Foiba di Basovizza vandalizzata: sdegno delle istituzioni e polemiche sul Giorno del Ricordo

Attacco alla memoria: la foiba di Basovizza vandalizzata con scritte in lingua slava a pochi giorni dal Giorno del Ricordo

Un episodio scioccante ha colpito l’opinione pubblica e il panorama politico italiano: la foiba di Basovizza, luogo simbolo della memoria nazionale, è stata oggetto di un vile atto vandalico. A pochi giorni dalla celebrazione del Giorno del Ricordo, il sito commemorativo è stato deturpato con scritte in lingua slava, tra cui messaggi provocatori come “Trieste è nostra” e “Morte al fascismo, libertà al popolo”.

L’atto ha suscitato un’ondata di indignazione, portando a una reazione immediata da parte delle istituzioni, che hanno condannato il gesto come un’offesa non solo alla memoria delle vittime delle foibe, ma all’intero Paese.

Giorgia Meloni: “Un oltraggio all’Italia intera”

Tra le prime a esprimere il proprio sdegno c’è stata la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha commentato l’episodio con parole ferme e decise.

“Basovizza è un luogo sacro, un monumento nazionale da onorare con il silenzio e la preghiera. Vandalizzarlo con scritte ripugnanti che richiamano pagine drammatiche della nostra storia è un atto che non può essere tollerato”.

Secondo la Premier, quanto accaduto rappresenta un attacco non solo alla memoria dei martiri delle foibe, ma all’intero popolo italiano.

“Non si tratta soltanto di un’azione irrispettosa nei confronti delle vittime, ma di un vero e proprio oltraggio all’Italia intera. Un atto di una gravità inaudita, che non può rimanere impunito.”

Meloni ha poi chiesto che vengano presi provvedimenti immediati per individuare i responsabili e garantire che simili episodi non si ripetano in futuro.

Lorenzo Fontana: “Un attacco alla memoria storica”

Anche il Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha espresso la sua indignazione.

“Questo gesto rappresenta un’offesa alla sofferenza di chi ha vissuto quel dramma. È un attacco alla memoria storica, un atto intollerabile che ferisce non solo i familiari delle vittime, ma tutti coloro che riconoscono l’importanza del Giorno del Ricordo”.

Fontana ha ribadito l’importanza di preservare la memoria storica e di contrastare qualsiasi tentativo di distorcerla o strumentalizzarla.

Piantedosi: “I responsabili saranno perseguiti con la massima severità”

Il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha definito l’episodio “un atto ignobile”, assicurando che verranno adottate misure severe per individuare i colpevoli.

“Si tratta di un oltraggio non solo alle vittime delle foibe, ma anche ai valori di rispetto, memoria e unità che il Giorno del Ricordo intende preservare.”

Il ministro ha inoltre garantito che le forze dell’ordine stanno già lavorando per risalire ai responsabili e che questi verranno perseguiti con la massima severità prevista dalla legge.

La foiba di Basovizza: un luogo simbolo della memoria nazionale

Situata nei pressi di Trieste, la foiba di Basovizza è stata riconosciuta come monumento nazionale nel 1992 ed è oggi un luogo di fondamentale importanza per la memoria collettiva italiana. Qui si commemorano le migliaia di vittime che, tra il 1943 e il 1945, furono trucidate e gettate nelle foibe dai partigiani jugoslavi di Tito.

Il Giorno del Ricordo, celebrato ogni anno il 10 febbraio, è stato istituito nel 2004 proprio per onorare queste vittime e ricordare l’esodo forzato di oltre 300.000 italiani dalle terre dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia.

L’episodio di vandalismo ha riacceso il dibattito su questa tragedia storica, riportando alla luce divisioni ideologiche mai del tutto sanate.

Indagini in corso: chi sono i responsabili?

Le forze dell’ordine stanno attualmente indagando per identificare gli autori delle scritte apparse sul monumento. Al momento, non è chiaro se si tratti di un’azione isolata o di un gesto organizzato da gruppi estremisti. Tuttavia, l’episodio ha sollevato preoccupazioni e ha portato le istituzioni a rafforzare la sorveglianza sui luoghi della memoria.

Le autorità locali hanno già annunciato che il monumento verrà ripulito e restaurato al più presto, affinché possa continuare a essere un simbolo di rispetto e riflessione storica.

Un atto che divide l’opinione pubblica

Se da una parte l’atto vandalico è stato unanimemente condannato dalle istituzioni, sui social media non mancano commenti che sollevano polemiche. Alcuni utenti, pur non giustificando il vandalismo, evidenziano come il tema delle foibe sia stato spesso strumentalizzato politicamente, alimentando divisioni piuttosto che promuovere una memoria condivisa.

L’episodio di Basovizza dimostra quanto ancora oggi il tema delle foibe sia oggetto di tensioni e dibattiti. Nei prossimi giorni potrebbero emergere ulteriori sviluppi dalle indagini, ma una cosa è certa: questo atto vandalico ha riportato sotto i riflettori un capitolo doloroso della storia italiana, che continua a far discutere e a dividere.

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