Oggi, martedì 25 febbraio, la Camera dei Deputati è teatro di una giornata politica ad alta tensione, con due mozioni di sfiducia che minacciano la stabilità del governo guidato da Giorgia Meloni. Al centro del dibattito parlamentare ci sono la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, e il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, entrambi sotto attacco da parte delle opposizioni.
Il caso Santanchè: accuse e mozione di sfiducia
Daniela Santanchè, esponente di Fratelli d’Italia, è accusata di falso in bilancio nell’inchiesta sulla società Visibilia ed è in attesa di ulteriori sviluppi sull’accusa più grave di truffa ai danni dell’INPS. Per questo motivo, il Movimento 5 Stelle, con il sostegno del Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra e Italia Viva, ha presentato una mozione di sfiducia nei suoi confronti. Anche Azione, pur non firmando il documento, ha dichiarato che voterà a favore della sfiducia.
La discussione su questa mozione arriva dopo un dibattito che si è già tenuto due settimane fa. Durante questo periodo, la ministra Santanchè ha ribadito la sua determinazione a rimanere al proprio posto, affermando con decisione: “Una parte del partito mi vuole fuori? Chissenefrega! Pazienza. Ho pochi amici, ma ho sempre fatto affidamento solo su me stessa”. Una dichiarazione che sottolinea la sua volontà di resistere alle pressioni politiche e mediatiche.
La votazione sulla mozione di sfiducia avverrà nel pomeriggio, e il risultato sarà determinante per il futuro della ministra e per gli equilibri della maggioranza di governo.
Il caso Nordio: polemiche sulla liberazione del generale libico Almasri
Parallelamente al caso Santanchè, questa mattina alle 10:00 la Camera discuterà anche la mozione di sfiducia contro il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. L’opposizione lo accusa di aver gestito in maniera opaca la liberazione e il rimpatrio, avvenuto con un volo di Stato, del generale libico Almasri.
La mozione, presentata dalla capogruppo del Partito Democratico Chiara Braga, ha ricevuto il sostegno di altri esponenti di spicco dell’opposizione, tra cui Riccardo Ricciardi del Movimento 5 Stelle, Luana Zanella di Alleanza Verdi e Sinistra, Davide Faraone di Italia Viva e Riccardo Magi di +Europa. Tuttavia, non tutto il fronte anti-governativo è compatto: Carlo Calenda, leader di Azione, si è più volte espresso contro la sfiducia al ministro Nordio, ritenendo che il provvedimento sia strumentale e non giustificato da fatti concreti.
A differenza del caso Santanchè, la discussione su Nordio non si concluderà oggi con un voto: il dibattito servirà a definire le posizioni dei partiti, ma il voto sulla mozione è previsto nei prossimi giorni.
Le possibili conseguenze politiche
Le due mozioni di sfiducia rappresentano un test cruciale per il governo Meloni. Se una delle due dovesse passare, il governo si troverebbe a dover affrontare una crisi politica che potrebbe mettere in discussione la sua tenuta. Tuttavia, la maggioranza, grazie al sostegno di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, appare solida e in grado di respingere entrambe le mozioni.
L’opposizione, invece, spera di poter indebolire la coesione della coalizione di governo, mettendo in difficoltà Meloni e aprendo un dibattito interno tra i suoi alleati.
In ogni caso, la giornata di oggi segna un momento chiave nella legislatura, con la Camera dei Deputati che si appresta a decidere il destino politico di due figure di spicco dell’esecutivo. Le prossime ore saranno decisive per comprendere quali equilibri emergeranno dallo scontro parlamentare e quali saranno le ripercussioni sul futuro del governo.