Putin e Kim a Pechino: alleanza rafforzata tra Russia e Corea del Nord alla parata militare

Putin e Kim a Pechino: tra parata militare e nuove intese geopolitiche

A Pechino si è svolta una parata militare che resterà nella memoria non solo per la grandiosità dell’evento, ma anche per l’incontro che ha attirato l’attenzione del mondo intero: quello tra Vladimir Putin e Kim Jong-un. La giornata ha unito momenti solenni, protocolli ufficiali e colloqui riservati, delineando scenari che potrebbero incidere profondamente sul quadro geopolitico internazionale.

La cornice della celebrazione

Il 2 settembre, nella capitale cinese, oltre 50.000 spettatori hanno assistito alla parata organizzata in Piazza Tienanmen per celebrare l’80° anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale. Tra gli ospiti di rilievo c’erano il presidente russo e il leader nordcoreano, accolti dal presidente cinese Xi Jinping. Dopo le celebrazioni pubbliche, i leader hanno preso parte a un ricevimento nella Grande Sala del Popolo, prima di trasferirsi alla Diaoyutai State Guesthouse, dove Putin e Kim hanno avuto un colloquio bilaterale.

L’arrivo di Kim Jong-un non è passato inosservato: il leader nordcoreano ha raggiunto il luogo dell’incontro a bordo dell’Aurus President, l’auto presidenziale russa, ripetendo così un gesto simbolico che pochi giorni prima aveva compiuto con il premier indiano Narendra Modi.

I discorsi di Xi Jinping

Il presidente cinese, rivolgendosi alla folla, ha posto l’accento su una scelta cruciale che l’umanità si trova a dover affrontare: “Oggi il mondo è di fronte a un bivio: pace o guerra, dialogo o scontro, cooperazione win-win o logica a somma zero”. Parole che, sebbene formulate in tono solenne, hanno assunto un significato diretto nel contesto delle tensioni globali attuali.

La visione di Putin e Kim

Nel corso del bilaterale, Putin ha ribadito la vicinanza tra Russia e Corea del Nord, sottolineando come entrambi i Paesi stiano combattendo insieme contro ciò che ha definito una “nuova forma di nazismo”. Ha espresso gratitudine a Kim per il sostegno militare inviato a Mosca nella guerra in Ucraina, affermando che il sacrificio dei soldati nordcoreani dimostra la solidità di questa alleanza.

Kim Jong-un, da parte sua, ha ribadito con fermezza che Pyongyang considera un dovere fraterno sostenere Mosca e che farà tutto il possibile per fornire ulteriore aiuto. Secondo fonti russe, il leader nordcoreano avrebbe promesso un impegno crescente in termini di risorse e supporto logistico.

Un passaggio che ha fatto scalpore è stato quello in cui Putin, rivolgendosi direttamente a Kim, ha detto: “Grazie per il sacrificio dei vostri soldati, vittime dei neonazisti ucraini”. Una dichiarazione che ha indirettamente confermato la presenza di combattenti nordcoreani nel conflitto, nonostante in passato Mosca avesse smentito con decisione questo coinvolgimento.

La dimensione internazionale

L’incontro a tre – Xi, Putin e Kim – ha inevitabilmente suscitato reazioni in tutto il mondo. L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha commentato l’evento sui social network, ricordando l’aiuto dato in passato dagli Stati Uniti alla Cina e augurando al popolo cinese una giornata memorabile. Allo stesso tempo, ha espresso dubbi su quella che ha definito una sorta di “complotto” internazionale contro Washington.

A smorzare queste accuse è intervenuto Iuri Ushakov, consigliere per la politica estera del Cremlino, che ha escluso categoricamente qualsiasi cospirazione tra i tre leader. Ha precisato che i colloqui hanno avuto carattere bilaterale e che la Russia intende mantenere rapporti trasparenti con i suoi alleati.

Perdite e sacrifici

Un altro elemento emerso dall’incontro è stato il riconoscimento, da parte di Putin, delle perdite subite dalla Corea del Nord sul campo. Secondo il leader russo, circa 2.000 militari nordcoreani sarebbero caduti durante il conflitto in Ucraina. Ha ringraziato le famiglie per i sacrifici, definendo la loro partecipazione “parte essenziale di una lotta comune contro il nazismo moderno”.

Queste dichiarazioni hanno alimentato ulteriormente il dibattito internazionale, rafforzando l’immagine di un asse Mosca-Pyongyang sempre più compatto non solo sul piano politico, ma anche su quello militare.

Un invito che pesa

Al termine del colloquio, Putin ha rivolto a Kim un invito ufficiale: “Vieni a farci visita”. Una frase che, oltre a sottolineare il rapporto personale tra i due leader, rappresenta il preludio a futuri incontri che potrebbero consolidare ulteriormente la cooperazione tra Russia e Corea del Nord.

Conclusioni

La giornata di Pechino, con la sua miscela di celebrazioni storiche e colloqui riservati, segna un momento cruciale nella diplomazia internazionale. La vicinanza tra Russia e Corea del Nord, benedetta dalla cornice solenne offerta dalla Cina, si inserisce in un contesto di crescente tensione globale, in cui le alleanze assumono un significato strategico sempre più forte.

Se l’evento di Piazza Tienanmen ha voluto ricordare le tragedie del passato, i colloqui riservati tra i leader sembrano proiettare lo sguardo verso un futuro fatto di nuove sfide e di equilibri ancora da definire.

Related Posts