Un episodio di inaudita violenza ha profondamente scosso la quiete della frazione di Tabina, situata nel comune di Formigine, in provincia di Modena. In un contesto che dovrebbe rappresentare benessere e tranquillità – una semplice sessione di jogging – si è consumato un dramma che ha lasciato attoniti i residenti e suscitato forte indignazione nell’opinione pubblica. Una donna di 65 anni è stata brutalmente aggredita, picchiata e poi violentata da un giovane mentre percorreva una pista ciclabile immersa nel verde della campagna.
Secondo quanto riportato da Il Resto del Carlino, la vittima stava svolgendo la sua consueta attività fisica in una zona solitamente frequentata da amanti della natura e dello sport. Intorno a lei, il silenzio del paesaggio rurale che avrebbe dovuto essere sinonimo di serenità. Invece, si è trasformato in teatro di un’aggressione tanto violenta quanto inaspettata.
Il presunto aggressore è un giovane, ospitato presso una struttura di accoglienza per minori stranieri non accompagnati presente nella zona. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il ragazzo avrebbe avvicinato la donna in bicicletta, cogliendola di sorpresa. Dopo averla spinta a terra con forza, l’avrebbe trascinata in un fossato ai margini della pista ciclabile. È lì che si sarebbe consumata la violenza sessuale.
La donna, nonostante lo stato di shock e le gravi percosse ricevute – inflitte per impedirle di gridare e chiedere aiuto – ha avuto la forza di reagire. Appena l’aggressore si è dato alla fuga, è riuscita a contattare i soccorsi. Quando il personale del 118 è giunto sul posto, ha trovato la vittima con il volto gravemente tumefatto e in uno stato psicofisico estremamente compromesso. Data la gravità delle condizioni, è stata trasportata d’urgenza presso l’ospedale più vicino, dove è attualmente ricoverata e assistita da un’équipe medica e psicologica.
L’episodio ha immediatamente mobilitato le forze dell’ordine. I carabinieri della compagnia di Sassuolo sono intervenuti con grande tempestività, dirigendosi verso la struttura di accoglienza per minori da cui si sospettava provenisse il responsabile. Una volta giunti sul posto, hanno effettuato una perquisizione dettagliata delle stanze e sequestrato oggetti e indumenti potenzialmente collegati all’aggressione.
Grazie al lavoro scrupoloso e alla rapidità d’intervento, gli inquirenti sono riusciti a raccogliere elementi fondamentali per identificare il giovane sospettato. Nonostante la sua giovane età, l’aggressione messa in atto è stata di una violenza inaudita e ha fatto emergere interrogativi profondi sulla gestione delle strutture di accoglienza, sull’effettiva sorveglianza dei minori ospitati e sul livello di sicurezza delle aree rurali normalmente considerate tranquille.
La comunità di Formigine si è stretta attorno alla vittima, esprimendo solidarietà e sconcerto. Numerose le reazioni anche sui social network, dove cittadini, associazioni e rappresentanti politici locali hanno espresso indignazione e richiesto maggiore tutela per i residenti, specialmente nelle zone periferiche.
Inoltre, l’episodio ha riacceso il dibattito sull’efficienza dei controlli nelle strutture che ospitano minori stranieri non accompagnati. Non si tratta di generalizzare o di criminalizzare un’intera categoria, ma è evidente come sia necessario un sistema più rigoroso di verifica e inserimento, con un costante monitoraggio comportamentale dei soggetti ospitati. La sicurezza collettiva non può essere messa a rischio da carenze nel sistema.
Il caso, ora in mano alla magistratura, proseguirà con le indagini per raccogliere tutte le prove utili a confermare le responsabilità del giovane arrestato. La Procura di Modena ha già avviato l’iter per formalizzare le accuse e disporre le misure cautelari adeguate.
Mentre la vittima lotta per superare le conseguenze fisiche e psicologiche dell’aggressione, la comunità chiede giustizia. Un episodio come questo non deve essere dimenticato, ma al contrario, deve rappresentare un campanello d’allarme per rivedere i protocolli di sicurezza e prevenzione, affinché simili tragedie non abbiano a ripetersi.