“Salò revoca la cittadinanza onoraria a Mussolini dopo 100 anni: una decisione storica”

Salò revoca la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini dopo oltre un secolo

Dopo più di un secolo dalla sua concessione, la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini è stata ufficialmente revocata dal Consiglio Comunale di Salò. La decisione è stata presa nella serata di mercoledì 26 febbraio, rappresentando il terzo tentativo di annullare un’onorificenza concessa nel 1924. La cittadina bresciana, nota per essere stata la capitale della Repubblica Sociale Italiana negli ultimi anni della Seconda guerra mondiale, ha così voltato pagina rispetto a un passato controverso.

Il contesto storico della cittadinanza onoraria a Mussolini

Salò e i comuni limitrofi furono il fulcro della Repubblica Sociale Italiana, il regime fascista instaurato nel Nord Italia sotto l’occupazione nazista dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. La cittadinanza onoraria a Mussolini fu concessa il 23 maggio 1924, non per decisione del consiglio comunale, che all’epoca era stato sciolto, ma dal commissario prefettizio Salvatore Punzo. Quest’ultimo era stato inviato a Salò nel 1919 con l’incarico di fondare una sezione locale del Partito Fascista.

Il recente provvedimento di revoca è stato promosso dal capogruppo di maggioranza Tiberio Evoli e sostenuto dal sindaco Francesco Cagnini. La mozione è stata approvata con una maggioranza netta: 12 voti a favore, 3 contrari e 1 astenuto. Questa è stata la prima volta che la proposta di revoca è stata avanzata sotto un’amministrazione di centrosinistra.

Le motivazioni della revoca

Il sindaco Francesco Cagnini ha sottolineato il valore simbolico di questa decisione, dichiarando:

“Le idee rappresentate dalla cittadinanza onoraria a Mussolini non trovano più spazio nella Salò e nell’Italia di oggi. Questo atto non deve essere visto come una contrapposizione ideologica, bensì come un momento di unità, che riafferma i valori fondamentali della nostra Costituzione: libertà e democrazia.”

Secondo l’amministrazione comunale, la revoca non rappresenta un gesto politico ma un riaffermare i principi democratici e costituzionali che dovrebbero essere condivisi da tutta la cittadinanza. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha più volte ribadito l’importanza di tali valori, sottolineando come essi debbano essere il fondamento dell’identità nazionale.

Un atto simbolico e necessario

La decisione del Consiglio Comunale di Salò è stata accolta con opinioni contrastanti, ma rappresenta un passo significativo nella ridefinizione della memoria storica locale. La cittadinanza onoraria a Mussolini, sebbene simbolica, risultava ancora un elemento divisivo all’interno della comunità. Per questo motivo, l’amministrazione ha ritenuto opportuno eliminare qualsiasi ambiguità e ribadire il rifiuto di qualsiasi forma di celebrazione legata al passato fascista.

Le parole conclusive del sindaco Cagnini sono state chiare:

“La revoca è un passaggio che non necessita di ulteriori parole, giustificazioni o giudizi. Era semplicemente doveroso farlo.”

Con questa decisione, Salò si allinea a molte altre città italiane che negli ultimi anni hanno scelto di riconsiderare e, in alcuni casi, revocare onorificenze attribuite in epoche storiche ormai lontane. Il dibattito rimane aperto, ma la direzione intrapresa sembra inequivocabile: riaffermare i valori democratici e repubblicani su cui si fonda l’Italia contemporanea.

 

 

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