“A cinque anni dalla morte di Nadia Toffa: il ricordo vivo e l’eredità della giornalista”

A cinque anni dalla scomparsa di Nadia Toffa: la madre Margherita racconta la giornalista e il suo impegno

Sono passati cinque anni dalla morte di Nadia Toffa, giornalista di punta de Le Iene, scomparsa prematuramente all’età di 40 anni a causa di un tumore al cervello. La madre, Margherita Rebuffoni, ha recentemente rilasciato un’intervista al Corriere della Sera per raccontare la figlia, il suo lascito e le attività che continuano a tenere vivo il suo ricordo. I servizi realizzati da Nadia sono tuttora trasmessi da Le Iene su Italia 1, e le informazioni raccolte durante le sue inchieste continuano a essere utilizzate dalle forze dell’ordine per indagini importanti. “In qualche modo è come se stesse ancora lavorando”, afferma mamma Margherita.

La Fondazione Nadia Toffa Onlus: un progetto di speranza e solidarietà

Dopo la scomparsa di Nadia, la signora Margherita ha deciso di dare vita alla Fondazione Nadia Toffa Onlus, un’organizzazione no-profit che si occupa di raccogliere fondi per la ricerca contro il cancro e di offrire sostegno alle persone che ne soffrono. Questo progetto, fortemente voluto dalla stessa Nadia, ha già contribuito a supportare realtà di eccellenza come l’Istituto Besta e l’ospedale San Raffaele di Milano.

“Sto semplicemente facendo ciò che Nadia mi ha chiesto di fare”, racconta la madre, che oggi porta avanti con dedizione le iniziative della fondazione. Tra le altre attività, la fondazione collabora con figure di spicco come don Patriciello, un sacerdote impegnato nella lotta contro l’inquinamento nella Terra dei Fuochi.

Il ricordo di Nadia: “Indosso ancora i suoi vestiti”

Per Margherita, la fondazione rappresenta non solo un aiuto concreto per chi lotta contro il cancro, ma anche una fonte di conforto personale. Il ricordo di Nadia è ancora fortemente vivo nella sua quotidianità. “Quando mi sento male, prendo una sua foto, mi siedo sulla sedia che mi ha regalato e le parlo”, ha confidato durante un’intervista a Domenica In.

Margherita indossa ancora i vestiti della figlia, trovando in questo gesto una connessione speciale. “Tutto ciò che mi va bene, anche se è lungo o strano, lo indosso. È come sentirla vicina, come se mi abbracciasse. Non l’ho mai sognata, ma mi sveglio spesso di notte con la certezza che lei è accanto a me.”

Le inchieste di Nadia: un’eredità ancora preziosa

I lavori giornalistici di Nadia Toffa continuano ad avere un impatto significativo. La madre ricorda le numerose inchieste condotte dalla figlia su temi delicati e controversi, come l’inquinamento nella Terra dei Fuochi e altre indagini svolte a Trieste.

“Nadia ha realizzato inchieste inedite, e molte di queste sono ancora oggi rilevanti. Non ci raccontava sempre tutto ciò che faceva, forse per non preoccuparci, ma quel materiale si è rivelato fondamentale ed è tuttora utilizzato.” Margherita sottolinea come queste inchieste rappresentino un modo in cui Nadia, in un certo senso, continui a lavorare anche dopo la sua scomparsa.

Il silenzio di Le Iene: una ferita aperta

Tuttavia, non mancano le note dolenti. La signora Margherita ha espresso rammarico per il rapporto distaccato mantenuto dal team di Le Iene dopo la morte di Nadia. “Li abbiamo visti al funerale, ma non li abbiamo più sentiti”, dichiara con una punta di amarezza.

Nonostante la riconoscenza per il contributo di Nadia al programma, Margherita sente che la famiglia non abbia ricevuto lo stesso livello di attenzione. “Probabilmente sono molto grati a lei per ciò che ha fatto, ma forse un po’ meno alla famiglia. Per noi, però, non importa: abbiamo la sua fondazione e continuiamo a parlare di lei. Questo è ciò che conta davvero.”

Un’eredità che vive

A distanza di cinque anni, il ricordo di Nadia Toffa rimane indelebile grazie al lavoro della sua famiglia e alla fondazione che porta il suo nome. Le sue inchieste, i suoi gesti di generosità e il suo coraggio ispirano ancora oggi chi l’ha conosciuta e ammirata. La madre Margherita continua a onorare la memoria della figlia, trasformando il dolore in una forza capace di portare speranza a molte persone.

Related Posts