Vittorio Sgarbi ricoverato per depressione: la difficile battaglia del critico d’arte al Gemelli

Vittorio Sgarbi e la lotta silenziosa contro la depressione: il critico d’arte ricoverato al Gemelli

Vittorio Sgarbi, noto per il suo temperamento impetuoso e le sue opinioni spesso fuori dagli schemi, ha recentemente rivelato pubblicamente un aspetto molto intimo e fragile della sua vita: la sua battaglia contro la depressione. Una rivelazione che ha colpito profondamente i suoi ammiratori, abituati a vederlo forte, polemico e inarrestabile, ma che oggi si trovano di fronte a una realtà diversa, fatta di sofferenza, solitudine e profonda introspezione.

Durante un’intervista rilasciata all’inserto Robinson de La Repubblica, Sgarbi ha confessato di non sentirsi affatto bene. Ha spiegato di aver perso parecchi chili e di affrontare enormi difficoltà nello svolgimento delle attività quotidiane. Anche il lavoro, da sempre suo rifugio e passione, è diventato per lui un compito faticoso, che riesce a portare avanti solo in alcuni momenti. Nonostante abbia sempre dormito poco, oggi passa molte ore a letto, spossato e privo di energia. Ha inoltre evidenziato problemi di vista, un sintomo che lo preoccupa in maniera particolare considerando il suo mestiere di storico dell’arte.

Ma la dichiarazione più forte riguarda la sua condizione mentale. Sgarbi ha infatti ammesso di essere affetto da una depressione severa, un’esperienza nuova e destabilizzante per lui. Ha descritto questa malattia come un treno fermo in una stazione sconosciuta, una metafora potente che restituisce la sensazione di immobilità, smarrimento e perdita di controllo. La sua è diventata una fase di meditazione dolorosa, un momento in cui riflette, spesso con tormento, su ciò che è stato e su ciò che potrebbe essere.

Negli ultimi giorni, la notizia del suo ricovero presso il Policlinico Gemelli ha fatto il giro dei media, scatenando una grande preoccupazione tra i suoi sostenitori e tra coloro che, pur criticandolo, lo considerano una figura imprescindibile del panorama culturale italiano. Secondo quanto riportato da Fanpage.it, Sgarbi si trova da circa dieci giorni in ospedale a causa di una grave forma di depressione che lo ha portato a rifiutare il cibo, compromettendo ulteriormente il suo stato fisico.

In un’intervista pubblicata dal Corriere della Sera, il giornalista e amico intimo Marcello Veneziani ha offerto una riflessione intensa sulla situazione di Sgarbi. Secondo Veneziani, la depressione del critico sarebbe collegata a un narcisismo ferito, alla percezione di non poter più esercitare la sua libertà impulsiva come un tempo. “Il suo universo si sta restringendo”, ha affermato, “ed è drammatico per chi ha sempre creduto di poter dominare il mondo con la sola forza della parola. Il suo Io, sproporzionato rispetto al passato, si confronta oggi con una realtà che lo costringe a una dolorosa ridimensione”.

Proprio per la gravità della situazione, il ricovero al Gemelli è stato ritenuto necessario. Attualmente, Sgarbi sarebbe sottoposto a un regime di alimentazione assistita, volto a contrastare gli effetti devastanti del suo stato depressivo e a garantire un controllo medico costante. La struttura ospedaliera, già nota per aver seguito con successo altri casi delicati, si sta prendendo cura del critico con la massima attenzione.

L’amico Veneziani ha aggiunto con una nota di speranza: “Al Gemelli abbiamo già visto per fortuna un happy end. Speriamo in un bis per Vittorio”. Parole che riflettono l’affetto sincero e la speranza condivisa da molti affinché Sgarbi possa uscire da questo momento buio e ritrovare la forza di tornare alla vita pubblica, alla cultura e all’arte, che da sempre rappresentano la sua essenza più autentica.

Oggi, le condizioni di Vittorio Sgarbi restano serie. Il suo stato di salute, aggravato dalla depressione e dal rifiuto del cibo, tiene tutti con il fiato sospeso. Il ricovero rappresenta un passaggio obbligato per fornirgli le cure adeguate e una protezione fisica e mentale necessaria per affrontare la malattia. Mentre cresce l’apprensione, emerge anche una profonda riflessione collettiva sull’importanza della salute mentale, tema troppo spesso sottovalutato, ma che non risparmia nessuno, nemmeno le personalità più forti e brillanti del nostro tempo.

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