Sammy Basso, l’attivista che ha illuminato il mondo con il suo coraggio, è scomparso
Sammy Basso, 28 anni, è morto improvvisamente dopo aver accusato un malore mentre si trovava in un ristorante a Trevignano. Il giovane, originario di Vicenza, era conosciuto non solo in Italia ma anche a livello internazionale per il suo coraggio e la sua costante dedizione nella sensibilizzazione sulla Progeria, una rara malattia genetica che causa un invecchiamento precoce. Nonostante le sfide fisiche legate alla malattia, Sammy non ha mai perso la sua forza d’animo, continuando a lottare per informare il pubblico su questa condizione e sostenere la ricerca.
Una vita dedicata alla sensibilizzazione sulla Progeria
Sammy Basso è stato un faro di speranza e consapevolezza per chiunque si trovasse a dover affrontare la Progeria o altre malattie genetiche rare. Grazie alla sua instancabile attività di divulgazione, Sammy ha dato voce a chi viveva nell’ombra di malattie spesso poco conosciute. La sua storia non solo ha commosso milioni di persone, ma ha anche acceso i riflettori sull’importanza della ricerca medica.
Una delle tappe più significative della sua vita pubblica è stata la partecipazione al celebre festival di Sanremo, dove ha colpito profondamente il pubblico per la sua forza d’animo e il suo messaggio di speranza. Sammy ha usato la sua popolarità non per ricevere compassione, ma per promuovere una più ampia comprensione della Progeria. Era fermamente convinto che la conoscenza fosse il primo passo verso la guarigione e il progresso, e per questo motivo ha fondato l’Associazione Italiana Progeria (A.I.Pro.Sa.B.) nel 2005. L’obiettivo dell’associazione era duplice: diffondere informazioni sulla malattia e raccogliere fondi per finanziare la ricerca scientifica.
Un riconoscimento prestigioso per un attivista instancabile
Venerdì 4 ottobre, Sammy Basso aveva ricevuto il prestigioso Premio Paolo Rizzi, un importante riconoscimento assegnato a personalità di spicco per il loro contributo nella società. Il premio gli era stato conferito nella sezione Società, un tributo al suo costante impegno verso la sensibilizzazione pubblica sulla Progeria e per il suo instancabile sostegno alla ricerca scientifica.
Accanto a lui, sono stati premiati anche altre personalità di rilievo come il vicedirettore del Corriere della Sera, Federico Fubini, per il giornalismo, e la scrittrice Melania Mazzucco, insignita del premio per la sezione Cultura. Il Premio Paolo Rizzi è un riconoscimento che viene assegnato ogni anno a chi, con il proprio lavoro, contribuisce in modo significativo a migliorare la società, e Sammy incarnava perfettamente lo spirito del premio.
L’importanza del Premio Paolo Rizzi
Istituito nel 2010, il Premio Paolo Rizzi è dedicato alla memoria del giornalista veneziano Paolo Rizzi, una firma storica del quotidiano Il Gazzettino. Il premio è patrocinato dall’Ordine dei giornalisti del Veneto, dal Comune di Venezia, dalla Regione Veneto e dallo stesso quotidiano Il Gazzettino. La cerimonia di premiazione si svolge ogni anno nella magnifica cornice della Sala Grande di San Rocco, a Venezia, e vede la partecipazione di importanti figure istituzionali e culturali.
Alla cerimonia di premiazione in cui Sammy Basso ha ricevuto il premio, erano presenti numerose autorità locali, tra cui l’assessore Michele Zuin, che ha rappresentato il Comune di Venezia. Durante il suo discorso, Zuin ha sottolineato l’importanza di figure come Sammy, che con il loro impegno personale riescono a dare speranza e coraggio non solo a chi è affetto da gravi malattie, ma all’intera comunità.
L’eredità di Sammy Basso
Nonostante la sua giovane età, Sammy Basso lascia un’eredità di straordinario valore. La sua lotta per la sensibilizzazione sulla Progeria, la sua forza di volontà e il suo instancabile impegno nella ricerca lo hanno reso un esempio di vita per milioni di persone in tutto il mondo. Grazie al suo lavoro, la consapevolezza riguardo a questa malattia rara è cresciuta notevolmente e, con essa, anche i fondi destinati alla ricerca scientifica.
Sammy sarà ricordato non solo per la sua battaglia contro la Progeria, ma anche per il suo spirito indomito e la sua capacità di trasmettere un messaggio di speranza e positività, anche di fronte alle difficoltà più grandi. La sua morte lascia un vuoto incolmabile, ma il suo esempio continuerà a ispirare le future generazioni.