella comunità sportiva internazionale.
Tutto è accaduto lunedì 5 maggio, subito dopo la partenza. Durante la fase iniziale della corsa, una delle moto in gara ha toccato il cordolo di una curva in modo imprevisto, perdendo aderenza e stabilità. Quel contatto ha generato una reazione a catena devastante. A oltre 200 km/h, con i piloti ancora compattamente raggruppati, evitare lo scontro è stato impossibile. In pochi istanti, undici moto sono rimaste coinvolte in un tamponamento multiplo che ha avuto conseguenze tragiche.
Le immagini che giungono dal circuito sono impressionanti: moto distrutte, piloti sbalzati sull’asfalto, ambulanze che intervengono in corsa e medici che cercano disperatamente di prestare soccorso. L’organizzazione, MotorSport Vision Racing, ha sospeso immediatamente la gara e poco dopo ha deciso per la sua definitiva cancellazione, insieme agli eventi successivi in programma, tra cui Gara 3 del campionato British Superbike.
Tra i piloti coinvolti, due giovani vite sono state spezzate. Owen Jenner, britannico di 21 anni, e Shane Richardson, 29 anni, neozelandese, sono morti a seguito delle gravi ferite riportate. Jenner è stato il primo ad essere soccorso: colpito alla testa, è rimasto privo di coscienza sul colpo. Le ferite cerebrali si sono rivelate troppo gravi, e nonostante i tentativi dei medici, il giovane è deceduto poco dopo. Richardson, invece, ha riportato lesioni gravi al torace e, nonostante il trasporto d’urgenza verso il Royal Stoke University Hospital, è spirato prima di poter ricevere cure adeguate.
Le loro morti hanno gettato nello sconforto l’intero paddock. Erano entrambi considerati talenti in crescita nel panorama delle corse su pista. Jenner, già noto per il suo stile aggressivo ma controllato, era considerato una delle promesse più brillanti del motociclismo britannico. Richardson, dal canto suo, aveva fatto un lungo percorso per arrivare a correre nel Regno Unito, guadagnandosi il rispetto di colleghi e team per la sua dedizione e il suo spirito sportivo.
Ma la lista dei feriti non si ferma qui. Tom Tunstall, veterano di 47 anni e volto ben noto del paddock, ha riportato gravi lesioni alla schiena e all’addome. Attualmente è ricoverato in prognosi riservata, e i medici mantengono la massima cautela sul suo stato di salute. Altri cinque piloti – Carl Harris, Max Morgan, Cameron Hall, Freddie Barnes e Morgan McLaren-Wood – hanno subito ferite meno gravi e non sono in pericolo di vita, ma sono stati comunque ricoverati per accertamenti e cure.
Il British Supersport è una competizione di altissimo livello, considerata il trampolino di lancio per accedere alla British Superbike, l’equivalente inglese della MotoGP. Proprio per questo, ogni tappa è seguita con grande entusiasmo sia dai tifosi che dagli addetti ai lavori. Tuttavia, eventi come quello accaduto a Oulton Park ricordano brutalmente quanto questo sport possa essere pericoloso, anche per i professionisti più esperti.
Molti esponenti del mondo delle due ruote, dai team ufficiali ai fan, hanno espresso il proprio cordoglio attraverso i social. Il dolore per la perdita di Jenner e Richardson è palpabile, così come la preoccupazione per i piloti ancora ricoverati. Si discute già sulla possibilità di rivedere alcune misure di sicurezza nelle fasi iniziali delle gare, proprio per evitare nuovi incidenti simili, specie su tracciati tecnici e veloci come quello di Oulton.
La tragedia lascia un vuoto incolmabile non solo tra i familiari e gli amici dei piloti scomparsi, ma anche in una comunità sportiva che, sebbene abituata ai rischi, non è mai davvero pronta a perdere due dei suoi protagonisti. La speranza, ora, è che da questo dolore possano nascere riflessioni importanti per il futuro della sicurezza nelle competizioni motociclistiche.