Matteo Franzoso, tragedia sulle piste in Cile: la morte del giovane talento dello sci azzurro

Tragedia in Cile: la morte di Matteo Franzoso sconvolge lo sci azzurro

Un drammatico incidente durante un allenamento sulle piste di La Parva, in Cile, ha strappato alla vita Matteo Franzoso, giovane discesista della squadra azzurra. La notizia della sua morte, avvenuta due giorni dopo la caduta, ha scosso profondamente non solo il mondo dello sci italiano, ma anche la comunità sportiva internazionale che aveva imparato a conoscerlo come atleta promettente e ragazzo determinato.

Le origini e la carriera sportiva

Nato a Genova, Matteo era cresciuto sciisticamente a Sestriere, località simbolo per gli sport invernali. La sua passione per lo sci era diventata presto un percorso professionale: nel dicembre 2017 aveva esordito in Coppa Europa, mostrando sin da subito carattere e talento. La consacrazione era arrivata nel novembre 2021, quando aveva conquistato la sua prima vittoria internazionale a Zinal, in Svizzera. Un successo che aveva confermato le sue qualità tecniche e il lavoro svolto con costanza e dedizione.

Nella stessa stagione era arrivato anche il debutto in Coppa del Mondo, con la partecipazione al supergigante della Val Gardena. Da allora aveva collezionato 17 presenze tra superG e discesa libera, raggiungendo per due volte la top 30, un risultato che per un giovane atleta rappresenta una base importante su cui costruire il futuro. Nel 2023 aveva coronato un altro traguardo, vincendo il titolo italiano nella combinata.

L’incidente a La Parva

Il 6 settembre scorso, insieme ai compagni di squadra Mattia Casse, Florian Schieder, Guglielmo Bosca, Christof Innerhofer, Benjamin Alliod, Nicolò Molteni, Marco Abbruzzese e Giovanni Franzoni, a cui si era aggiunto anche Dominik Paris, Matteo era arrivato in Cile per una serie di allenamenti in altura. La preparazione della nazionale azzurra era orientata verso l’appuntamento più importante: le Olimpiadi di Cortina previste per febbraio 2026.

Durante una sessione di prova, tuttavia, qualcosa è andato storto. Secondo le prime ricostruzioni, il discesista delle Fiamme Gialle avrebbe affrontato in maniera non corretta un piccolo salto del tracciato, venendo sbalzato oltre due file di reti di protezione. L’impatto contro una staccionata, situata a qualche metro dal percorso, è stato violentissimo.

I soccorsi sono stati immediati: l’atleta è stato elitrasportato d’urgenza a Santiago del Cile e ricoverato in terapia intensiva. Le condizioni cliniche erano apparse subito critiche e, nonostante gli sforzi dei medici, dopo due giorni Matteo non ce l’ha fatta. Domani, martedì 15 settembre, avrebbe compiuto 26 anni.

Il dolore della comunità sportiva

La notizia della sua scomparsa ha lasciato un vuoto profondo nello sci azzurro. La Federazione Italiana Sport Invernali (FISI) ha parlato apertamente di “tragedia per la famiglia e per lo sport”, sottolineando l’importanza di fare tutto il possibile per prevenire incidenti simili in futuro.

Il presidente FISI, Flavio Roda, ha espresso un pensiero carico di dolore: “Una tragedia che ci riporta allo stato d’animo vissuto meno di un anno fa con la scomparsa di Matilde Lorenzi. È nostro dovere fare tutto il possibile perché episodi del genere non si ripetano. Alla famiglia di Matteo va il rispetto massimo e la vicinanza della Federazione: saremo accanto a loro in ogni modo necessario.”

Anche l’assessore regionale piemontese Marco Gallo ha voluto ricordare il giovane atleta, sottolineando come la sua morte abbia toccato non solo il mondo sportivo ma l’intera comunità. “La scomparsa di Franzoso lascia un vuoto nello sci italiano e in tutti coloro che hanno condiviso con lui passione e talento. Il cordoglio della nostra regione va alla famiglia, allo Sci Club Sestriere e a chi ha vissuto accanto a Matteo i momenti più importanti della sua carriera.”

La reazione dei compagni di squadra

La nazionale italiana di sci ha deciso di sospendere le attività in segno di lutto. I compagni, intervistati da La Stampa, hanno dichiarato con commozione: “Troppo dolore passare lì dove si è schiantato lui.” Le parole dei colleghi descrivono la difficoltà di proseguire gli allenamenti nello stesso luogo in cui hanno perso un amico e un punto di riferimento.

Un ricordo destinato a rimanere

Il percorso sportivo di Matteo Franzoso, purtroppo interrotto troppo presto, resta testimonianza di impegno, disciplina e amore per lo sci. Ogni vittoria, ogni gara, ogni allenamento raccontano la storia di un ragazzo che aveva scelto di dedicare la propria vita a una passione diventata professione.

Il mondo dello sport italiano lo ricorderà come un atleta sorridente, generoso, capace di affrontare con coraggio le sfide della vita e della pista. La sua morte rappresenta una ferita difficile da rimarginare, ma anche un monito a rendere gli sport invernali sempre più sicuri, perché nessuna famiglia e nessuna squadra debbano più affrontare dolori simili.

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