La premier Giorgia Meloni, insieme ai ministri Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e al sottosegretario Alfredo Mantovano, è attualmente indagata per favoreggiamento e peculato in relazione al rimpatrio del comandante della prigione libica di Mittiga, Almasri. Il caso ha suscitato una forte reazione da parte delle opposizioni, con dichiarazioni critiche provenienti da diversi esponenti politici, tra cui la leader del Partito Democratico, Elly Schlein.
Caso Almasri: la richiesta di Elly Schlein alla premier Meloni
Parlando con i giornalisti alla Camera, Elly Schlein ha ribadito la necessità che la presidente del Consiglio intervenga direttamente in Parlamento per fornire chiarimenti sul rimpatrio di Almasri.
“Le questioni giudiziarie non attengono al nostro lavoro, ma è sul piano politico che insistiamo dall’inizio chiedendo a Giorgia Meloni di non nascondersi dietro ai suoi ministri e di venire in Aula per spiegare al Paese per quale motivo il governo ha scelto di riaccompagnare a casa un torturatore libico, su cui pendeva un mandato di arresto della Corte Penale Internazionale”, ha dichiarato Schlein.
All’interno del PD emergono altre voci critiche. Debora Serracchiani, deputata del Partito Democratico con delega alla Giustizia nella segreteria Schlein, ha espresso la sua posizione in un’intervista a Repubblica:
“Non sta a noi entrare nel merito della vicenda giudiziaria, questo spetta ai magistrati. Tuttavia, abbiamo numerosi elementi per affermare che ci sono evidenti responsabilità politiche del governo e della presidente del Consiglio. Ancora una volta ci troviamo di fronte a una premier che si atteggia a vittima, bravissima nel raccontare mezze verità. E soprattutto falsità. Non è vero che ha ricevuto un avviso di garanzia, ma solo una comunicazione dovuta per legge. E non è nemmeno vero che non sia ricattabile”.
Le proteste delle opposizioni sul rilascio del capo della polizia giudiziaria libica, ricercato dalla Corte Penale Internazionale per crimini contro l’umanità, continuano ad intensificarsi. Il caso Almasri sta diventando un terreno di scontro politico sempre più acceso, con richieste di chiarezza e polemiche che non sembrano destinati a placarsi.
Il nuovo annuncio della premier Meloni
Dopo la comunicazione ufficiale rilasciata nel tardo pomeriggio di ieri, martedì 28 gennaio, la presidente del Consiglio è tornata sui social questa mattina per ribadire la sua posizione. Nel suo messaggio, ha affermato:
“Il nostro impegno per difendere l’Italia proseguirà, come sempre, con determinazione e senza esitazioni. Quando sono in gioco la sicurezza della Nazione e l’interesse degli italiani, non esiste spazio per passi indietro. Dritti per la nostra strada”.
Queste parole indicano chiaramente l’intenzione della premier di non cedere alle pressioni delle opposizioni e di continuare con la linea politica adottata dal governo. Tuttavia, le reazioni a queste dichiarazioni non si sono fatte attendere: l’opposizione continua a chiedere chiarimenti e a denunciare quella che ritiene essere una gestione opaca del caso Almasri.
Le conseguenze politiche del caso Almasri
Il caso sta assumendo una dimensione politica sempre più rilevante. Da una parte, Giorgia Meloni e il suo governo difendono la scelta compiuta, ritenendola necessaria per la sicurezza nazionale. Dall’altra, le opposizioni, guidate dal Partito Democratico e da altre forze politiche, denunciano una gestione poco trasparente e chiedono alla premier di assumersi pienamente la responsabilità politica delle sue azioni.
Non si escludono ulteriori sviluppi nei prossimi giorni, con possibili nuovi interventi istituzionali e un confronto sempre più acceso tra maggioranza e opposizione.