Tragedia in Colombia: ricercatore italiano trovato morto in circostanze sconvolgenti
Una tragedia sconvolgente ha colpito la comunità scientifica e l’opinione pubblica italiana: Alessandro Coatti, un ricercatore italiano di 42 anni originario di Portomaggiore, in provincia di Ferrara, è stato ritrovato senza vita in Colombia. La scoperta del suo corpo smembrato all’interno di una valigia, abbandonata nei pressi dello stadio Sierra Nevada di Santa Marta, ha scosso profondamente non solo i suoi familiari e colleghi, ma anche tutti coloro che ne hanno appreso la notizia.
Il ritrovamento è avvenuto il 6 aprile, in un’area isolata poco lontana dal centro urbano. Secondo quanto riferito dalle autorità locali, altri resti appartenenti alla stessa persona sarebbero stati rinvenuti in una seconda zona della città, facendo ipotizzare un crimine particolarmente violento e pianificato. Le autorità colombiane hanno aperto un’indagine, attualmente in corso, in collaborazione con la Farnesina e l’ambasciata italiana a Bogotá.
L’uomo si trovava in Colombia da appena due giorni per motivi personali e professionali. Aveva alloggiato in un ostello locale, dove era stato registrato grazie a un braccialetto identificativo, rivelatosi fondamentale per confermare la sua identità. Secondo quanto riferito da uno dei dipendenti della struttura, Coatti aveva espresso il desiderio di recarsi a Minca, un piccolo villaggio montano situato a circa 20 chilometri da Santa Marta, noto per i suoi paesaggi naturali e per essere un punto di riferimento per ricerche ambientali e biologiche.
Durante il suo breve soggiorno, aveva già avuto modo di visitare il celebre Parco Naturale di Tayrona, altra meta amata da chi studia la biodiversità. Tuttavia, il venerdì precedente alla sua scomparsa, dopo essere uscito per visitare un locale notturno, di lui si sono perse le tracce. Testimonianze raccolte dalle forze dell’ordine parlano di alcuni uomini non identificati visti mentre abbandonavano una valigia nella zona in cui poi è stato ritrovato il corpo. La pista dell’omicidio è attualmente quella più accreditata.
Il sindaco di Santa Marta, Carlos Pinedo Cuello, ha lanciato un forte messaggio contro la criminalità, annunciando anche una ricompensa di circa 10.000 euro per chi fornirà informazioni concrete utili all’arresto dei colpevoli. “Questo delitto non resterà impunito. I criminali devono sapere che a Santa Marta non c’è posto per la violenza. Li inseguiremo finché non saranno portati davanti alla giustizia”, ha dichiarato con fermezza.
Alessandro Coatti era una figura stimata nel mondo scientifico. Dopo essersi laureato alla Scuola Normale Superiore di Pisa, si era specializzato in Neuroscienze nel Regno Unito. Per otto anni aveva lavorato presso la prestigiosa Royal Society of Biology di Londra, dove aveva portato avanti studi di alto livello, contribuendo con impegno e passione alla comunità accademica internazionale. Alla fine del 2024, aveva deciso di lasciare Londra per intraprendere un viaggio in Sud America, desideroso di dedicarsi al volontariato in Ecuador e di scoprire nuovi orizzonti in Perù e Bolivia.
Chi lo conosceva parla di lui come di una persona brillante, gentile e profondamente altruista. I suoi ex colleghi britannici lo ricordano con affetto, come uno scienziato curioso, sempre pronto ad aiutare gli altri e a condividere le proprie conoscenze. In un messaggio pubblicato sul sito ufficiale della Royal Society of Biology, si legge: “Siamo tutti sotto shock. Ale mancherà profondamente a tutti coloro che lo conoscevano e lavoravano con lui. La sua perdita rappresenta un vuoto immenso per la nostra comunità scientifica”.
In attesa che le indagini facciano piena luce su questo drammatico episodio, resta il dolore di una famiglia distrutta e di un mondo scientifico che piange uno dei suoi talenti più promettenti. La speranza è che la giustizia possa presto fare il suo corso, portando i responsabili davanti alla legge e restituendo un minimo di pace a chi oggi soffre per questa perdita assurda e inaccettabile.