Donald Trump conferma i dazi sulle importazioni dall’UE: Italia nel mirino, tregua per Canada e Messico

Donald Trump conferma l’introduzione di dazi sulle importazioni dall’Unione Europea, inclusa l’Italia, a partire dal prossimo 2 aprile. Tuttavia, decide di sospendere per un mese i dazi previsti per Canada e Messico, dopo aver riscontrato una reazione negativa da parte dei mercati.

Dazi per l’Italia e l’UE: nessuna esenzione prevista

Dalla Casa Bianca giunge la conferma ufficiale dell’imposizione dei dazi sulle importazioni provenienti dall’Unione Europea, compresa l’Italia. Il provvedimento entrerà in vigore il 2 aprile, colpendo diversi settori dell’economia europea. L’obiettivo dichiarato di Trump è quello di riequilibrare il commercio tra gli Stati Uniti e l’Europa.

Howard Lutnick, segretario al Commercio USA, ha ribadito la posizione dell’amministrazione americana: “Se l’Europa vuole evitare o ridurre i dazi, può semplicemente eliminare o ridurre quelli che impone agli Stati Uniti”. Lutnick ha inoltre sottolineato come la strategia americana tenga conto di diversi fattori, oltre ai dazi in senso stretto, come l’IVA, i costi di regolamentazione e le tasse sul digitale.

Esenzione temporanea per Canada e Messico

Nel caso di Canada e Messico, la situazione è diversa. Dopo una forte opposizione da parte delle industrie e delle istituzioni di entrambi i paesi, il presidente Trump ha deciso di concedere una sospensione temporanea dei dazi per un mese. Questo provvedimento si applica alle importazioni di veicoli provenienti dai due paesi, nel quadro dell’accordo di libero scambio USMCA (United States-Mexico-Canada Agreement).

L’annuncio è arrivato in seguito a un colloquio telefonico tra Trump e il primo ministro canadese Justin Trudeau. Durante la conversazione, Trudeau ha espresso preoccupazione per le tariffe del 25% imposte da Washington sulle importazioni canadesi e ha sottolineato la necessità di continuare il dialogo per evitare conseguenze economiche negative. “Siamo impegnati in conversazioni continue per ridurre al minimo l’impatto di queste tariffe su settori e lavoratori”, ha dichiarato Trudeau.

Nonostante la sospensione temporanea, il Canada rimane in una situazione di tensione commerciale con gli Stati Uniti. Trudeau ha chiarito che il suo governo non ritirerà le tariffe di risposta imposte sugli Stati Uniti fino a quando le misure americane non saranno revocate.

Il Messico accoglie con favore la sospensione dei dazi

Anche la presidente del Messico, Claudia Sheinbaum, ha commentato la decisione di Trump, definendo la sospensione dei dazi un “risultato senza precedenti”. La leader messicana ha dichiarato che la sua amministrazione ha lavorato a stretto contatto con gli Stati Uniti per trovare una soluzione che rispettasse la sovranità di entrambi i paesi. “Abbiamo avuto un’eccellente e rispettosa conversazione con il presidente Trump, in cui abbiamo riconosciuto i risultati ottenuti grazie alla nostra collaborazione”, ha affermato Sheinbaum.

L’intesa tra Stati Uniti e Messico potrebbe favorire un ulteriore dialogo sulle future politiche commerciali tra i due paesi, ma rimane l’incognita su cosa accadrà dopo il mese di sospensione. Se le tariffe venissero ripristinate, potrebbero verificarsi nuove tensioni nel commercio nordamericano.

Conseguenze per l’Italia e l’Unione Europea

Mentre Canada e Messico ottengono un periodo di tregua, l’Unione Europea e l’Italia si trovano in una posizione ben più delicata. L’inasprimento delle tariffe sulle esportazioni europee rischia di colpire settori chiave come l’agroalimentare, il manifatturiero e l’automotive. L’Italia, in particolare, potrebbe subire danni significativi nelle esportazioni di prodotti come vino, formaggi e macchinari industriali.

Il governo italiano e le istituzioni europee stanno valutando contromisure per rispondere all’azione americana. Bruxelles ha già avviato consultazioni per stabilire una possibile reazione, che potrebbe includere dazi ritorsivi su alcuni prodotti statunitensi.

In sintesi, la politica commerciale di Trump continua a creare frizioni con i principali partner internazionali. Se da un lato Canada e Messico possono tirare un sospiro di sollievo temporaneo, l’Unione Europea e l’Italia si trovano a dover fronteggiare una nuova sfida che potrebbe avere conseguenze significative sul commercio e sull’economia.

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