Salvini difende l’unità del Governo e nega tensioni con Meloni: “Nessuna guerra, solo finzione mediatica”
Nella mattinata di sabato 22 marzo, il vicepremier e segretario federale della Lega, Matteo Salvini, ha partecipato in collegamento video alla decima edizione della Scuola di formazione politica organizzata dal suo partito. Durante il suo intervento, Salvini ha affrontato numerosi temi, toccando la situazione geopolitica in Ucraina, i rapporti internazionali e soprattutto le dinamiche interne alla maggioranza di governo. L’obiettivo principale delle sue dichiarazioni è stato quello di smentire le voci di divisioni interne al centrodestra, specialmente tra lui e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Maggioranza coesa o incrinata?
Attualmente, il governo guidato da Giorgia Meloni si trova a dover affrontare alcune tensioni interne che mettono in discussione la compattezza della coalizione di centrodestra. Sebbene, finora, la maggioranza abbia mostrato una certa solidità, sono emerse divergenze su questioni internazionali e decisioni politiche delicate che hanno generato dibattito tra i partiti alleati.
Un caso emblematico è stato quello della controversa liberazione di un ufficiale libico, accusato di crimini di guerra. Tale decisione ha innescato una serie di polemiche, in particolare all’interno di Lega e Forza Italia, dove non sono mancate critiche alla gestione della politica estera e ai rapporti bilaterali con la Libia. L’episodio ha evidenziato quanto sia complesso il ruolo della premier Meloni, chiamata a trovare un difficile equilibrio tra le posizioni più rigide degli alleati e la propria strategia diplomatica.
Nonostante le differenze, la coalizione continua a mostrarsi compatta su alcuni fronti fondamentali, ma è chiaro che la vera sfida per l’esecutivo sarà saper gestire le divergenze in vista di decisioni cruciali che attendono il Paese nei prossimi mesi.
Salvini rassicura: “Nessuna guerra con Meloni”
Nel suo intervento alla Scuola politica della Lega, Salvini ha voluto chiarire alcuni aspetti oggetto di discussione pubblica negli ultimi giorni. In particolare, ha raccontato di aver avuto un colloquio telefonico con il vicepresidente americano JD Vance e ha commentato alcuni articoli di stampa che suggerivano presunti dissidi con Meloni e addirittura una “guerra” interna alla maggioranza. Con tono ironico, Salvini ha paragonato queste ricostruzioni a quelle della trasmissione televisiva “Scherzi a parte”, sottolineando come si tratti di fiction giornalistica piuttosto che di fatti reali.
Il leader leghista ha dunque respinto categoricamente qualsiasi ipotesi di tensione con la premier, ribadendo la solidità del rapporto tra i due e la volontà comune di proseguire nel lavoro di governo.
Tajani: “La linea estera spetta al premier e al ministro degli Esteri”
A intervenire nel dibattito è stato anche Antonio Tajani, ministro degli Esteri e leader di Forza Italia. Tajani ha precisato che la politica estera è competenza esclusiva del presidente del Consiglio e del ministro degli Esteri, mentre eventuali altri contatti con rappresentanti di governi stranieri, come quelli avuti da Salvini con esponenti statunitensi, devono essere considerati iniziative personali, legittime ma non vincolanti per la linea ufficiale del governo.
In merito alla telefonata tra Salvini e JD Vance, Tajani ha dichiarato: “È assolutamente legittimo che un ministro parli con membri di altre amministrazioni, ma è chiaro che la linea politica sull’estero viene dettata da me e dalla presidente del Consiglio”.
Pace e relazioni internazionali al centro
Durante il suo intervento, Salvini ha anche fatto riferimento al suo recente viaggio a Washington, dove ha avuto occasione di incontrare, seppur brevemente, figure chiave come Donald Trump, JD Vance e persino il presidente ucraino Zelensky. Secondo il vicepremier, quei dieci minuti alla Casa Bianca hanno rappresentato un momento di svolta.
Ha evidenziato come, al di là delle critiche che si possono rivolgere, sia innegabile che l’ex presidente Trump, in appena due mesi, abbia fatto più per favorire un processo di pace rispetto a quanto realizzato da altri leader internazionali in anni. Per Salvini, la pace resta un obiettivo primario e fondamentale non solo sul piano umanitario, ma anche per garantire stabilità economica.
“La pace – ha concluso – è un bene supremo. Non possiamo continuare a discutere solo di carri armati e finanziamenti miliardari, ma dobbiamo concentrarci su come costruire un futuro stabile e pacifico per l’Europa e per il mondo intero.”