Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati proclamati santi: un evento storico tra Roma e Assisi
Roma, in una domenica baciata dal sole, ha vissuto un evento destinato a restare nella memoria collettiva. Piazza San Pietro, cuore pulsante della cristianità, si è riempita di fedeli provenienti da ogni angolo del mondo. Già dalle prime ore del mattino, la folla cominciava a radunarsi: famiglie con bambini sulle spalle, gruppi di giovani con bandiere, cori che si alternavano al mormorio delle preghiere. Tutti con lo stesso obiettivo: assistere alla canonizzazione di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati, due figure che, pur appartenendo a epoche diverse, oggi si incontrano sotto il segno della santità.
Qualcuno li ha definiti “santi digitali”. Un appellativo che potrebbe sembrare un’espressione retorica, ma che in realtà descrive bene la capacità di entrambi di parlare al presente, con un linguaggio vicino soprattutto ai giovani.
L’applauso che ha unito Roma e Assisi
Il momento più intenso è stato quando Papa Leone XIV si è affacciato in papamobile. Un applauso interminabile ha invaso la piazza, accompagnato dal suono delle campane di Assisi. Proprio lì, al Santuario della Spogliazione, dove riposa Carlo Acutis, centinaia di persone si erano raccolte davanti a maxischermi. Prima il silenzio emozionato, poi la gioia incontenibile: un popolo che festeggiava un ragazzo che, pur non essendo nato ad Assisi, aveva scelto quella città come sua casa spirituale.
Il sindaco Valter Stoppini, con voce rotta dall’emozione, ha dichiarato: «Oggi la nostra città ha un santo che parla al mondo». Parole semplici, ma che racchiudono l’essenza del messaggio di Carlo: un giovane capace di usare i social, la tecnologia e il web per diffondere il Vangelo, senza mai perdere la freschezza e la spontaneità di un ragazzo “normale”.
La solennità di una formula antica
Il Papa ha pronunciato la formula ufficiale che ha iscritto Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati nell’albo dei santi. Un rito antico, fatto di gesti solenni e di parole rituali, ma che oggi ha avuto un sapore particolarmente moderno. In piazza erano presenti ministri, la presidente della Regione Umbria, il vescovo Domenico Sorrentino e altre autorità civili ed ecclesiastiche. Tutti testimoni di un evento che ha richiamato più di 80 mila persone, un numero che ricorda le grandi canonizzazioni dei pontificati precedenti.
Pier Giorgio Frassati, il “santo dei monti”
Accanto a Carlo, anche Pier Giorgio Frassati è stato proclamato santo. Conosciuto come il “santo dei monti”, simbolo di una fede vissuta nella gioia, nell’impegno sociale e nell’amore per la natura, oggi entra ufficialmente tra le figure che la Chiesa propone come esempio universale. Tra i presenti anche il sottosegretario Alfredo Mantovano, discreto osservatore di una giornata che ha catalizzato l’attenzione mediatica mondiale.
Nonostante la solennità della cerimonia, a un certo punto un gruppo di ragazzi ha iniziato a cantare con chitarre alla mano. Intonazioni non sempre perfette, ma cariche di sincerità. Nessuno ha pensato di zittirli: quella musica spontanea sembrava essere parte integrante della festa.
Assisi in festa, tra pellegrini e prime celebrazioni
Mentre Roma si svuotava lentamente dopo la cerimonia, Assisi si preparava già alla messa di ringraziamento del giorno successivo. La città era colma di pellegrini: alberghi senza più camere libere, bar e ristoranti gremiti, racconti di visitatori arrivati non solo dall’Europa ma anche dall’America Latina e dall’Asia. Un flusso di persone che conferma come il messaggio dei due nuovi santi superi confini geografici e culturali.
Molti fedeli sottolineavano come Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati riescano a parlare ai giovani più di tanti discorsi ufficiali. Non perché siano stati figure straordinarie nel senso tradizionale, ma perché incarnano una santità vicina, quotidiana, accessibile. Un ragazzo appassionato di computer e videogiochi che trasforma internet in uno strumento di evangelizzazione; un giovane alpinista che, con la sua vita breve ma intensa, dimostra che fede e gioia possono camminare insieme.
Due santi per il presente e il futuro
La canonizzazione di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati segna una tappa importante nella storia della Chiesa. Non è solo la proclamazione ufficiale di due figure già amate e seguite da milioni di fedeli. È anche un messaggio forte: la santità non appartiene solo al passato, ai grandi nomi scolpiti nei libri di storia, ma può nascere nella contemporaneità, parlare la lingua di oggi e rivolgersi soprattutto alle nuove generazioni.
Il pubblico, commosso e festante, sembrava percepire questa novità. E mentre le campane di San Pietro continuavano a risuonare, qualcuno tra la folla sussurrava che Carlo e Pier Giorgio sono “santi vicini”, santi che sembrano camminare accanto, come amici e fratelli. Forse è proprio questo il segreto della loro forza: la capacità di rendere la fede non qualcosa di distante, ma una compagna di viaggio.